Come è nato Dio?
Il Battesimo di Gesù è un fatto vero, non una fantasia.
È testimoniato e certificato dal Vangelo di Luca e, indirettamente, da quello di Giovanni.
«Nessuno ha mai visto Dio: un Unigenito Dio, colui che è fin nel seno del Padre, lui lo ha mostrato» (Vangelo di Giovanni 1,18).
Noi conosciamo veramente Dio perché ce l'ha fatto conoscere Gesù. Lui ci mostrato, con le sue parole e le sue azioni, che cosa fa Dio per noi.
Gesù è il Figlio di Dio e, quando fu battezzato da Giovanni Battista, il Padre gli parlò: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto» (Vangelo di Luca 3,22).
Il Padre parlò dal cielo aperto; Egli abita il cielo immenso che è opera sua. Non ha bisogno di una casa come le nostre.
Apparve anche lo Spirito Santo, sotto forma di colomba. Era come un colombo viaggiatore che portava a Gesù le parole e le opere del Padre.
Dio non è nato, c'è sempre.
Dio è il Papà di tutti; ci ha dato tutte le cose che sono intorno a noi.
Noi non ci chiediamo: «Come è nato mio papà?». Quel che conta è che noi abbiamo il papà.
Così Dio è il Papà che ci ha dato i fiori, le stelle, l'acqua, il mondo. Viviamo in mezzo alle sue opere, come il nostro papà (e la mamma) ci ha preparato una casa, con tutto quello che ci serve per vivere.
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Con le guerre e tutte le distruzioni, la Bibbia avrebbe dovuto essere distrutta, perché c'è ancora?
Dobbiamo distinguere Antico Testamento e Nuovo Testamento.
L'Antico Testamento è stato conservato in molte copie nelle sinagoghe degli Ebrei ed è stato ricopiato molte volte.
Il Nuovo Testamento è stato anch'esso conservato con cura, copiato e ricopiato in molte nazioni.
La guerra non raggiunge tutti gli angolini dove ci può stare un libro o un rotolo.
I Vangeli non sono sempre stati copiati con esattezza. Tuttavia ci sono arrivati molti "codici". Li possiamo confrontare e così possiamo ancora ricostruire il testo originale.
Gli studiosi sono riusciti a ricostruire in modo preciso i testi originali dei Vangeli e di tutto il Nuovo Testamento, in lingua greca.
Così la Bibbia si è conservata interamente fino ai nostri giorni
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Come hanno fatto gli scribi a ricordare tutta la storia di Gesù?
Se lo chiedono anche i grandi, non soltanto i bambini. Infatti sembra molto strano che nessuno abbia pensato di scrivere subito qualcosa, sentendo Gesù parlare in modo straordinario e vedendo i miracoli divini che faceva.
In realtà, chi ha visto gli Evangelisti scrivere non ha lasciato alcuna testimonianza scritta. Possiamo contare su poche e incerte notizie provenienti dagli scrittori cristiani dei primi secoli della Chiesa.
Ma oggi non possiamo rimanere nell'incertezza, dato che abbiamo molti strumenti per indagare e scoprire come sono stati scritti i quattro Vangeli.
Invece di cercare in giro, se ci sono altre notizie storiche, proviamo a vedere quello che è scritto nei Vangeli stessi. Se qualcosa non è chiaro, rinnoviamo la traduzione dal testo greco originale.
Allora scopriamo che l'evangelista Luca ha «acquisito ogni cosa da cima a fondo con esattezza» compreso quello che avevano scritto «coloro che dall'inizio sono stati testimoni oculari e incaricati ufficiali della relazione (sritta)» della vita pubblica di Gesù. Egli stesso ha visto e ascoltato Gesù e ha annotato alcune parabole che ha udito dalla sua viva voce.
Ancora più preciso è il Vangelo di Giovanni. Questo evangelista ha scritto alcuni episodi che non sono stati fissati per iscritto dagli altri "testimoni oculari". Scriveva mentre i fatti avvenivano, anzi Gesù gli ha dettato i discorsi più importanti che leggiamo in questo Vangelo. Il Vangelo di Giovanni era già quasi tutto scritto prima che Gesù salisse al cielo, ossia entro i quaranta giorni dopo la sua morte e risurrezione.
Gli scribi non hanno dovuto ricordare quasi niente.
Per approfondire.
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Come faceva Gesù a conoscere tutte quelle parabole?
Ha inventato lui le parabole, come anche noi facciamo degli esempi per spiegare quello che ci è difficile da dire.
Ma ho capito che non pensi solo a questi racconti inventati da Gesù, ti riferisci a tutto quello che ha insegnato e ha fatto. Come faceva Gesù a conoscere tutte quelle cose?
Gesù è uomo e, nello stesso tempo è Dio: il Figlio di Dio.
Come uomo ha imparato come noi, magari più facilmente di noi.
Quando aveva trent'anni, andò da Giovanni Battista per essere battezzato da lui nel fiume Giordano. Dopo il Battesimo, lo Spirito Santo discese su Gesù, in forma corporea come di colomba, e gli portò le parole di Dio, che doveva dire, e le azioni di Dio, che doveva fare durante il suo ministero pubblico.
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Come fa Gesù a conoscerci tutti?
Gesù, insieme al Padre e allo Spirito Santo, non solo ci conosce tutti, ma ci fa anche esistere. Se Dio Padre, Gesù e lo Spirito Santo dimenticassero qualcosa, questa cosa sparirebbe.
Noi non possiamo capire quanto è potente e sapiente Dio, viviamo tra le sue creature, che sono adatte a noi.
Ciascuna creatura ha una sua funzione e ciascuna trova il suo posto, con un grande ordine.
Se non ci fosse questo ordine, le cose si distruggerebbero a vicenda.
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Perché quelli che non sono religiosi celebrano le nostre feste?
Perché le nostre feste celebrano fatti della vita del Figlio di Dio, fatto uomo. Perciò hanno una ricchezza infinita di significati e ne può prendere un po' anche chi non vuole accettare il significato completo.
Sono ottime occasioni per vendere i più svariati prodotti.
Lasciamo pure che approfittino delle feste per guadagnare qualcosa.
In questo modo danno importanza alle nostre feste, anzi devono mantenerle per poter realizzare i loro affari ogni anno.
Che cosa è importante per noi?
Conoscere chi e che cosa celabriamo nelle feste e partecipare alle celebrazioni con la solennità adeguata.
Così non abbiamo niente da perdere, infatti Gesù ha detto ai suoi discepoli e amici: «Chi non è contro di voi, è per voi» (Vangelo di Luca 9,50).
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