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II domenica di Avvento

- Anno A -

 

indice delle feste

 

Dal Vangelo secondo Matteo

(Mt 3,1-12)

 

1 In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea 2 dicendo: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!".

3 Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse:

 

Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate isuoi sentieri!

 

4 E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.

5Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui 6 e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

7 Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: "Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all'ira imminente? 8Fate dunque un frutto degno della conversione, 9 e non crediate di poter dire dentro di voi: "Abbiamo Abramo per padre!". Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. 10Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. 11 Io vi battezzo nell'acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 12Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile".


 

Commento storico

 

Introduzione

 

Vedere introduzione generale

 

Confronto tra due Vangeli

 

Questa parte del Vangelo secondo Matteo presenta passaggi uguali, già nel testo greco, a quelli di Luca, in quanto gli scribi di Matteo non hanno avuto la necessità di cambiarle e nemmeno di mostrare, con espressioni inverosimili, ciò che avevano cambiato.

Ho notato inoltre che perfino le traduzioni in latino, e ora in italiano, non presentano sforzi di adattamento di un Vangelo all’altro, perché appunto non c’erano quelle differenze strane che appaiono in altri passi.

Come si sono comportati gli evangelisti, nel narrare questi avvenimenti?

Per quanto ho potuto capire, Matteo nell’anno 34 o 35, aveva pubblicato in aramaico, con citazioni delle Scritture in ebraico, il resoconto della vita pubblica di Gesù, così come l’aveva steso durante i fatti, tra l’anno 30 e il 33. Ma questa parte, riguardante Giovanni Battista, non c’era poiché i fatti erano avvenuti prima che Matteo incominciasse a scrivere.

Luca l’ha introdotta insieme agli altri scrittori evangelici, ma non pensava di pubblicare il suo Vangelo, bensì di metterlo nelle mani del sacerdote ebreo Teofilo e, per mezzo di lui, dell’imperatore di Roma Tiberio.

Questo ci dà una certa sicurezza nel dire che siano altrettanto storiche, come i passi comuni che qui troviamo, anche altre parti del Vangelo di Matteo che invece non ci sono in Luca. Luca non le ha trovate, quando ha tradotto in greco e copiato il primo resoconto di Matteo. Così non erano ancora state pubblicate e i «molti» scribi di Matteo non ebbero bisogno di modificarle. Probabilmente si tratta di parti che Matteo non aveva voluto pubblicare per ragioni di opportunità, dettate dalla situazione dei Cristiani nell’ambiente ebraico, ma che sono storicamente fedeli.

 

Gesù presente qui e ora

 

Tutto ciò per dire che niente nei Vangeli è stato scritto a caso o con poca attenzione storica.

Non si tratta di una questione indifferente.

Di Gesù conserviamo, con un milione di probabilità contro una, l’immagine nella Sindone; egli ha trasmesso i suoi poteri agli Apostoli, che li hanno ritrasmessi ai Vescovi e ai Sacerdoti; la Chiesa che Egli ha istituito dura nei secoli, nonostante gli avversari potenti.

Ma possiamo anche affermare di avere il racconto preciso della sua vita e della sua opera.

Da qui si parte per «una rinnovata comprensione della verità cristiana» (l’espressione è del Papa San Giovanni Paolo II).

Non aggiungo altro, perché questo brano è molto conosciuto.

 


Iniziativa personale di un laico cattolico, Giovanni Conforti  - Brescia - Italia.

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