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La certificazione di Luca

 

I primi quattro versetti del Vangelo di Luca non catturano certamente la nostra attenzione.

Così come sono stati tradotti, dal greco in latino e poi nelle diverse lingue, non dicono niente di importante.

Nulla cambia, poi, se esaminiamo il testo nella lingua originale, cioè nel greco che l'evangelista parlava. È assai difficile mettere a punto il significato delle parole e delle intere frasi, come se Luca scrivesse in modo stentato.

Ma con la convinzione che, sotto l'apparenza difficile e insignificante, sia nascosto un tesoro di informazioni sui Vangeli, abbiamo cercato di tradurre con molta pazienza ed ecco il risultato:

1Poiché molti hanno appunto incominciato a strutturare un racconto ufficiale riguardante gli avvenimenti che si sono conclusi tra noi, 2come ci hanno concesso coloro che dall’inizio (ne) sono stati testimoni diretti e incaricati della relazione, 3anch’io, dopo aver acquisito ogni cosa da cima (a fondo) con esattezza, ho deciso di scrivere ordinatamente a te, eccellentissimo Teofilo, 4perché tu veda la documentazione concernente le relazioni che hai ricevuto a voce».

Luca parla di un racconto che molti stanno cominciando a strutturare, e che possiamo individuare nel Vangelo secondo Matteo.

Inoltre accenna a una relazione preesistente, scritta durante i fatti da almeno due incaricati.

Riguardo a uno di loro sappiamo, per testimonianza di alcuni Padri, che Matteo ha pubblicato un Vangelo in aramaico prima di quello greco.

Un altro può ben essere Giovanni, che è stato testimone e ha scritto (Gv 21,24).

Luca non dà alcuna informazione sul Vangelo di Marco, poiché è stato scritto successivamente con l’intento di presentare i «punti fondamentali (ἀρχὴ) del Vangelo di Gesù Cristo».

Oltre alle relazioni scritte, Luca menziona delle “relazioni a voce”, che il nostro studio ha identificato con informazioni portate da Teofilo, figlio del sommo sacerdote Anna, all’imperatore Tiberio (Tertulliano, Apologeticum, 5,2).

 

A quattro mani

 

L'evangelista Luca si rivolge all'eccellentissimo Teofilo, insieme al quale è stato testimone della conclusione della missione di Gesù. Ma può rivolgersi a lui perché è ancora nel suo ruolo di autorità riconosciuta da Roma. Chiaramente siamo di fronte a due testimoni oculari. Noi infatti avremmo potuto obiettare che una testimonianza ha valore ed è certificata, se ci sono due testimoni.

Questo evangelista mon solo si è impegnato a riferire i fatti in modo esatto e ordinato, ma ci ha pure lasciato una certificazione a quattro mani. Ha compiuto un'opera straordinaria, insolita in quei tempi. Voleva darci la certezza riguardo a Gesù Cristo.

 

Vangeli complementari

 

Luca e Giovanni hanno scritto momenti diversi della vita di Gesù, eccetto la moltiplicazione dei pani e dei pesci e i giorni conclusivi del ministero del Signore. Ma anche in questi due casi raccontano particolari diversi.


Iniziativa personale di un laico cattolico, Giovanni Conforti  - Brescia - Italia.

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