In nome di Maria

Con il Papa

Solidità della Dottrina e della Tradizione

I testimoni delle origini

 

 

 

Per approfondimenti cliccare sui link

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

- Anno B -

 

indice delle feste

 

Vangelo secondo Marco

Mc 14,12-16

 

12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: "Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?". 13 Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: "Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo. 14Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?". 15Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi". 16I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.

 

Introduzione

 

Vedere l'introduzione generale.

 

I giorni della Pasqua

 

Il primo giorno degli azzimi secondo Luca, Matteo e Marco, ovvero secondo Gesù e i suoi discepoli di Galilea, era "giovedì" 2 aprile in quell'anno 33 d.C. In realtà il Cristo Figlio di Dio seguì gli eventi astronomici esatti.

 

Il Figlio di Dio

 

Il Cristo Re si comporta apertamente da Figlio di Dio, dà indicazioni sul futuro e su ciò che avviene a distanza, dispone le sue azioni senza tener conto degli errori astronomici del capi giudei.

Questi ritennero che la luna piena del primo mese ebraico, quello di nisan, cadesse nel giorno di sabato (4 aprile dal nostro punto di vista).

A Gerusalemme la luna piena sarebbe stata visibile intorno alle ore 17, ossia un'ora prima del tramonto essendo vicino all'equinozio di primavera. Avrebbe dovuto essere ancora "venerdì", ma non era facile essere così precisi. A vista la luna sembra piena per molte ore.

La possibilità di commettere questo errore si ebbe soltanto nell'anno 33 d.C.

 

Il Cenacolo

 

Il Cenacolo, messo a disposizione da un proprietario favorevole al Cristo Re, divenne il punto di incontro dei discepoli di Gesù. La stanza era arredata e adatta alla celebrazione della cena della Pasqua ebraica.

La stanza era al piano superiore, perché al piano terreno ci doveva essere una sinagoga.

Il Vangelo di Giovanni ambienta in una stanza diversa dal Cenacolo i discorsi conclusivi di Gesù. Infatti, dopo la cena, il Maestro dice: «Alzatevi, usciamo di qui» (Gv 14,31).

Negli Atti degli Apostoli, dopo l'ascensione di Gesù al cielo, gli Undici "ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano" (At 1,12-13).

 

Il dono potente

 

Il Signore (Re nel nome di Dio) e Maestro, disposta ogni cosa, in quella sera si donò ai suoi Undici come pane di vita e vino della Nuova Alleanza.

Si tratta di un miracolo invisibile, ma non certo più difficile a lui degli altri numerosi miracoli.

Volle che il dono arrivasse fino a noi.

Trasmise ai suoi discepoli il potere di compiere questo miracolo.

Il Vangelo certificato di Luca certifica giuridicamente, per sempre, che Gesù ha dato ai sacerdoti della sua Chiesa il potere di trasformare pane e vino nel sui Corpo e nel suo Sangue, pronunciando le sue stesse parole:

"Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi»" (Lc 22,19-20).

 

 


Iniziativa personale di un laico cattolico, Giovanni Conforti  - Brescia - Italia.

Ciò che è contenuto nel sito può essere usato liberamente.

Si richiede soltanto di mantenerne il significato.