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Dal Vangelo secondo Giovanni

(Gv 6,37-40)

 

37«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, 38perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. 40Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».

 

 

Commento storico

 

Introduzione

 

Vedere introduzione generale

 

Vedere il Figlio

 

Chi va a Gesù, ci va perché il Padre ha dato a Gesù questa persona.

Tutte le cose che il Padtre gli ha dato vanno a lui.

Il Cristo Re non deve perdere nessuno e nulla.

Tutto ciò sarà salvato in vita eterna.

Sono parole divine che, tuttavia, non escludono che le persone possano rifiutare di essere attratte dal Salvatore e che si perdano lontano da lui.

Il Figlio si è fatto vedere e noi dobbiamo fare tutto ciò che occorre per "rivederlo". Ce n'è data la possibilità e la via sicura, attreverso le testimonianze certificate dei quattro Vangeli e attraverso la testimonianza viva della Chiesa.

Dopo averlo visto, se crediamo in lui, ci è promessa vita eterna dalla Trinità di Dio: Padre, Figli e Spirito Santo.

 

Risurrezione

 

Nella risurrezione nell'ultimo giorno di vita, per ciascun essere umano; nell'ultimo giorno della storia degli uomini, quando Gesù verrà a concluderla: ogni cosa e ogni persona che il Padre ha dato al Figlio sarà assunta nel Regno di Dio che salverà la creazione. Il Padre lo vuole e possiamo sperare di ottenere salvezza, tutti e tutta la creazione. Non sappiamo come il Figlio possa ottenere salvezza per tutti e per tutto, ma questa speranza c'è, anche se non possiamo avere la «presunzione di salvarci senza merito». Questo sarebbe un peccato contro lo Spirito Santo.

 


Iniziativa personale di un laico cattolico, Giovanni Conforti  - Brescia - Italia.

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