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IV domenica di Avvento

- Anno A -

 

indice delle feste

 

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 1,18-24

 

18 Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".

22Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

 

23 Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:

a lui sarà dato il nome di Emmanuele,

 

che significa Dio con noi. 24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

 

 

Commento storico

 

Introduzione

 

Vedere introduzione generale

 

L’opera degli scribi cristiani

 

Almeno alcuni dei "molti" scribi che hanno composto il Vangelo secondo Matteo erano stati discepoli di Gesù. Stavano scrivendo tra l'anno 36 e il 43, quando c'era ancora la madre di Gesù, Maria, e si trovavano tutti insieme nella Chiesa di Gerusalemme. Hanno potuto raccogliere la testimonianza di Maria e probabilmente anche di Giuseppe che forse viveva e lavorava ancora in Galilea; ma anche di molti altri. Se hanno scritto cose diverse da Luca è perché hanno evitato di ripetere quello che era già scritto.

 

Preoccupazioni e date

 

Il versetto successivo al 24 ha presentato difficoltà di traduzione e si evita di considerarlo. Sembra dire che Giuseppe non aveva rapporti coniugali con Maria soltanto fino alla nascita di Gesù.

Non sarebbe conveniente lasciar trasparire questo, mentre noi veneriamo la Madonna come sempre Vergine.

Tuttavia il versetto 25 si deve proprio tradurre così: «E non la conosceva finché (nota a Mt 1,25 in Gesù, il Cristo) non partorì un figlio; ed egli lo chiamò Gesù».

Il Vangelo non dice altro e la difficoltà sembra insormontabile.

Se però ammettiamo che gli scribi di Matteo abbiano pubblicato il Vangelo nell’anno 43 (40), allorché Maria frequentava la comunità di Gerusalemme e probabilmente anche Giuseppe era ancora vivo, la difficoltà svanisce. In effetti durante la vita pubblica di Gesù, i Vangeli parlano di Giuseppe sempre al presente.

Matteo e i suoi scribi non avevano ancora rivolto l’attenzione alla verginità di Maria. In ogni modo non potevano occuparsi di questo nel Vangelo.

Maria, cha aveva 58 anni e, secondo le diverse tradizioni, sarebbe vissuta ancora forse venti, non poteva essere oggetto di venerazione da parte della Chiesa. Non c’era ancora stata l’Assunzione in cielo.

L’unica preoccupazione degli scribi evangelisti era dunque di certificare che Gesù non era figlio di Giuseppe, ma Figlio di Dio e di Maria. E nessuna preoccupazione, a causa di questo versetto evangelico, deve turbare noi che veneriamo la Vergine Maria.

 

 


Iniziativa personale di un laico cattolico, Giovanni Conforti  - Brescia - Italia.

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