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XXIX domenica del Tempo Ordinario

 

- anno C -

 

indice delle feste

 

 

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 18,1-8

 

1Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 2«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. 3In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: "Fammi giustizia contro il mio avversario". 4Per un po' di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: "Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, 5dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi"».

6E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. 7E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? 8Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

 

 

Commento storico

 

Introduzione

 

Vedere l'introduzione generale.

 

Dialogo con Roma

 

Il Figlio di Dio non ci chiede precisamente "di pregare sempre, senza stancarci". La traduzione tradizionale dal greco è poco letterale e sovraccarica in senso moralistico. In realtà Luca commenta il significato della parabola di Gesù così: «E diceva ai suoi discepoli una parabola per ribadire la necessità che essi preghino sempre e che non lo trascurino».

Se non dimentichiamo che il Vangelo secondo Luca è stato scritto da lui per l'imperatore Tiberio, attraverso Teofilo, probabilmente amico suo e dell'imperatore, comprendiamo come fosse necessario mostrare ai Romani la "pietas" cristiana verso il loro Dio.

Infatti Tiberio avrebbe voluto far approvare dal Senato di Roma una legge (Storia dei quattro Vangeli, anni 34-40) che riconoscesse Gesù come un dio e rendesse il Cristianesimo "religio licita". Ma non era riuscito nel suo intento perché non aveva a disposizione qualcosa di probante, bensì soltanto relazioni giuntegli a voce dalla Palestina (Tertulliano, Apologeticum, 5,2).

 

Pregare sempre

 

Certamente è necessario pregare sempre, ma questo si compie anche facendo nel modo migliore ciò che è nostro dovere quotidiano; mettendo in pratica in ogni situazione i dieci comandamenti e il comando della carità di Gesù Cristo. Non si può dire che sia giusto interrompere il lavoro per recitare preghiere; spesso non è possibile nemmeno recitare preghiere mentalmente.

Basta però offrire al Signore ciò che si sta facendo e farlo bene.

Quali meraviglie di arte, di utilità pratica, di solidarietà, in una parola: di civiltà, sono venute dai santi che pregavano con il lavoro e lavoravano ispirati dalla fede.

 

Fede nella sua giustizia

 

Nel versetto 8 il Figlio dell'uomo promette che verrà presto a fare giustizia agli eletti di Dio che gridano giorno e notte verso di lui. Tuttavia può succedere che ci siano troppo pochi eletti che credono in lui e che gridano (non tanto in raccoglimento) verso di lui per ottenere giustizia.

Allora questa giustizia non si vede realizzata, anzi, se il Figlio dell'uomo viene a compierla, nessuno se ne accorge.

Il Padre, suo Figlio e il loro Spirito hanno molti modi per compiere concretamente giustizia nel mondo, purché noi gridiamo a loro per chiedarla e, poi, abbiamo fede nel riconoscerla realizzata.

 

 


Iniziativa personale di un laico cattolico, Giovanni Conforti  - Brescia - Italia.

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