Gesù, il Cristo, «venuto a cercare e a salvare ciò che è
perduto» (Lc 19,10)
Esposizione di
fatti
ottenuta,
combinando i Vangeli tra loro,
da
Giovanni Conforti
Riprendiamo questa frase da Qoèlet:
«Ciò che è stato
sarà e ciò che si è fatto si rifarà; non c'è niente di nuovo sotto il sole».
Qoelet 1,9
La sentenza è, umanamente, inappellabile; ma Gesù Cristo offre un esito sorprendente.
Quindi diede loro questa
risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi
riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono purificati, i
sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella.
Ed è beato chiunque
non si scandalizzerà di me!».
Lc 7,22-23
Egli, in altre parole, cambia proprio le cose peggiori che sono sotto il sole, mantenendo stabile ciò che Dio ha creato, perché è «cosa buona».
Il Signore non teme la
nostra curiosità
Suscitano molta curiosità l’enigma sinottico, i testi del
Nuovo Testamento difficili in lingua greca e il fatto che il Vangelo di
Giovanni, nonostante la sua profondità, sia il più facile da capire per i più
giovani.
Inoltre ci chiediamo: i testimoni della vita del Cristo
hanno avuto l’accortezza di raccontare fedelmente i fatti, così che se ne
conservasse tutta l’efficacia?
A causa dei dubbi c’è chi ha rinunciato a conoscere Gesù
storico e ha dovuto accontentarsi dell’ideale che egli rappresenta e
dell’utopia che sia risorto.
Ma gli ideali stancano, soprattutto se dobbiamo
alimentarli continuamente e non trovano conforto nella realtà. Molti hanno
sentito come una liberazione abbandonarli e, magari, diventare atei.
A-teismo è una negazione; nasce dalla confusione, dalla
stanchezza di dover essere noi a sostenere la verità, senza prospettiva di
novità, senza risposta alle curiosità.
Fatti storici, salvezza
concreta
Il risultato di quest’umile ricerca è che i Vangeli sono
dei racconti storici, per cui noi possiamo vivere realmente con la compagnia del Cristo Salvatore, senza tanto
riflettere.
Per mezzo di alcune autorità ebraiche, greche e romane,
ci è stata garantita la certificazione della vita di Gesù, il Messia, il
Cristo. Il racconto evangelico certifica i fatti; anzi, essendo fedele, ci
mette in contatto diretto con i fatti stessi, con il Protagonista.
Due dei Vangeli, quello di Luca
e quello di Giovanni valgono come certificazione delle parole e opere di
questa Persona. Egli è vissuto, morto, risorto ed è vivo per sempre.
Nessuno è in grado di spiegare (Gv 10,33) come un uomo
possa essere Figlio di Dio, se non Lui stesso. Però questo è avvenuto e i
Vangeli lo raccontano con precisione. Non solo. Il Cristo storico ha trasmesso
i suoi poteri ad alcune persone, fino a oggi, nella sua Chiesa.
Evidentemente i libri possono certificare i poteri, ma
non potevano contenerli e non li possono trasmettere.
Essendo Gesù Cristo l’unico intermediario storico tra la
nostra realtà e ciò che le ha dato origine, non siamo noi che possiamo dare
importanza a lui, è lui che dà vita a noi. Egli non dipende da noi. È lui
l’Assoluto. L’Assoluto ha voluto essere storico per noi. È lui il nostro
fondamento, anche se non vogliamo, anche se ci teniamo alla larga da lui.
E ricordiamo che il Cristo, nella sua opera, non vuole
fare a meno di sua madre, Maria, e dei suoi fedeli santi.
Se egli è storico e se lo conosciamo bene, la conseguenza
è che ciascuno di noi, in modo personale, ritrova salva in lui tutta la propria
vita. Ciascuno si può rispecchiare in lui, senza riserve.
Per
ricostruire fedelmente il racconto della vita di Gesù ci si deve attenere
innanzi tutto al Vangelo di Luca e a quello di Giovanni, che vengono
certificati come fedeli agli avvenimenti attraverso dichiarazioni formali: Lc
1,1-4; Gv 3,11; 19,35; 21,24.
Il Vangelo
di Luca ci dà meno riferimenti di luogo e di tempo che non gli altri ma,
intercalando nei punti giusti le parti del Vangelo di Giovanni, scritto
anch’esso in ordine esatto di tempo, ecco apparire un racconto molto
dettagliato anche nei tempi e nei luoghi. Questi due Vangeli offrono il
racconto certificato degli avvenimenti, in ordine cronologico.
Aggiungendo alcune
precisazioni, raccolte dai Vangeli di Matteo e Marco, otteniamo una narrazione
esauriente di tutti i momenti importanti della vita di Gesù.
Gesù Cristo è stato ed
è Re anche nel far sì che, nei quattro
Vangeli canonici, giungesse fino a noi un tesoro inesauribile per conoscerlo, incontrarlo e credere in lui, così
da avere vita nel suo nome. E si tratta di testimonianze storiche
certificate.
I fatti hanno inizio nel 4 a.C.
Lc 1[1]
[1]Poiché molti hanno appunto[2] incominciato a strutturare un racconto ufficiale[3] riguardante gli avvenimenti che si sono conclusi
tra noi, [4]
[2]come ci hanno concesso coloro che dall’inizio (ne) sono stati testimoni diretti e incaricati della relazione,[5]
[3]anch’io, dopo aver acquisito ogni
cosa da cima (a fondo) con esattezza, ho deciso di scrivere ordinatamente a te,
eccellentissimo Teòfilo,
[4]perché tu veda la documentazione concernente le relazioni
che hai ricevuto a voce.[6]
A metà di ottobre dell’anno 4 a. C.: L’Angelo Gabriele annuncia al
sacerdote Zaccaria che avrà un figlio e il suo nome sarà Giovanni
[5]Avvenne nei giorni di Erode,[7] re della Giudea: un sacerdote di nome Zaccaria,
della classe di Abìa, e sua moglie una discendente di Aronne di nome
Elisabetta.
[6]Erano entrambi giusti davanti a
Dio, camminando irreprensibili in tutte le leggi e le prescrizioni del Signore.
[7]Ma non avevano figli, perché
Elisabetta era sterile ed entrambi erano avanti nei loro giorni.
[8]Avvenne mentre egli officiava
davanti al Signore nel turno della sua classe:
[9]secondo l’usanza del servizio
sacerdotale, gli toccò in sorte di fare l’offerta dell’incenso, entrando nel
tempio del Signore,
[10]e tutta l’assemblea del popolo
era in preghiera di fuori nell’ora dell’incenso.
[11]Gli apparve un angelo del
Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso.
[12]Si turbò Zaccaria vedendolo, e fu
preso da timore.
[13]Ma l’angelo gli disse:
«Non temere, Zaccaria,
perché la tua preghiera è stata
esaudita
e tua moglie Elisabetta ti darà un
figlio,
che chiamerai Giovanni.
[14]Avrai gioia ed esultanza
e molti si rallegreranno della sua
nascita,
[15]infatti sarà grande davanti al
Signore,
e non berrà vino né bevanda
inebriante,
e sarà pieno di Spirito Santo
fin dal seno di sua madre
[16]e ricondurrà molti dei figli
d’Israele
al Signore loro Dio.
[17]Egli camminerà innanzi a lui
con lo spirito e la forza di Elia,
per
far tornare i sentimenti dei padri ai figli[8]
e i ribelli a pensieri da giusti,
così da preparare al Signore un
popolo ben disposto».
[18]Zaccaria disse all’angelo: «Come
posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata nei suoi
giorni».
[19]L’angelo gli rispose: «Io sono
Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a parlarti e a
portarti questi lieti annunzi.
[20]Ed ecco, sarai muto e non potrai
parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto
alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo».
[21]E il popolo stava in attesa di
Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio.
[22]Quando
poi uscì, non poteva parlare loro, e capirono che nel tempio aveva avuto una
visione. Egli faceva loro dei cenni e restava muto.
[23]E avvenne che, compiuti i giorni
del suo servizio, tornò a casa.
[24]Dopo questi giorni Elisabetta,
sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi, dicendo:
[25]«Così ha fatto per me il Signore,
nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini».
Circa il 25 marzo del 3 a. C. l’Angelo Gabriele annuncia a Maria di
Nazareth che avrà un figlio: si chiamerà Gesù
[26]Nel sesto
mese,[9]
l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata
Nazaret,
[27]a una vergine, promessa sposa di
un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
[28]Entrando da lei,[10]
disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
[29]A queste parole ella rimase
turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
[30]L’angelo le disse: «Non temere,
Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.[11]
[31]Ecco concepirai un figlio, lo
darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
[32]Sarà grande e
chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo
padre
[33]e regnerà per sempre sulla casa
di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».[12]
[34]Allora Maria disse all’angelo:
«Come è possibile? Non conosco uomo».
[35]Le rispose l’angelo: «Lo Spirito
Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo.
Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
[36]Vedi: anche Elisabetta, tua
parente,[13] nella sua
vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti
dicevano sterile:
[37]nessuna parola sarà impotente
presso Dio».
[38]Allora Maria disse: «Eccomi, sono
la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da
lei.
Mt 1
[18]La nascita di Gesù Cristo avveniva così: sua madre Maria, essendo
promessa sposa di Giuseppe,[14]
prima che andassero a vivere insieme si trovò gravida per opera dello Spirito
Santo.
[19]Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di
licenziarla in segreto.
[20]Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in
sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua
sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
[21]Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà
il suo popolo dai suoi peccati».
[22]Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal
Signore per mezzo del profeta:
[23]Ecco, la vergine concepirà e
partorirà un figlio e lo chiameranno Emmanuele, che, tradotto, significa Dio con noi.
[24]Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo
del Signore: prese con sé la sua sposa.
[39]In quei giorni Maria si mise in
viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.
[40]Entrata nella casa di Zaccaria,
salutò Elisabetta.
[41]Appena Elisabetta ebbe udito il
saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di
Spirito Santo
[42]ed esclamò a gran voce:
«Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
[43]A che debbo che la madre del mio
Signore venga a me? [15]
[44]Ecco, appena la voce del tuo
saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio
grembo.
[45]E beata colei che ha creduto
nell’adempimento delle parole del Signore».
[46]Allora Maria disse:[16]
«L’anima
mia magnifica il Signore
[47]e il mio spirito esulta a Dio, mio salvatore,
[48]perché ha guardato all’umiltà della sua serva.
Ecco, infatti, d’ora in poi tutte le
generazioni mi chiameranno beata,
[49]perché grandi
cose ha fatto in me l’Onnipotente.
Santo è il suo nome
[50]e
la sua misericordia verso generazioni e generazioni,
per
quelli che lo temono.
[51]Ha messo in atto potenza con il
suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri
del loro cuore;
[52]ha rovesciato i potenti dai
troni,
ha innalzato gli umili;
[53]ha ricolmato di beni gli
affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
[54]Si è preso cura di Israele, suo
servo,
per onorare (la sua) misericordia,
[55]secondo quanto aveva detto ai
nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per
sempre».
[56]Maria rimase con lei circa tre
mesi, poi tornò a casa sua.
[57]Per Elisabetta intanto si compì
il tempo del parto e diede alla luce un figlio.
[58]I vicini e i parenti udirono che
il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano insieme
a lei.
[59]E avvenne nell’ottavo giorno:
vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre,
Zaccaria.
[60]Ma sua madre intervenne: «No,
invece si chiamerà Giovanni».
[61]Le dissero: «Non c’è nessuno
della tua parentela che si chiami con questo nome».
[62]Allora domandavano con cenni a
suo padre come voleva che si chiamasse.
[63]Egli chiese una tavoletta, e
scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati.
[64]In quel medesimo istante gli si
aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
[65]Tutti i loro vicini furono presi
da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si diffondevano tutte
queste parole.[17]
[66]Tutti coloro che le udivano, le
fissarono nel loro cuore,[18] dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». Infatti
la mano del Signore era con lui.
[67]Zaccaria, suo padre, fu pieno di
Spirito Santo e profetò dicendo:
[68]«Benedetto il Signore Dio d’Israele,
perché ha
visitato e redento il suo popolo,
[69]e ha suscitato salvezza potente
per noi
nella casa di Davide, suo servo,
[70]come aveva promesso per bocca dei
suoi santi profeti d’un tempo,
[71]salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di tutti quelli che ci
odiano,
[72]compiere
la misericordia (stabilita) con i nostri padri
e
ricordarsi della sua santa alleanza,
[73]giuramento che fece ad Abramo, nostro padre,
[74]per permetterci, liberati dalla
mano dei nemici,
di servirlo senza timore,
[75]in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri
giorni.
[76]E tu, bambino, sarai chiamato
profeta dell’Altissimo: infatti camminerai al
cospetto del Signore a preparargli le strade,
[77]per dare al
suo popolo la conoscenza della salvezza con la remissione dei suoi peccati,
[78]grazie alla bontà misericordiosa
del nostro Dio,
con la quale verrà a visitarci
dall’alto un sole che sorge
[79]a rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte
per dirigere i nostri passi su una
via di pace».
[80]Il fanciullo cresceva e si
fortificava nello spirito e stava nei luoghi deserti[19] fino al giorno della sua manifestazione a
Israele.
Lc 2
[1]Avvenne in quei giorni che uscì un
decreto di Cesare Augusto di fare il censimento di tutto il mondo abitato.
[2]Questo censimento fu il primo con Quirinio
governatore della Siria.[20]
[3]Andavano tutti a farsi registrare,
ciascuno nella sua città.
[4]Salì anche Giuseppe, dalla città
di Nazaret in Galilea alla città di Davide, che è chiamata Betlemme, in Giudea,
poiché era della casa e della famiglia di Davide,
[5]per farsi registrare insieme a
Maria, quella che era stata promessa sposa a lui, che era gravida.
Gesù nasce a Betlemme di Giudea circa il 25 dicembre dell’anno 3 a.C.
Mt 1
[25]E non la conosceva finché[21] non partorì un figlio; ed egli lo chiamò Gesù.
Lc 2
[6]Avvenne che, mentre si trovavano
in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.
[7]Diede alla luce il suo figlio
primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non
c’era posto per loro nell’albergo.
Mt 2
[1a]Gesù nacque a Betlemme di Giudea,
al tempo del re Erode.
Lc 2
[8]In quella stessa zona alcuni
pastori si trattenevano in campagna e svolgevano le guardie notturne al loro
gregge.[22]
[9]Un angelo del Signore si presentò
a loro e una gloria del Signore splendette intorno a loro ed essi furono presi
da grande spavento.
[10]E disse loro l’angelo: «Non
temete, ecco vi porto il buon annuncio di una grande gioia, che sarà di tutto
il popolo:
[11]oggi vi è nato un salvatore, che
è Cristo Signore,[23] nella città di Davide.
[12]Questo per voi il segno:
troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia».
[13]E subito apparve con l’angelo una
moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva:
[14]«Gloria nel più alto (dei cieli)
a Dio
e in terra pace
tra gli uomini
(fatta) di benevolenza[24]».
[15]E avvenne, appena gli angeli si
allontanarono da loro verso il cielo, che i pastori dicevano fra loro: «Andiamo
dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto
conoscere».
[16]Andarono spediti e rintracciarono
Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.
[17]E, dopo aver visto, hanno fatto
conoscere quanto era stato detto loro riguardo a quel bambino.
[18]Tutti quelli che hanno udito, si
sono stupiti delle cose dette loro dai pastori.
[19]Maria, da parte sua, custodiva
tutte queste parole,[25] che raccoglieva nel suo cuore.[26]
[20]I pastori poi se ne tornarono,
glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto,
conformemente a quanto era stato detto loro.
[21]Quando furono passati gli otto
giorni prescritti per circonciderlo, fu anche chiamato con il nome di Gesù,
quello che gli era stato dato dall’angelo prima di essere concepito nel grembo.
[22]Quando si compirono i giorni
della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino su a
Gerusalemme per offrirlo al Signore,
[23]come è scritto nella Legge del
Signore: ogni maschio primogenito sarà
chiamato sacro al Signore;
[24]e per offrire in sacrificio, come
è prescritto nella Legge del Signore, una
coppia di tortore o due giovani colombi.
[25]Ed ecco: a Gerusalemme c’era un
uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto
d’Israele;
[26]lo Spirito Santo era sopra di
lui, e gli era stato preannunziato dallo Spirito Santo che non avrebbe visto la
morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
[27]Mosso dallo Spirito, si recò al
tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che era
stabilito dalla Legge per lui,
[28]lo prese tra le braccia e
benedisse Dio dicendo:
[29]«Ora lascia, o Signore, che il
tuo servo vada
in pace secondo la tua parola;
[30]perché i miei occhi hanno visto
la tua salvezza,
[31]che hai preparato di fronte a
tutti i popoli,
[32]luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele».
[33]Suo padre e sua madre erano
stupiti delle cose che si dicevano di lui.
[34]Simeone li benedisse e parlò a
Maria, sua madre: «Ecco: egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti
in Israele, e come segno che controbatte
[35] - e anche a te una spada
trafiggerà l’anima[27]
- perché siano condotti alla luce i ragionamenti di molti cuori».
[36]C’era anche Anna, una profetessa,
figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva
vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza,
[37]era poi rimasta vedova e ora
aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio
notte e giorno con digiuni e preghiere.
[38]Sopraggiunta in quel momento, si
mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la
redenzione di Gerusalemme.
All’inizio dell’anno 1 a. C. arrivano a Betlemme, dall’Oriente, alcuni
Magi
Mt 2
[1b]Ecco, alcuni Magi giunsero da
oriente a Gerusalemme e domandavano:
[2]«Dov’è il re dei Giudei che è
nato? Abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo».
[3]All’udire queste parole, il re
Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.
[4]Riuniti tutti i sommi sacerdoti e
gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il
Messia.
[5]Gli risposero: «A Betlemme di
Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
[6]E tu, Betlemme, terra di Giuda, non
sei davvero il più piccolo capoluogo
di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele.
[7]Allora Erode, chiamati
segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era
apparsa la stella[28]
[8]e li inviò a Betlemme esortandoli:
«Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato,
fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
[9]Udito il re, essi partirono. Ed
ecco la stella, che avevano visto in Oriente, li precedeva,[29] finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si
trovava il bambino.
[10]Al vedere la stella, essi avevano
provato una grandissima gioia.
[11]Entrati nella casa, videro il
bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro
scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
[12]Avvertiti poi in sogno di non
tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
[13]Partiti loro, ecco un angelo del
Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il
bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò,
perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
[14]Giuseppe, destatosi, prese con sé
il bambino e sua madre nella notte e si ritirò in Egitto,
[15]e rimase là fino alla fine di
Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del
profeta: Dall’Egitto ho chiamato il mio
figlio.
[16]Erode, accortosi che i Magi si
erano presi gioco di lui, s’infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini di
Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, secondo il tempo su cui era
stato informato dai Magi.[30]
[17]Allora si adempì quel che era
stato detto per mezzo del profeta Geremia:
[18]Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele
piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più.
Circa tre mesi dopo muoiono Antipatro e suo padre Erode
[19]Morto Erode, un angelo del
Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto
[20]e gli disse: «Alzati, prendi con
te il bambino e sua madre e va’ nel paese d’Israele; perché sono morti coloro[31] che insidiavano la vita del bambino».
[21]Egli, alzatosi, prese con sé il
bambino e sua madre, ed entrò nel paese d’Israele.
[22]Avendo però saputo che era re
della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi.
Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea
[23]e, appena giunto, andò ad abitare
in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai
profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Lc 2
[39]Quando ebbero compiuto tutto ciò
che era richiesto dalla legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro
città di Nazaret.
[40]Il bambino cresceva e si
fortificava, pieno di sapienza, e grazia di Dio era sopra di lui.
12 anni dopo, a Pasqua dell’11 d. C., Gesù si intrattiene con i dottori
del Tempio di Gerusalemme
[41]I suoi genitori si recavano ogni
anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
[42]Quando ebbe
dodici anni, essi vi salirono di nuovo
[43]e trascorsero i giorni della
festa secondo l’usanza; mentre essi erano sulla via del ritorno, il fanciullo
Gesù rimase a Gerusalemme e i suoi genitori non se ne accorsero.
[44]Credendo che egli fosse nella
carovana, fecero il viaggio di un giorno, e poi si misero a cercarlo tra i
parenti e i conoscenti;
[45]non avendolo trovato, tornarono a
Gerusalemme in cerca di lui.
[46]E avvenne che dopo tre giorni lo
trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li
interrogava.
[47]E tutti quelli che l’udivano
erano confusi per la sua intelligenza e le sue risposte.
[48]Al vederlo rimasero sbalorditi e
sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io,
angosciati, ti cercavamo».
[49]Ed egli rispose loro: «Perché mai
mi cercavate? Non sapevate che è necessario che io mi occupi delle cose del
Padre mio?».[32]
[50]Ma essi non posero attenzione al
discorso che fece loro.
[51]Partì dunque con loro e tornò a
Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte le parole[33] nel suo cuore.
[52]E Gesù cresceva in sapienza, età e
grazia davanti a Dio e agli uomini.
Ministero
del Battista e inizio della vita pubblica di Gesù
Seconda metà dell’anno 28 d.C.: Giovanni inizia a battezzare al fiume
Giordano, a Betania di Perea
Lc 3
[1]Nell’anno decimoquinto[34]
dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della
Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca
dell’Iturèa e della regione della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilène,
[2]sotto i sommi sacerdoti Anna e
Caifa, venne una parola di Dio su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.[35]
[3]E percorse tutta la regione del
Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati,[36]
[4]com’è scritto nel libro degli
oracoli del profeta Isaia: Voce di uno
che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi
sentieri![37]
[5]Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i
passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati.
[6]E ogni carne vedrà la salvezza di Dio!
[7]Diceva allora alle folle che
andavano a farsi battezzare da lui: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a
sfuggire all’ira imminente?
[8]Fate dunque frutti degni della
conversione e non cominciate a dire tra voi:[38] Abbiamo Abramo per padre! Vi dico infatti che
Dio può far sorgere figli ad Abramo da queste pietre.
[9]Anzi, già la scure è pronta vicino
alla radice degli alberi; ogni albero che non fa buon frutto, sarà tagliato e
buttato nel fuoco».
[10]E le folle lo interrogavano
dicendo: «Che cosa dobbiamo dunque fare?».[39]
[11]Rispondeva: «Chi ha due tuniche,
ne condivida con chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
[12]Vennero anche dei pubblicani a
farsi battezzare, e gli chiesero: «Maestro, che dobbiamo fare?».
[13]Ed egli disse loro: «Non esigete
nulla di più di quanto vi è stato fissato».
[14]Lo interrogavano anche alcuni
soldati: «E noi che dobbiamo fare?». E disse loro: «Non derubate nessuno con la
violenza né con false accuse, contentatevi delle vostre paghe».
[15]Poiché il popolo era in attesa e
tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il
Cristo,
[16]Giovanni rispose a tutti dicendo:
«Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, al quale io
non son degno di sciogliere il legaccio dei sandali:[40] costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
[17]Egli ha in mano il suo ventilabro
per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; invece
brucerà la pula con fuoco inestinguibile».[41]
[18]Con molte altre esortazioni
annunziava al popolo la buona notizia.
All’inizio dell’anno 29 anche Gesù va da Giovanni per essere battezzato;
la Trinità si manifesta e Giovanni presenta Gesù al popolo come Cristo Re
[13]In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da
Giovanni per farsi battezzare da lui.
[14]Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho
bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?».
[15]Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché
conviene che così adempiamo ogni giustizia».[42] Allora Giovanni
acconsentì.
[21]Avvenne che quando tutto il
popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in
preghiera, si aprì il cielo
[22]e scese su di lui lo Spirito
Santo[43] in apparenza corporea, come di colomba, e venne
una voce dal cielo: «Tu sei il mio caro Figlio, in te ho manifestato (la mia)
benevolenza (per il mondo)».[44]
[23]Gesù quando incominciò (il suo
ministero) era (proprio) sui trent’anni ed era figlio, come si credeva, di
Giuseppe, figlio di Eli,
[24]figlio di Mattàt, figlio di Levi,
figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio di Giuseppe,
[25]figlio di
Mattatìa, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggài,
[26]figlio di Maat, figlio di
Mattatìa, figlio di Semèin, figlio di Iosek, figlio di Ioda,
[27]figlio di
Ioanan, figlio di Resa, figlio di Zorobabèle, figlio di Salatiel, figlio di
Neri,
[28]figlio di Melchi, figlio di Addi,
figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er,
[29]figlio di
Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattàt, figlio di Levi,
[30]figlio di Simeone, figlio di
Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliacim,
[31]figlio di
Melèa, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di Natàm, figlio di Davide,
[32]figlio di Iesse, figlio di Obed,
figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di Naàsson,
[33]figlio di
Aminadàb, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares,
figlio di Giuda,
[34]figlio di Giacobbe, figlio di
Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor,
[35]figlio di
Seruk, figlio di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala,
[36]figlio di Cainam, figlio di
Arfàcsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamech,
[37]figlio di
Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di Iaret, figlio di Malleèl, figlio di
Cainam,
[38]figlio di Enos, figlio di Set,
figlio di Adamo, figlio di Dio.
Le tentazioni nel deserto, presumibilmente alla presenza di Giovanni
Battista
Lc 4
[1]Gesù, pieno di
Spirito Santo,[45] si allontanò dal Giordano e veniva diretto nello
spirito nel deserto
[2]per quaranta giorni ed era tentato
dal diavolo.[46] Non
mangiò (quasi) nulla[47]
in quei giorni e quando furono terminati ebbe fame.
[3]Allora il diavolo gli disse: «Se
sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane».
[4]Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo».
[5]Il diavolo lo condusse in alto,
gli mostrò in un istante tutti i regni del mondo e gli disse:
[6]«Ti darò tutta questa potenza e la
gloria di queste cose, perché è in mio potere e la do a chi voglio.
[7]Se dunque ti prostri dinanzi a me
tutto sarà tuo».
[8]Gesù gli rispose: «Sta scritto: Ti prostrerai al Signore Dio tuo e lui solo
adorerai».
[9]Lo condusse a Gerusalemme, (lo)
collocò sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, buttati
giù;
[10]sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordine a tuo riguardo,
di custodirti;
[11]e anche: ti sosterranno con le mani, perché tu non sbatta il tuo piede contro
una pietra».
[12]Gesù gli rispose: «È stato detto:
Non tenterai il Signore Dio tuo».[48]
[13]Avendo esaurito ogni specie di
tentazione, il diavolo stette lontano da lui fino al tempo fissato.
Circa 15 giorni prima della Pasqua dell’anno 29 d. C. Gesù accoglie i
primi cinque discepoli
Gv 1[49]
[19]E questa è la testimonianza[50]
di Giovanni, quando i Giudei[51]
gli hanno inviato[52] da Gerusalemme sacerdoti e leviti a
interrogarlo: «Chi sei tu?».
[20]Egli ha confessato e non ha
negato, e ha confessato: «Io non sono il Cristo».
[21]Allora gli hanno chiesto: «Che
cosa dunque? Sei Elia?». Ha risposto: «Non lo sono». «Sei tu il profeta?». Ha
risposto: «No».
[22]Gli hanno dunque chiesto: «Chi
sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa
dici di te stesso?».
[23]Ha risposto: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate
la via del Signore, come disse il profeta Isaia».
[24]E c’erano degli inviati dei
farisei.
[25]L’hanno interrogato e gli hanno
detto: «Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il
profeta?».
[26]Giovanni ha risposto loro: «Io
battezzo con acqua, ma in mezzo a voi c’è uno che voi non conoscete,
[27]che viene dopo di me, al quale io
non sono degno di sciogliere il legaccio del sandalo».
[28]Questo è avvenuto in Betània, al
di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
[29]Il giorno dopo, Giovanni vede
Gesù venire verso di lui e dice: «Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie
il peccato del mondo!
[30]È lui colui del quale io ho
detto: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di
me.
[31]Io non lo conoscevo,[53]
ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a
Israele».
[32]E Giovanni ha reso testimonianza
dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba[54] dal cielo e rimanere su di lui.
[33]Io non lo conoscevo, ma chi mi ha
inviato a battezzare con acqua, quegli mi ha detto: L’uomo sul quale vedrai
scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.
[34]E io ho visto e ho reso
testimonianza che questi è il Figlio di Dio».[55]
[35]Il giorno dopo erano là di nuovo
Giovanni e due dei suoi discepoli
[36]ed (egli), fissato lo sguardo su
Gesù che passa, dice: «Ecco l’agnello di Dio!».
[37]E i due discepoli l’hanno sentito
parlare e hanno seguito Gesù.[56]
[38]Gesù allora si volta e, vedendo
che lo seguono, dice loro: «Che cercate?». Gli hanno risposto: «Rabbì (che
significa maestro), dove sei ospite?».
[39]Dice loro: «Venite e vedrete».
Sono dunque andati e hanno visto dove viene ospitato[57] e quel giorno sono rimasti ospiti presso di lui;
era circa l’ora decima.[58]
[40]Era Andrea, fratello di Simon
Pietro, uno dei due che hanno udito quelle parole da Giovanni e l’hanno
seguito.
[41]Egli incontra per primo suo
fratello Simone, e gli dice: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il
Cristo)»
[42]e l’ha condotto da Gesù. Gesù,
fissando lo sguardo su di lui, ha detto: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni;
ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)».
[43]Il giorno dopo Gesù ha stabilito
di partire per la Galilea; incontra Filippo e gli dice: «Seguimi».
[44]Filippo era di Betsàida, la città
di Andrea e di Pietro.[59]
[45]Filippo incontra Natanaèle e gli
dice: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i
Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret».
[46]Natanaèle gli ha detto: «Da
Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli risponde: «Vieni e
vedi».
[47]Gesù ha visto Natanaèle che gli
veniva incontro e dice di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è
falsità».
[48]Natanaèle gli domanda: «Come mi
conosci?». Gli ha risposto Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho
visto quando eri sotto il fico».
[49]Gli ha replicato Natanaèle:
«Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!».
[50]Gesù gli ha risposto: «Perché ti
ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di
queste!».
[51]Poi gli dice: «In verità, in
verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere
sul Figlio dell’uomo!».
Il primo “segno” di Gesù, su richiesta di Maria sua madre, un dono per la
festa degli sposi e della gente
Gv 2
[1]Tre giorni dopo, c’è stato uno sposalizio
a Cana di Galilea[60]
e c’era la madre di Gesù.
[2]È stato invitato alle nozze anche
Gesù con i suoi discepoli.
[3]Nel frattempo, venuto a mancare il
vino, la madre di Gesù gli dice: «Non hanno più vino».
[4]E Gesù risponde: «Che importa a me
e a te,[61] donna? Non è ancora giunta la mia ora».
[5]La madre dice ai servi: «Fate
quello che vi dirà».
[6]Vi erano là deposte sei giare di
pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili.
[7]E Gesù dice loro: «Riempite
d’acqua le giare»; e le hanno riempite fino all’orlo.
[8]Dice loro di nuovo: «Ora attingete
e portatene al maestro di tavola».[62]
Ed essi gliene hanno portato.
[9]E come ha assaggiato l’acqua
diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo
sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiama lo sposo
[10]e gli dice: «Tutti servono da
principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu
invece hai conservato fino a ora il vino buono».[63]
[11]In questo modo Gesù ha dato
inizio ai segni,[64] in Cana di Galilea, ha manifestato la sua gloria
e i suoi discepoli si sono affidati a lui.[65]
[12]Dopo questo fatto, è disceso a
Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si sono fermati
colà solo pochi giorni. [66]
Per la PASQUA dei Giudei dell’ANNO 29, il 17 aprile,
Gesù sale a Gerusalemme con i 5 discepoli e scaccia per la prima volta i
venditori dal Tempio
[13]Si avvicinava intanto la Pasqua
dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
[14]Trovò nel tempio coloro che
vendevano buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco.[67]
[15]Fatta allora una sferza di
cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; sparse per
terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi,
[16]e ai venditori di colombe disse:
«Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di
mercato».
[17]I discepoli si ricordarono che
sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi
divora.
[18]Allora i Giudei presero la parola
e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?».
[19]Rispose loro Gesù: «Distruggete
questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere».[68]
[20]Gli dissero allora i Giudei:
«Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni[69] e tu in tre giorni lo farai risorgere?».
[21]Ma egli parlava del tempio del
suo corpo.
[22]Quando poi risuscitò dai morti, i
suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla
Scrittura e alla parola detta da Gesù.
[23]Mentre
era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i segni che
faceva, aderirono al suo nome.[70]
[24]Gesù, da parte sua, non seguiva la procedura del suo affidamento a
loro (come rabbi),[71] per il
fatto che egli conosceva tutti
[25]e perché non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza
riguardo all'uomo, egli infatti conosceva quello che c’era nell'uomo.
Gv 3
[1]C’era tra i farisei un uomo
chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei.
[2]Egli è andato da Gesù, di notte,[72] e gli ha detto: «Rabbì, sappiamo[73] che sei un maestro venuto da Dio; nessuno
infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui».
[3]Gli ha risposto Gesù: «In verità,
in verità ti dico, se uno non nasce dall'alto,[74] non può vedere il regno di Dio».
[4]Gli dice Nicodèmo: «Come può un
uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo
di sua madre e nascere?».
[5]Gli ha risposto Gesù: «In verità,
in verità[75] ti dico, se uno non nasce da acqua[76] e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
[6]Quel che è nato dalla carne è
carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito.
[7]Non stupirti se t’ho detto: dovete
nascere dall'alto.
[8]Il vento soffia dove vuole e ne
senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va: così è chiunque è nato dallo
Spirito».[77]
[9]Ha replicato Nicodèmo: «Come può
accadere questo?».[78]
[10]Gli ha risposto Gesù: «Tu sei
maestro in Israele e non sai queste cose?
[11]In verità, in verità ti dico che
noi[79] parliamo di quel che sappiamo[80] e testimoniamo quel che abbiamo veduto[81];
ma voi non accogliete la nostra testimonianza.
[12]Se vi ho parlato delle cose
terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti?[82]
[13]Nessuno
è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo.
[14]E come Mosè innalzò il serpente
nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo,
[15]perché chiunque crede in lui
abbia vita eterna.[83]
[16]Dio infatti ha tanto amato il
mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia,
ma abbia vita eterna.
[17]Dio non ha mandato il Figlio nel
mondo perché giudichi il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.[84]
[18]Chi crede in lui non è giudicato;
ma chi non crede è già stato giudicato, perché non ha creduto nel nome
dell’unigenito Figlio di Dio.
[19]E il giudizio[85] è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli
uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano
malvagie.
[20]Chiunque infatti fa il male, odia
la luce e non va alla luce perché non siano svelate le sue opere.
[21]Ma chi opera la verità va alla
luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».[86]
Dopo la festa di Pasqua, Gesù e i 5 discepoli vanno in Giudea a
battezzare vicino a Giovanni, per circa 9 mesi
[22]Dopo queste cose, Gesù andò con i
suoi discepoli nella terra di Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava.
[23]C’era anche Giovanni che
battezzava a Enòn,[87]
vicino a Saleim - perché c’era là molta acqua -, e si trovavano vicini e
battezzavano ciascuno per conto proprio;[88]
[24]Giovanni, infatti, non era stato
ancora imprigionato.
[25]Nacque allora una discussione tra
i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione.
[26]Andarono perciò da Giovanni e gli
dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano, e al quale
hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui».
[27]Giovanni rispose: «Nessuno può
prendersi qualcosa se non gli è dato dal cielo.
[28]Voi stessi mi siete testimoni che
ho detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui.
[29]Chi possiede la sposa è lo sposo;
ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce
dello sposo.[89] Ora questa mia gioia è compiuta.
[30]Egli deve crescere e io invece
diminuire.
[31]Colui che viene (giù) dall’alto[90] è al di sopra di tutti; colui che viene dalla
terra[91] appartiene alla terra e parla della terra.[92] Colui che viene dal cielo è al di sopra di
tutti:
[32]ciò che ha visto e udito, questo
testimonia, e nessuno accoglie la sua testimonianza.[93]
[33]Colui[94] che ha accolto la sua testimonianza, certifica
con sigillo che (egli) è il vero Dio.[95]
[34]Infatti colui che Dio ha mandato
proferisce le parole di Dio, poiché, indubbiamente, lo Spirito (gliele) dà non
contate.[96]
[35]Il Padre ha caro il Figlio e gli
ha dato in mano ogni cosa.
[36]Chi crede nel Figlio ha la vita
eterna; chi invece non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio
incombe su di lui».[97]
Alla fine di gennaio dell’anno 30 passano tra i Samaritani e poi tornano in
Galilea
Gv 4
[1]Quando il Signore ha saputo che i
farisei hanno sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni -
[2]sebbene non fosse Gesù in persona
che battezzava, ma i suoi discepoli -,
[3]ha lasciato la Giudea ed è partito
di nuovo per la Galilea.
[4]Doveva perciò attraversare la
Samaria.
[5]Giunge pertanto a una città della
Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe
suo figlio:
[6]qui c’era il pozzo di Giacobbe.
Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno.
[7]Arriva intanto una donna di
Samaria ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere».
[8]I suoi discepoli infatti sono
andati in città a comprare cibi.[98]
[9]Ma la Samaritana gli dice: «Come
mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I
Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani.
[10]Gesù le ha risposto: «Se tu
conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu
stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva».[99]
[11]Gli dice la donna: «Signore, tu
non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque
quest’acqua viva?
[12]Sei tu forse più grande del
nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi
figli e il suo gregge?».
[13]Ha risposto Gesù: «Chiunque beve
di quest’acqua avrà di nuovo sete;
[14]ma chi beve dell’acqua che io gli
darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui
sorgente di acqua che zampilla in vita eterna».
[15]«Signore, gli dice la donna,
dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad
attingere acqua».
[16]Le dice: «Va’ a chiamare tuo
marito e poi ritorna qui».
[17]Ha risposto la donna: «Non ho
marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene “non ho marito”;
[18]infatti hai avuto cinque mariti e
quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».
[19]Gli replica la donna: «Signore,
vedo che tu sei un profeta.
[20]I nostri padri hanno adorato Dio
sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna
adorare».
[21]Gesù le dice: «Credimi, donna, è
giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme[100] adorerete il Padre. –
[22]Voi adorate quel che non
conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai
Giudei. –
[23]Ma è giunto il momento, ed è
questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché
il Padre cerca tali adoratori.
[24]Dio è spirito, e quelli che lo
adorano devono adorarlo in spirito e verità».
[25]Gli risponde la donna: «So che
deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni
cosa».
[26]Le dice Gesù: «Sono io, che ti
parlo».
[27]In quel momento sono arrivati i
suoi discepoli e si sono meravigliati che stesse a discorrere con una donna.
Nessuno tuttavia gli ha detto: «Che desideri?», o: «Perché parli con lei?».
[28]La donna intanto ha lasciato la
brocca, è andata in città e dice alla gente:
[29]«Venite a vedere un uomo che mi
ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?».
[30]Sono usciti dalla città e
venivano da lui.
[31]Intanto i discepoli lo pregavano:
«Rabbì, mangia».
[32]Ma egli ha risposto: «Ho da
mangiare un cibo che voi non conoscete».
[33]E i discepoli si domandavano l’un
l’altro: «Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?».
[34]Gesù dice loro: «Mio cibo è fare
la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera.
[35]Non dite voi: Ci sono ancora
quattro mesi[101] e poi viene la mietitura?[102]
Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano
per la mietitura.[103]
[36]E chi miete riceve salario e
raccoglie frutto per una vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi
miete.
[37]In questo è vero il detto “Uno è
chi semina e un altro chi miete”:[104]
[38]io vi ho mandato a mietere ciò per
cui voi non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella
loro fatica».
[39]Molti Samaritani di quella città
hanno creduto in lui per le parole della donna che dichiarava: «Mi ha detto
tutto quello che ho fatto».
[40]E quando i Samaritani sono giunti
da lui, lo hanno pregato di restare ospite da loro ed egli vi è rimasto due
giorni.
[41]Molti di più hanno creduto per la
sua parola
[42]e dicevano alla donna: «Non è più
per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e
sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
[43]Trascorsi due giorni, è partito
di là per andare in Galilea.
Dopo che Erode Antipa ha fatto imprigionare il Battista, Gesù si ritira
in Galilea
Lc 3
[19]Ma il tetrarca Erode, biasimato
da lui (Giovanni Battista) a causa di Erodìade, moglie di suo fratello, e per
tutte le scelleratezze che aveva commesso,
[20]aggiunse alle altre anche questa:
fece rinchiudere Giovanni in prigione.
Mt 4
[12]Avendo saputo che Giovanni era
stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea.
Lc 4
[14]Gesù, nella potenza dello Spirito
Santo, ritornò in Galilea e la fama di lui si diffuse tutt’intorno nella
regione.
[15]Egli insegnava nelle loro
sinagoghe ed era stimato da tutti.
Di nuovo a Cana: “segno” di guarigione
Gv 4
[44]A dire il vero, Gesù stesso ha
dato la prova[105] che un
profeta non ottiene riconoscimento nella sua patria.
[45]Sta di fatto che, quando è giunto
in Galilea, i Galilei lo hanno accolto con gioia, perché hanno visto tutto
quello che ha fatto a Gerusalemme durante la festa; anch’essi infatti sono
andati alla festa.
[46]Si è recato dunque di nuovo a
Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del
re,[106]
che aveva un figlio malato a Cafarnao.
[47]Costui, udito che Gesù era venuto
dalla Giudea in Galilea, si è recato da lui e l’ha pregato di scendere a
guarire suo figlio poiché stava per morire.
[48]Gesù gli ha detto: «Se non vedete
segni e prodigi, non (c’è verso) che crediate».
[49]Ma il funzionario del re gli
dice: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia».
[50]Gesù gli risponde: «Va’, tuo
figlio vive».[107]
Quell’uomo ha creduto alla parola che gli ha detto Gesù e si è messo in
cammino.
[51]Proprio mentre scendeva, gli sono
venuti incontro i servi a dirgli: «Tuo figlio vive!».
[52]Si è poi informato a che ora
avesse cominciato a star meglio. Gli hanno detto: «Ieri, un’ora dopo
mezzogiorno la febbre lo ha lasciato».
[53]Il
padre ha riconosciuto che proprio in quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo
figlio vive» e ha creduto lui con tutta la sua famiglia.
[54]Gesù ha fatto questo secondo
miracolo tornando dalla Giudea in Galilea.
Gesù torna a Nazareth e i compaesani hanno pretese su di lui
Lc 4
[16]Si recò a Nazaret[108],
dove era stato allevato; e il giorno di sabato entrò, secondo il suo solito,
nella sinagoga e si alzò a leggere.
[17]Gli fu dato un rotolo del profeta
Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:
[18]Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con
l’unzione per annunziare ai poveri un lieto messaggio, mi ha mandato a
proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi il ricupero della vista; a
rimettere in libertà gli oppressi,
[19]a predicare un anno di grazia del Signore.
[20]Poi arrotolò il volume, lo
consegnò all’incaricato[109]
e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga erano rivolti a lui.
[21]Cominciò dunque a dire loro:
«Oggi si è adempiuta questa Scrittura che avete udito con i vostri orecchi».
[22]Tutti gli rendevano testimonianza
ed erano meravigliati delle espressioni della grazia (di Dio) che uscivano
dalla sua bocca e dicevano: «Non è figlio di Giuseppe costui?».[110]
[23]Egli disse loro: «Sicuramente mi
esporrete questo paragone: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che è
accaduto fino a[111] Cafarnao, fallo anche qui, nella tua patria!».
[24]Aggiunse però: «In verità, vi
dico che nessun profeta è riconosciuto nella sua patria.
[25]In verità, vi dico pertanto:
c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per
tre anni e sei mesi così che ci fu una grande carestia in tutto il paese;
[26]ma a nessuna di esse fu mandato
Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone.
[27]C’erano molti lebbrosi in Israele
al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il
Siro».
[28]All’udire queste cose, tutti
nella sinagoga furono pieni di sdegno;[112]
[29]si levarono, lo cacciarono fuori
della città e lo condussero fino a un poggio del monte sul quale la loro città
era situata, per gettarlo giù.
[30]Ma egli, passando in mezzo a
loro, se ne andò.
Così, in febbraio dell’anno 30, Gesù si stabilisce a Cafarnao
Mt 4
[13]E,
lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio
di Zàbulon e di Nèftali…
Mc 1
[14a]Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella
Galilea predicando il vangelo di Dio…
Lc 4
[31]E discese a Cafarnao, una città
della Galilea, e al sabato ammaestrava gli abitanti.
[32]Rimanevano colpiti dal suo
insegnamento, perché il suo discorso veniva da autorità.
[33]Nella sinagoga c’era un uomo con
un demonio immondo e cominciò a gridare a gran voce:
[34]«Ehi! Che c’è tra noi e te,[113] Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene
chi sei: il Santo di Dio!».
[35]Gesù gli intimò: «Taci, esci da
costui!». E il demonio, gettatolo qua e là nel mezzo, uscì da lui, senza fargli
alcun male.
[36]Tutti furono presi da paura e si
dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e
potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?».
[37]E si diffondeva la fama di lui in
ogni luogo della regione circostante.
[38]Alzatosi dalla sinagoga entrò
nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e
lo pregarono per lei.
[39]Chinatosi su di lei, intimò alla
febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi all’istante, la donna cominciò a
servirli.
[40]Al calar del sole, tutti quelli
che avevano infermi colpiti da mali di qualsiasi genere li condussero a lui. Ed
egli, imponendo le mani su ciascuno di loro, li guariva.
[41]Da molti uscivano anche demòni
gridando e affermando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli minacciandoli non
permetteva loro che dicessero di sapere che egli era il Cristo[114].
Dalla primavera dell’anno 30 ai primi mesi dell’anno 31, Gesù predica l'«anno
di grazia» fino alle sinagoghe della Giudea.
Lc 4
[42]Divenuto giorno uscì e si
incamminò verso un luogo deserto.[115] Le folle lo cercavano, lo raggiunsero e gli
impedivano di andarsene via da loro.
[43]Ma egli disse loro: «È necessario
che io dia la buona notizia del regno di Dio[116] anche alle altre città, perché sono stato
mandato per questo».
[44]Andava predicando fino alle[117]
sinagoghe della Giudea.[118]
Mc 1
[14b]…e diceva:
[15]«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi
e credete al vangelo».[119]
All’inizio dell’anno 31 d.C. Gesù si stabilisce nuovamente in Galilea
Lc 5
[1]Avvenne che, mentre la folla gli
faceva ressa intorno e ascoltava la parola di Dio ed egli stava in piedi presso
il lago di Genèsaret,
[2]vide due barche ormeggiate alla
sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti.[120]
[3]Salito in una delle barche, che
era di Simone, lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad
ammaestrare le folle dalla barca.
[4]Quando ebbe finito di parlare,
disse a Simone: «Prendi il largo e calate le vostre reti per la pesca».
[5]E
Simone rispose: «Maestro, faticando tutta la notte non abbiamo preso nulla;
però, sulla tua parola, getterò le reti».
[6]E avendo fatto ciò, presero una
quantità enorme di pesci: le loro reti si rompevano.
[7]Allora fecero cenno ai compagni
dell’altra barca di venire ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due
le barche quasi al punto da affondare.
[8]Al veder questo, Simon Pietro si
prostrò davanti alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Allontanati da me perché sono
un uomo peccatore, Signore».
[9]Sbalordimento infatti aveva preso
lui e tutti quelli che erano con lui per l’insieme dei pesci pescati;
[10]così pure Giacomo e Giovanni,
figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. E Gesù disse a Simone: «Non temere;[121]
d’ora in poi pescherai uomini».
[11]Tirate le barche a terra,
lasciarono tutto e lo seguirono.[122]
[12]E avvenne mentre egli si trovava
in una città: ecco un uomo coperto di lebbra. Vedendo Gesù si prostrò con la
faccia a terra e lo pregò: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
[13]Gesù stese la mano e lo toccò
dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui.
[14]Gli ordinò di non dirlo a
nessuno, ma: «Va’, mostrati al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua
purificazione come ha stabilito Mosè, a testimonianza per loro».
Mc 1
[45]Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a
divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in
una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni
parte.
Lc 5
[15]Si diffondeva ancor più il
parlare di lui e folle numerose venivano per ascoltare e farsi guarire dalle
loro infermità.
Mt 4
[23]Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro
sinagoghe e predicando la buona notizia del regno e curando ogni sorta di
malattie e di infermità nel popolo.
[24]La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui
tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici
e paralitici; ed egli li guarì.
[25]E grandi folle cominciarono a
seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre
il Giordano.
Lc 5
[16]Ma egli stava ritirato nei luoghi
deserti e in preghiera.[123]
Mc 2
[1]Quando entrò di nuovo a Cafarnao, dopo alcuni giorni, si seppe che era
in casa..
[2]e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche
davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola.
Lc 5
[17]E avvenne un giorno: stava insegnando ed erano seduti farisei e dottori della legge, che erano venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.[124]
Mc 2
[3]Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone.
Lc 5
[18]Ed ecco degli uomini che portavano sopra un letto un uomo paralitico
e cercavano di introdurlo (in casa) e di metterlo davanti a lui.
[19]Non trovando da qual parte portarlo dentro a causa della folla,
salirono sul tetto e, attraverso le tegole,[125] lo calarono con il lettuccio là in mezzo,
davanti a Gesù.
[20]Veduta la loro fede, disse: «Uomo, ti sono rimessi i tuoi peccati».
[21]Gli scribi e i farisei cominciarono a consultarsi dicendo: «Chi è
costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio
soltanto?».
[22]Gesù, accortosi dei loro dubbi, rispose: «Che cosa andate ragionando
nei vostri cuori?
[23]Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire:
Alzati e cammina?
[24]Ma, perché possiate vedere che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla
terra di rimettere i peccati, io ti dico - esclamò, rivolto al paralitico -:
alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua!».
[25]Subito egli si alzò davanti a loro, prese ciò su cui era disteso e si
avviò verso casa glorificando Dio.
[26]E uno stupore prese tutti quanti e lodavano Dio; erano pieni di
timore e dicevano: «Oggi abbiamo visto cose mirabili».
[27]Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco
delle imposte, e gli disse: «Seguimi!».[126]
Chiamata di Levi Matteo, cha già stava scrivendo ciò che Gesù diceva e
faceva
Mt 9
[9]Andando via di là, Gesù vide un
uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi».
Ed egli si alzò e lo seguì.
Lc 5
[28]Egli, lasciando tutto, si alzò e
lo seguì.
[29]E Levi gli preparò un grande
banchetto nella sua casa e c’era folla di pubblicani e di altri che erano
seduti a tavola con loro.
[30]I farisei e i loro scribi
mormoravano ai suoi discepoli: «Per quale motivo mangiate e bevete con i
pubblicani e i peccatori?».
[31]E Gesù rispose loro: «Non hanno
bisogno di medico coloro che sono sani, ma coloro che sono malati;
[32]non sono venuto a chiamare a
conversione[127] dei
giusti ma dei peccatori».
[33]Allora gli dissero: «I discepoli
di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure quelli dei farisei;
invece i tuoi mangiano e bevono!».
[34]Gesù rispose: «Potete far
digiunare gli accompagnatori dello sposo, mentre lo sposo è con loro?
[35]Verranno però i giorni in cui lo
sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno».
[36]Diceva anche una parabola[128]
di fronte a loro: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo
a un vestito vecchio; altrimenti strappa il nuovo e la toppa presa dal nuovo
non si adatta al vecchio.
[37]E nessuno mette vino nuovo in
otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli
otri vanno perduti.
[38]Invece bisogna mettere vino nuovo
in otri nuovi.
[39]E nessuno che beva del vecchio
desidera del nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!».[129]
In giugno dell’anno 31 Gesù, Maestro e Signore (Re), sceglie i Dodici e inaugura
il suo Regno con il Discorso della montagna
Lc 6
[1]Avvenne un sabato, primo di due,[130] che egli passò attraverso campi di grano e i
suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe,[131] sfregandole con le mani.
[2]Alcuni farisei dissero: «Perché
fate ciò che non è permesso nei giorni di sabato?».
[3]Gesù rispose: «Non avete mai letto
ciò che fece Davide, quando ebbe fame lui e i suoi compagni?
[4]Come entrò nella casa di Dio,
prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non
fosse lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».
[5]E diceva loro: «È signore del
sabato il Figlio dell’uomo».
[6]Avvenne,
un altro sabato, che egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare e c’era là
un uomo, che aveva la mano destra inaridita.
[7]Lo osservavano gli scribi e i
farisei per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo di trovare un capo di
accusa contro di lui.
[8]Ma Gesù era a conoscenza dei loro
pensieri e disse all’uomo che aveva la mano inaridita: «Alzati e mettiti nel
mezzo!». Egli, alzatosi, vi si mise.
[9]Poi Gesù disse loro: «Domando a
voi: Durante il sabato è lecito fare del bene, o fare del male,[132]
salvare un’anima,[133]
o perderla?».
[10]E volgendo tutt’intorno lo
sguardo su di loro, disse all’uomo: «Stendi la tua mano!». Egli lo fece e la
mano fu guarita.
[11]Ma essi furono pieni di rabbia[134] e discutevano fra di loro su quello che
avrebbero potuto fare a Gesù.
[12]Avvenne anche, in quei giorni,
che egli uscì per andare sulla montagna a pregare e, passandovi la notte,
perseverava nella preghiera a Dio.[135]
[13]Quando venne giorno, chiamò
vicino i suoi discepoli e, scegliendone dodici che fossero anche apostoli[136],
chiamò:
[14]Simone, che ha chiamato anche
Pietro,[137] Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo,
Bartolomeo,
[15]Matteo, Tommaso, Giacomo d’Alfeo,
Simone soprannominato Zelota,
[16]Giuda di Giacomo e Giuda
Iscariota, che è stato traditore.
[17]Disceso con loro, si fermò in un
luogo pianeggiante; e c’era gran folla di suoi discepoli, gran moltitudine di
gente da tutta la Giudea e da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone,[138]
[18]che erano venuti per ascoltarlo
ed esser guariti dalle loro malattie. Anche quelli che erano tormentati da
spiriti immondi venivano guariti
[19]e tutta la folla cercava di
toccarlo, perché una potenza usciva da lui e sanava tutti.
[20]Ed egli, alzati gli occhi verso i
suoi discepoli,[139] diceva:
«Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.[140]
[21]Beati voi che adesso avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi che adesso piangete,
perché riderete.
[22]Siate felici quando gli uomini vi
odieranno e vi metteranno al bando e v’insulteranno e respingeranno il vostro
nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo.[141]
[23]Rallegratevi in quel giorno ed
esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso
modo infatti si comportavano i loro padri con i profeti.[142]
[24]Invece guai a voi, ricchi,
perché tenete lontano il vostro
invito (al Regno di Dio).[143]
[25]Guai a voi che siete sazi ora,
perché avrete fame.
Guai a voi che ridete ora,
perché sarete afflitti e piangerete.
[26]Guai, quando tutti gli uomini
diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti si
comportavano i loro padri con i falsi profeti.
[27]Ma dico[144]
a voi che ascoltate: Abbiate cari[145]
i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano,
[28]benedite coloro che vi
maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.
[29]A chi ti percuote sulla guancia,
porgi anche l’altra;[146] a chi ti leva il mantello, non trattenere la
tunica.
[30]Dà a chiunque ti chiede; e a chi
porta via del tuo, non richiederlo.
[31]E come volete che le persone
facciano con voi, allo stesso modo fate con loro.
[32]Se avete cari quelli che vi hanno
cari, quale grazia[147] c’è per voi? Infatti anche i peccatori hanno
cari quelli che li hanno cari.
[33]E se fate del bene a coloro che
vi fanno del bene, quale grazia c’è per voi? Anche i peccatori fanno lo stesso.
[34]E se prestate a coloro da cui
sperate ricevere, per voi quale grazia c’è? Anche dei peccatori concedono
prestiti a peccatori per riceverne altrettanto.
[35]Abbiate cari, invece, i vostri
nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro salario[148] sarà copioso e sarete figli dell’Altissimo;
perché egli è benevolo verso gli ingrati e i cattivi[149].
[36]Siate compassionevoli, come è
compassionevole il Padre vostro.
[37]Non giudicate e non sarete
giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà
perdonato;
[38]date e vi sarà dato; una buona
misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la
misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio».
[39]Disse loro anche una parabola:[150] «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non
cadranno tutt’e due in una buca?
[40]Non c’è discepolo superiore al
maestro;[151] ma
ognuno condotto a perfezione sarà come il suo maestro.
[41]Perché, dunque, vedi la pagliuzza
che è nell’occhio del tuo fratello, e non scorgi la trave che è nel tuo occhio?[152]
[42]Come puoi dire al tuo fratello:
“Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu non
vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita,[153] togli prima la trave dal tuo occhio e allora
vedrai distintamente la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello,
togliendola.
[43]Non c’è, in realtà, albero sano
che faccia frutto bacato, né d’altronde albero cadente che faccia frutto sano[154].
[44]Ogni albero, infatti, si
riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia
uva da un rovo.
[45]L’uomo buono trae il bene dal
buon tesoro del cuore; il cattivo dal cattivo tesoro del cuore trae il male,
infatti la sua bocca parla dalla pienezza del cuore.
[46]Perché mi chiamate: “Signore”,
“Signore”, e non fate ciò che dico?[155]
[47]Chiunque viene a me e ascolta le
mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile:
[48]è simile a un uomo che sta
costruendo una casa, che ha scavato ed è andato in profondità e ha posto le
fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella
casa, ma non riuscì a smuoverla perché era stata costruita bene.
[49]Chi invece ascolta[156] e non mette in pratica, è simile a un uomo che
ha costruito una casa sulla terra senza fondamenta. Il fiume la investì e
subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande».[157]
Lc 7
[1]Poiché aveva terminato di
rivolgere tutte le sue parole alle orecchie del popolo, entrò in Cafarnao.
[2]Il servo di un centurione, che
aveva una malattia, stava per morire. Gli era molto caro.
[3]Avendo udito parlare di Gesù,
mandò presso di lui alcuni anziani dei Giudei per pregarlo di venire a salvare
il suo servo.
[4]Costoro,
giunti da Gesù, lo pregavano con insistenza: «Egli merita che tu gli faccia
questo», dicevano,
[5]«perché ha caro il nostro popolo,
ed è stato lui a costruirci la sinagoga».
[6]Gesù si incamminò con loro. Quando
egli era ormai non molto distante dalla casa, il centurione mandò alcuni amici
per dirgli: «Signore, non disturbarti, perché io non sono degno che tu entri
sotto il mio tetto,
[7]per cui non mi sono nemmeno
ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e sarà guarito il mio
ragazzo.
[8]Anch’io infatti sono uomo
sottoposto a un’autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all’uno: “Va’”,
ed egli va, e a un altro: “Vieni”, ed egli viene, e al mio servo: “Fa’ questo”,
ed egli lo fa».
[9]All’udire questo Gesù si
meravigliò di lui e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: «Vi dico:
neanche in Israele ho trovato una fede così grande!».[158]
[10]E gli inviati, quando tornarono a
casa, trovarono il servo guarito.
Passa un po’ di tempo e Gesù si dirige verso la Giudea; arriverà a
Gerusalemme per la Festa delle Capanne, in settembre-ottobre
Lc 7
[11]E avvenne in seguito: si recò in
una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande
folla.
[12]Quando fu vicino alla porta della
città, ecco che veniva portato fuori al sepolcro un morto, figlio unico di sua
madre; ed essa era vedova; e molta gente della città era con lei.
[13]Vedendola, il Signore ne ebbe
compassione e le disse: «Non piangere!».[159]
[14]E accostatosi toccò la bara,
mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te,
svegliati!».[160]
[15]Il morto si levò a sedere e
incominciò a parlare. E lo diede a sua madre.
[16]Un timore prese tutti e
glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato
il suo popolo».
[17]E questa voce su di lui si
diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione circostante.
Quando Gesù arriva in Giudea, Giovanni Battista dal carcere gli manda due
suoi discepoli
Lezione del Maestro riguardo a Giovanni
Lc 7
[18]Anche a
Giovanni[161] i suoi
discepoli riferirono di tutti questi avvenimenti. Giovanni, chiamati due di
essi,
[19]li mandò a dire al Signore: «Sei
tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?».[162]
[20]Venuti da lui, quegli uomini
dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandato da te per domandarti: Sei tu colui
che viene o dobbiamo aspettare un altro?».
[21]In quell’ora (Gesù) guarì molti
da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò a molti ciechi di vedere.
[22]Quindi diede loro questa
risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi
riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono purificati, i
sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella.
[23]Ed è beato chiunque non si
scandalizzerà di me!».
[24]Quando gli inviati di Giovanni
furono partiti, cominciò a dire alla folla riguardo a Giovanni: «Che cosa siete
andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento?
[25]E allora, che cosa siete andati a
vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e
vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re.
[26]Allora, che cosa siete andati a
vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta.
[27]Egli è colui del quale sta
scritto: Ecco io mando il mio messaggero davanti al tuo vessillo,[163] egli preparerà la via davanti a te.
[28]Io vi dico, tra i nati di donna
non c’è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più
grande di lui.
[29]Tutto il popolo che lo ha
ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio
ricevendo il battesimo di Giovanni.
[30]Ma i farisei e i dottori della
legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di
Dio.
[31]A chi dunque paragonerò gli
uomini di questa generazione, a chi sono simili?
[32]Sono simili a quei bambini che
stando seduti[164] in
piazza gridano gli uni agli altri:
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato;
vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!
[33]È venuto infatti Giovanni il
Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio.
[34]È venuto il Figlio dell’uomo che
mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e
dei peccatori.
[35]Ora
alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli».
A Betania, lezione del Maestro sul perdono dei peccati
Lc 7
[36]Uno dei farisei lo invitò a
mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo[165] e si mise a tavola.
[37]Ed ecco una donna, una peccatrice
di quella città,[166]
saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio
profumato;
[38]e, fermatasi dietro presso i
piedi di lui piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i
suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.
[39]A quella vista il fariseo che
l’aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che
specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice».
[40]Gesù allora gli disse: «Simone,
ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, di’ pure».
[41]«Un creditore aveva due debitori:
l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta.
[42]Non avendo essi da restituire,
condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro gli vorrà bene di più?».
[43]Simone rispose: «Suppongo quello
a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
[44]E volgendosi verso la donna,
disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m’hai
dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi[167]
con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
[45]Tu non mi hai dato un bacio, lei
invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi.
[46]Tu non mi hai cosparso il capo di
olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi.
[47]Per questo ti dico: le sono
perdonati i suoi molti peccati, poiché ha voluto molto bene.[168]
D’altra parte quello a cui si perdona poco, vuole poco bene».
[48]Poi disse a lei: «Ti sono
perdonati i tuoi peccati».
[49]Allora i commensali cominciarono
a dire tra di loro:[169] «Chi è quest’uomo che perdona anche i peccati?».
[50]Ma egli disse alla donna: «La tua
fede ti ha salvato; va’ in pace!».
Gesù a Gerusalemme per la festa di pellegrinaggio delle Capanne, anno 31:
guarisce un uomo malato e detta al discepolo Giovanni una lezione sul potere
che gli viene da Dio Padre
Gv 5
[1]C’è stata poi una festa dei Giudei
e Gesù è salito a Gerusalemme.[170]
[2]V’è a Gerusalemme, presso la porta
delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Bethzatà, con cinque portici,
[3]sotto i quali giaceva un gran
numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
[4][Un angelo infatti in certi
momenti discendeva nella piscina e agitava l’acqua; il primo a entrarvi dopo
l’agitazione dell’acqua guariva, da qualsiasi malattia fosse affetto].[171]
[5]Si trovava là un uomo che da
trentotto anni era malato.
[6]Gesù, vedendolo disteso e avendo
saputo che da molto tempo stava così, gli dice: «Vuoi guarire?».
[7]Gli ha risposto il malato:
«Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si
agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me».
[8]Gesù gli dice: «Alzati, prendi il
tuo lettuccio e cammina».
[9]E sull’istante quell’uomo è
guarito e, preso il suo lettuccio, ha cominciato a camminare. Quel giorno però
era un sabato.
[10]Hanno detto dunque i Giudei
all’uomo guarito: «È sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio».
[11]Ma egli ha risposto loro: «Colui
che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina».
[12]Gli hanno chiesto allora: «Chi è
stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?».
[13]Ma colui che è stato guarito non
sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel
luogo.
[14]Poco dopo Gesù lo trova nel
tempio e gli ha detto: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti
abbia ad accadere qualcosa di peggio».
[15]Quell’uomo se ne andò e disse ai
Giudei che era stato Gesù a guarirlo.
[16]Per questo i Giudei cominciarono
a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
[17]Ma Gesù rispose loro: «Il Padre
mio opera sempre e anch’io opero».[172]
[18]Proprio per questo i Giudei
cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma
chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
[19]Gesù riprese a parlare e diceva:[173] «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé
non può fare nulla se non vede il Padre farlo; quello che egli fa, anche il
Figlio lo fa allo stesso modo.
[20]Il Padre infatti ha familiarità
con il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora
più grandi di queste, perché voi restiate meravigliati.
[21]Come il Padre risuscita i morti e
dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole;
[22]il Padre infatti non giudica
nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio,
[23]perché tutti onorino il Figlio
come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha
mandato.
[24]In verità, in verità vi dico: chi
ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e
non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.[174]
[25]In verità, in verità vi dico: è
venuto il momento, ed è questo,[175]
in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l’avranno
ascoltata, vivranno.
[26]Come infatti il Padre ha la vita
in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso;
[27]e gli ha dato il potere di
giudicare, perché è Figlio dell’uomo.
[28]Non vi meravigliate di questo,
poiché verrà l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua
voce e ne usciranno:
[29]quanti fecero il bene per una
risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
[30]Io non posso far nulla da me
stesso; giudico secondo quello che ascolto[176] e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la
mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
[31]Se io rendo testimonianza di me
stesso, la mia testimonianza non è vera;
[32]ma c’è un altro che mi rende
testimonianza, e so che la testimonianza che egli mi rende è vera.
[33]Voi avete inviato messaggeri da
Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità.[177]
[34]Io non ricevo testimonianza da un
uomo; ma vi dico queste cose perché possiate salvarvi.
[35]Egli era una lampada che arde e
risplende, e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce.
[36]Io però ho una testimonianza
superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere,
quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha
mandato.
[37]Il Padre stesso, che mi ha
mandato, ha reso testimonianza su di me. Né avete mai udito la sua voce, né
avete visto il suo volto;
[38]e non avete la sua parola dentro
di voi, perché non credete a colui che egli ha mandato.[178]
[39]Voi scrutate le Scritture
credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi
rendono testimonianza.
[40]Ma non volete venire a me per
avere la vita.
[41]Io non prendo gloria dagli
uomini,
[42]ma vi conosco e non avete in voi
la carità di Dio.
[43]Io sono venuto nel nome del Padre
mio e voi non mi accogliete; se un altro verrà nel proprio nome, lo
accoglierete.
[44]Come potete credere, voi che
prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate quella gloria che viene
soltanto da Dio?
[45]Non
crediate che sia io ad accusarvi davanti al Padre; c’è già chi vi accusa, Mosè,
nel quale avete riposto la vostra speranza.
[46]Se aveste creduto infatti a Mosè,
avreste creduto anche a me; perché di me egli ha scritto.
[47]Ma se non credete ai suoi
scritti, come crederete alle mie parole?».[179]
Dopo questa festa, Gesù va per le città e villaggi
Lezione sulla parola di Dio: chi l’accoglie e la esegue è come madre e
fratello di Gesù
Lc 8
[1]E avvenne in seguito: egli se ne
andava di città in villaggio, predicando e annunziando la buona notizia del
regno di Dio.
[2]C’erano con lui i Dodici e alcune
donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria detta
Magdalena, dalla quale erano usciti sette demòni,
[3]Giovanna, moglie di Cusa,
amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro
beni.
[4]Poiché una gran folla si radunava
e accorrevano presso di lui da ogni città, disse con una parabola:
[5]«Uscì il seminatore a seminare la
sua semente.[180] Mentre
seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo
la divorarono.
[6]Un’altra parte cadde sulla pietra
e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità.
[7]Un’altra cadde in mezzo alle spine
e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono.
[8]Un’altra cadde nella terra buona,
germogliò e fece frutto cento volte tanto». Dicendo questo, esclama: «Chi ha
orecchi per ascoltare, ascolti!».
[9]I suoi discepoli lo interrogarono
che parabola fosse.
[10]Ed egli disse: «A voi è dato
conoscere i misteri del regno di Dio, ma ai rimanenti in parabole, perché vedendo non vedano e ascoltando non
intendano.
[11]La parabola è questa: La semente
è la parola di Dio.[181]
[12]Quelli lungo la strada sono
coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai
loro cuori, perché non siano salvati credendo.
[13]Quelli sulla pietra sono coloro
che, quando hanno ascoltato con gioia, accolgono la parola: questi non hanno
radice in quanto credono per un certo tempo, ma nell’ora della tentazione
vengono meno.
[14]Ciò che è caduto nelle spine sono
coloro che hanno ascoltato e, strada facendo, vengono sopraffatti dalle
preoccupazioni e dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a
portar frutto.
[15]Ciò che è caduto nella terra
adatta sono coloro che, avendo ascoltato la parola con un cuore[182] disponibile e buono, la custodiscono e producono
frutto nella perseveranza.
[16]Però nessuno, dopo aver acceso
una lampada, la copre con un vaso o la pone sotto un letto, ma la pone su un
lampadario, perché quelli che entrano vedano la luce.
[17]Non c’è, infatti, nulla di
nascosto che non diventerà manifesto, né di segreto che non debba essere
conosciuto e venire in piena luce.
[18]Fate attenzione dunque a come
ascoltate: chi ha, a lui sarà dato; chi non ha, a lui sarà tolto anche ciò che
crede di avere».[183]
[19]Arrivarono presso di lui la madre
e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.[184]
[20]Gli fu allora annunziato: «Tua
madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti».
[21]Ma egli rispose: «Mia madre e
miei fratelli sono questi che ascoltano la parola di Dio e la eseguono».
Gesù calma il turbine di vento
A sud est del lago scaccia da un uomo una “legione” di demoni, che
entrano in un branco di duemila (Mc 5,13) porci e li fanno annegare
Lc 8
[22]Avvenne, uno di quei giorni, che
egli salì su una barca con i suoi discepoli e disse loro: «Passiamo all’altra
riva del lago». Presero il largo.
[23]Mentre navigavano si addormentò.
Un turbine di vento si abbatté sul lago, la barca si riempiva d’acqua ed erano
in pericolo.
[24]Accostatisi a lui, lo svegliarono
dicendo: «Maestro, maestro, siamo perduti!». Ma lui, destatosi, sgridò il vento
e l’impeto dell’acqua; essi cessarono e si fece bonaccia.
[25]Allora disse loro: «Dov’è la
vostra fede?».[185]
Essi, intimoriti, rimasero stupiti e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque
costui che dà ordini anche ai venti e all’acqua e gli obbediscono?».
[26]Approdarono
nella regione dei Gerasèni,[186] che sta di fronte alla Galilea.
[27]A lui, appena sceso a terra,
venne incontro un uomo della città che aveva dei demòni. Da molto tempo non
portava vestiti, e non abitava in casa, ma nei sepolcri.
[28]Alla vista di Gesù gli si gettò
ai piedi urlando e disse a gran voce: «Che cosa c’è tra me e te,[187] Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non
tormentarmi!».
[29]Gesù infatti stava ordinando allo
spirito immondo di uscire da quell’uomo. Molte volte infatti s’era impossessato
di lui; allora veniva legato con catene e custodito in ceppi, ma egli spezzava
i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi deserti.
[30]Gesù gli domandò: «Qual è il tuo
nome?». Rispose: «Legione», perché erano entrati in lui molti demòni.
[31]E lo supplicavano che non
ordinasse loro di andarsene nell’abisso.
[32]Vi era là un numeroso branco di
porci che pascolavano sul monte. Lo pregarono che concedesse loro di entrare
nei porci; ed egli lo permise.
[33]I demòni uscirono dall’uomo ed
entrarono nei porci e il branco si precipitò dalla sponda giù nel lago e
annegò.
[34]Visto ciò che era accaduto, i
mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nei villaggi.
[35]Uscirono per vedere l’accaduto e
vennero da Gesù; trovarono l’uomo dal quale erano usciti i demòni, seduto,
vestito e sano di mente, ai piedi di Gesù; e furono presi da spavento.
[36]Quelli che erano stati spettatori
avevano riferito loro come l’indemoniato era stato guarito.
[37]Allora tutta la popolazione del
territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano
molta paura. Gesù, salito su una barca, tornò indietro.
[38]L’uomo dal quale erano usciti i
demòni gli chiedeva di restare con lui, ma egli lo congedò dicendo:
[39]«Torna a casa tua e racconta[188] quello che Dio ti ha fatto». Ed egli andò per
tutta la città proclamando quello che Gesù gli aveva fatto.
Al ritorno a Cafarnao, una donna sofferente di emorragia da dodici anni
guarisce toccando il mantello di Gesù
Il Maestro risuscita la figlia di Giàiro
Mt 9
[1]Salito su una barca, Gesù passò
all’altra riva e giunse nella sua città.
Lc 8
[40]Al suo ritorno, Gesù fu accolto
dalla folla. Infatti erano tutti in attesa di lui.
[41]Ed ecco venne un uomo di nome
Giàiro, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di
recarsi a casa sua,
[42]perché aveva un’unica figlia, di
circa dodici anni, che stava morendo. Durante il cammino, le folle gli si
accalcavano attorno.
[43]Una donna che soffriva di
emorragia da dodici anni e, pur avendo speso tutte le sue sostanze con i
medici, non aveva potuto essere guarita da nessuno,
[44]gli si avvicinò alle spalle e gli
toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò.
[45]Gesù disse: «Chi è che mi ha
toccato?». Mentre tutti negavano, Pietro disse: «Maestro, la folla ti stringe
da ogni parte e ti schiaccia».
[46]Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha
toccato. Ho riconosciuto che una forza è uscita da me».
[47]Allora la donna, vedendo che non
poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi,
dichiarò davanti a tutto il popolo per quale motivo l’aveva toccato, e come era
stata subito guarita.
[48]Egli le disse: «Figlia, la tua
fede ti ha salvata, va’ in pace!».
[49]Stava ancora parlando quando
venne uno da parte del capo della sinagoga a dirgli: «Tua figlia è morta, non
disturbare più il maestro».
[50]Ma Gesù che aveva udito gli
rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata».
[51]Giunto alla casa, non lasciò
entrare nessuno con sé, all’infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e
la madre della fanciulla.
[52]Tutti piangevano e facevano il
lamento su di lei, ma Gesù disse: «Non piangete, infatti non è morta, ma
dorme».[189]
[53]E lo deridevano, sapendo che era
morta,
[54]ma egli, prendendole la mano,
disse ad alta voce: «Fanciulla, alzati!».[190]
[55]Il suo spirito ritornò, ella si
alzò all’istante e ordinò di darle da mangiare.
[56]I genitori ne furono sbalorditi,
ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.
Gesù dà ai Dodici potere sui demoni e li manda a curare le malattie
Lc 9
[1]Egli riunì i Dodici e diede loro
potere e autorità su tutti i demòni e di curare le malattie.
[2]E li mandò ad annunziare il regno
di Dio e a guarire gli infermi.
[3]Disse loro: «Non prendete nulla
per il viaggio, non abbiate né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né due
tuniche per ciascuno.
[4]In qualunque casa entriate, là
rimanete ospiti e di là riprendete il cammino.
[5]Quanto a coloro che non vi
accolgono, nell’uscire da quella città scuotete la polvere dai vostri piedi, a
testimonianza su di essi».
[6]Essi partirono e giravano di
villaggio in villaggio, annunziando la buona novella e operando guarigioni
ovunque.
Erode Antipa fa decapitare Giovanni Battista; poi cerca di vedere Gesù
Mt 14
[3]Erode aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare
in prigione per causa di Erodìade, moglie di Filippo suo fratello.
[4]Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla!».
[5]Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo
considerava un profeta.
[6]Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico
e piacque tanto a Erode
[7]che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse
domandato.
[8]Ed essa, istigata dalla madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la
testa di Giovanni il Battista».
[9]Il re, pur contristato, per il giuramento e i commensali ordinò che le
fosse data
[10]e mandò a decapitare Giovanni nel carcere.
[11]La sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla fanciulla, ed
ella la portò a sua madre.
[12]I suoi[191] discepoli andarono a prendere il cadavere, lo
seppellirono e andarono a informarne Gesù.
Lc 9
[7]Intanto il tetrarca Erode sentì
parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, per il fatto
che alcuni dicevano: «Giovanni è risuscitato dai morti»,
[8]altri: «È apparso Elia», e altri
ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
[9]Erode allora disse: «Giovanni l’ho
fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?». E
cercava di vederlo.
Vicino alla Pasqua dei Giudei dell’anno 32 (15 aprile), Gesù attraversa
il lago e, a est di Betsaida, moltiplica cinque pani e due pesci per cinquemila
uomini
Lc 9
[10a]Al loro ritorno, gli apostoli
raccontarono[192] a lui (Gesù) quello che avevano fatto. Allora li
prese con sé e si ritirò in disparte verso una città chiamata Betsàida.[193]
Gv 6
[1]Dopo questi fatti, Gesù è andato
al di là del mare di Galilea, cioè di Tiberìade,
Lc 9
[11a]Ma le folle lo seppero e lo
seguirono.
Mc 6
[33]Molti però li videro partire e capirono,[194] e da tutte le città cominciarono ad accorrere là
a piedi e li precedettero.
Lc 9
[11b]Egli le accolse e prese a parlar
loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Gv 6
[2]e una grande folla lo seguiva,
vedendo i segni che faceva sugli infermi.
[3]Gesù è salito sulla montagna[195] e là si è posto a sedere con i suoi discepoli.
[4]Era vicina la Pasqua, la festa dei
Giudei.[196]
[12a]Il giorno cominciava a declinare.
Gv 6
[5]Gesù dunque ha alzato gli occhi, e
avendo visto che una grande folla va presso a lui, dice a Filippo: «Dove
possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?».
[6]Diceva così per metterlo alla
prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare.
Lc 9
[12b]I Dodici gli si avvicinarono e
gli dissero: «Congeda la folla, perché si sparga nei villaggi e nelle campagne
dintorno per trovare cibo, poiché qui siamo in una zona deserta».
[13a]Ma egli disse loro: «Date voi
stessi da mangiare a loro».[197]
Gv 6
[7]Gli ha risposto Filippo: «Duecento
denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un
pezzo».
[8]Gli dice allora uno dei discepoli,
Andrea, fratello di Simon Pietro:
[9]«C’è qui un ragazzo che ha cinque
pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?».
Lc 9
[13b]Essi risposero: «Noi non abbiamo
che cinque pani e due pesci, a meno che andiamo noi a comprare viveri per tutta
questa gente».
Gv 6
[10]Ha risposto Gesù: «Fateli
sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si sono dunque seduti ed erano circa
cinquemila uomini.
Lc 9
[14]C’erano infatti circa cinquemila
uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta
circa».
[15]Così fecero e fecero sedere tutti
quanti.
[16]Allora egli prese i cinque pani e
i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai
discepoli perché li distribuissero alla folla.
Gv 6
[11]Allora Gesù ha preso i pani e,
dopo aver reso grazie, li ha distribuiti a quelli che si erano seduti, e lo
stesso ha fatto dei pesci, finché ne hanno voluto.
[12]E quando si sono saziati, dice ai
discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto».
Lc 9
[17]Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti
loro avanzate furono portate via dodici ceste.
[13]Li hanno raccolti e hanno
riempito dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro
che hanno mangiato.
[14]Allora gli uomini,[198]
considerando il segno che egli aveva compiuto, dicevano: «Questi è davvero il
profeta che deve venire nel mondo!».
Mc 6
[45]Ordinò poi ai discepoli di salire sulla barca e precederlo verso
l’altra riva, davanti a Betsàida,[199] intanto che egli licenziava la folla.
[15]Ma Gesù, avendo saputo che
«stanno per venire a rapirlo[200] per farlo re», si è ritirato di nuovo sulla
montagna, tutto solo.[201]
[46]E dopo essersi separato da loro, si ritirò sul monte a pregare.
Gv 6
[16]Venuta intanto la sera, i suoi
discepoli sono scesi al mare
[17]e, saliti in una barca,
avanzavano verso l’altra riva in direzione di Cafarnao. Era ormai venuto buio,
Gesù non era ancora venuto da loro,
[18]e il mare era agitato perché
soffiava un forte vento.[202]
Mt 14
[24][203]La barca intanto distava già molti stadi da terra
ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario.
Gv 6
[19]Dopo aver remato circa
venticinque o trenta stadi,[204] hanno visto Gesù che camminava sul mare e si
avvicinava alla barca, e hanno avuto paura.
Mt 14
[25]Al quarto turno di guardia della notte[205] egli venne verso di loro camminando sul mare.
[26]I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero:
«È un fantasma» e si misero a gridare dalla paura.
[27]Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura».
Gv 6
[20]Ma egli dice loro: «Sono io, non
temete».
Mt 14
[28]Pietro gli rispose: «Signore, se sei tu, comanda che io venga presso
di te sulle acque».
[29]Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a
camminare sulle acque e andò presso Gesù.
[30]Ma vedendo la violenza del vento, s’impaurì e, cominciando ad
affondare, gridò: «Signore, salvami!».
[31]E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «O poco
credente, perché hai esitato?».[206]
[32]Saliti sulla barca, il vento cessò.
[33]Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando:
«Sei davvero Figlio di Dio!».
Gv 6
[21]Allora han voluto prenderlo sulla
barca e rapidamente la barca ha toccato la riva alla quale erano diretti.
Tornato in barca a Genesaret, il giorno seguente promette «il pane del
cielo» nella sinagoga di Cafarnao
Mt 14
[34]Compiuta la traversata, approdarono a Genèsaret.
[35]E gli uomini di quel luogo, riconosciuto Gesù, lo fecero sapere a
tutta la regione; gli portarono tutti i malati,
[36]e lo pregavano di poter toccare l’orlo del suo mantello. E quanti lo
toccavano guarivano.
Gv 6
[22]Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, notò che
c’era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla
barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti.
[23]Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie.[207]
[24]Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi
discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca
di Gesù.[208]
[25]Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto
qua?».
[26]Gesù rispose: «In verità, in
verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni,[209]
ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati.
[27]Procuratevi non il cibo che
perisce, ma quello che dura per la vita eterna, quello che il Figlio dell’uomo
vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
[28]Gli dissero allora: «Che cosa
dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?».
[29]Gesù rispose: «Questa è l’opera
di Dio: credere in colui che egli ha mandato».
[30]Allora gli dissero: «Quale segno
dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi?
[31]I nostri padri hanno mangiato la
manna nel deserto, come sta scritto: Diede
loro da mangiare un pane dal cielo».
[32]Rispose loro Gesù: «In verità, in
verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il
pane dal cielo, quello vero;
[33]il pane di Dio è colui che
discende dal cielo e dà la vita al mondo».
[34]Allora gli dissero: «Signore,
dacci sempre questo pane».[210]
[35]Gesù rispose: «Io sono il pane
della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà mai sete.
[36]Vi ho detto però che voi mi avete
visto e non credete.
[37]Tutto ciò che il Padre mi dà,
verrà a me; e colui che viene a me non lo respingerò,
[38]perché sono disceso dal cielo non
per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
[39]E questa è la volontà di colui
che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo
risusciti nell’ultimo giorno.
[40]Questa infatti è la volontà del
Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia vita eterna; lo
risusciterò io nell’ultimo giorno (della sua vita in questo mondo)».[211]
[41]Intanto i Giudei mormoravano di
lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo».
[42]E dicevano: «Costui non è forse
Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre.[212] Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?».
[43]Gesù rispose: «Non mormorate tra
di voi.
[44]Nessuno può venire a me, se non
lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
[45]Sta scritto nei profeti: E tutti sono ammaestrati da Dio.
Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me.
[46]Non che alcuno abbia visto il
Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre.
[47]In verità, in verità vi dico: chi
crede ha vita eterna.
[48]Io sono il pane della vita.
[49]I vostri padri hanno mangiato la
manna nel deserto e sono morti;
[50]il pane che discende dal cielo è
tale che chi ne mangia non muoia nemmeno.[213]
[51]Sono io il pane vivente che è
disceso dal cielo. Se uno mangerà di questo pane, vivrà in eterno, e il pane
che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
[52]Allora i Giudei si misero a
discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
[53]Gesù disse loro: «In verità, in
verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il
suo sangue, non avete vita in voi.
[54]Chi mangia la mia carne e beve il
mio sangue ha vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
[55]Perché la mia carne è vero cibo e
il mio sangue vera bevanda.
[56]Chi mangia la mia carne e beve il
mio sangue dimora in me e io in lui.
[57]Come mi ha mandato il Padre che
ha la vita, anch’io vivo per mezzo del Padre, così anche colui che mangia di me
vivrà attraverso me.
[58]Tale è il pane disceso dal cielo,
non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo
pane vivrà in eterno».
[59]Queste cose disse Gesù,
insegnando nella sinagoga a Cafarnao.
[60]Molti dei suoi discepoli, dopo
aver ascoltato, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può ascoltarlo?».
[61]Gesù, conoscendo dentro di sé che
i suoi discepoli di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza?
[62]E se vedeste il Figlio dell’uomo
salire là dov’era prima?
[63]È lo Spirito che dà la vita, la
carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.[214]
[64]Ma vi sono alcuni tra voi che non
credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non
credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito.[215]
[65]E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».[216]
[66]Da allora molti dei suoi
discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
[67]Disse allora Gesù ai Dodici:
«Forse anche voi volete andarvene?».
[68]Gli rispose Simon Pietro:
«Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna;
[69]noi abbiamo creduto e conosciuto
che tu sei il Santo di Dio».
[70]Rispose Gesù: «Non ho forse
scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!».
[71]Egli parlava di Giuda, figlio di
Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici.
Lezione su ciò che è puro o impuro
Mt 15
[1]In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme farisei e scribi a dirgli:
[2]«Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi?
Infatti non si lavano le mani quando prendono cibo!».
[3]Ed egli rispose loro: «E voi, perché trasgredite il comandamento di
Dio in nome della vostra tradizione?
[4]Dio ha detto: Onora il padre e
la madre e inoltre: Chi maledice il
padre e la madre sia messo a morte.
[5]Invece voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con cui
ti dovrei aiutare è offerto a Dio,
[6]non è più tenuto a onorare suo padre. Avete annullato la parola di Dio
in nome della vostra tradizione!
[7]Ipocriti![217]
Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:
[8]Questo popolo mi onora con le
labbra ma il suo cuore è lontano da me.
[9]Invano essi mi rendono culto, insegnando
dottrine che sono precetti di uomini».
[10]Poi riunita la folla disse: «Ascoltate e intendete!
[11]Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che
esce dalla bocca rende impuro l’uomo!».
[12]Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: «Sai che i farisei
ascoltando la parola si sono scandalizzati?».
[13]Ed egli rispose: «Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre
celeste sarà sradicata.
[14]Lasciateli! Sono ciechi guide di ciechi. E allorché un cieco guida un
altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».
[15]Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola».
[16]Ed egli rispose: «Anche voi siete a questo punto senza intelletto?
[17]Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va
a finire nella fogna?
[18]Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore, e questo rende
immondo l’uomo.
[19]Dal cuore, infatti, provengono i calcoli malvagi, gli omicidi, gli
adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie.
[20]Queste sono le cose che rendono immondo l’uomo, ma il mangiare senza
lavarsi le mani non rende immondo l’uomo».
Nella regione di Tiro e Sidone, Gesù scaccia un demonio dalla figlia di
una donna siro-fenicia
Mc 7
[24]Partito di là, andò nella regione di Tiro. Ed entrato in una casa,
voleva che nessuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
[25]Subito una donna che aveva la sua figlioletta posseduta da uno
spirito immondo, appena sentì parlare di lui, andò e si gettò ai suoi piedi.
[26]Ora, quella donna era greca, di origine siro-fenicia; e lo pregava di
scacciare il demonio dalla figlia.
[27]Ed egli le disse: «Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene
prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini».
[28]Ma essa replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano
delle briciole dei figli».
[29]Allora le disse: «Per questa tua parola va’, il demonio è uscito da
tua figlia».
[30]Tornata a casa, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se
n’era andato.
[31]Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso
il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
[32]E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano.
[33]E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli
orecchi e con la saliva gli toccò la lingua;
[34]guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: «Effatà»
cioè: «Apriti!».
[35]E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua
lingua e parlava correttamente.
[36]E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava,
più essi ne parlavano
[37]e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i
sordi e fa parlare i muti!».
[29]Allontanatosi di là, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito
sul monte,[218] si
sedette là.
[30]Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi,
ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li
guarì.
[31]E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli
storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano; e
glorificava il Dio di Israele.
[32]Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: «Sento compassione di
questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare.
Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada».
[33]E i discepoli gli dicono: «Dove potremo noi trovare in un deserto
tanti pani da sfamare una folla così grande?».
[34]E Gesù dice loro: «Quanti pani avete?». Risposero: «Sette, e pochi
pesciolini».
[35]Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra,
[36]Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai
discepoli, e i discepoli alla folla.
[37]Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via
sette sporte piene.
[38]Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare
le donne e i bambini.
[39]Congedata la folla, Gesù salì sulla barca e andò nel territorio di
Magadàn.
Mc 8
[10]Subito salì sulla barca con i
suoi discepoli e andò dalle parti di Dalmanùta.[219]
[11]Allora vennero i farisei e incominciarono a discutere con lui,
chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
[12]Ma egli, traendo un profondo sospiro, disse: «Perché questa
generazione chiede un segno? In verità vi dico che non sarà dato un segno a
questa generazione».
[13]E
lasciatili, s’imbarcò di nuovo e si avviò all’altra sponda.
Mt 16
[5]Nel passare però all’altra riva,[220] i discepoli avevano dimenticato di prendere il
pane.
[6]Gesù disse loro: «Fate bene attenzione e guardatevi dal lievito dei
farisei e dei sadducei».
[7]Ma essi parlavano tra loro e dicevano: «Non abbiamo preso il pane!».
[8]Accortosene, Gesù chiese: «Perché, uomini di poca fede, andate dicendo
che non avete il pane?
[9]Non capite ancora e non ricordate i cinque pani per i cinquemila e
quante ceste avete portato via?
[10]E neppure i sette pani per i quattromila e quante sporte avete
raccolto?
[11]Come mai non capite ancora che non alludevo al pane quando vi ho
detto: Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei?».
[12]Allora essi compresero che egli non aveva detto che si guardassero
dal lievito del pane, ma dalla dottrina dei farisei e dei sadducei.
Guarigione di un cieco a Betsaida
Mc 8
[22]Giungono a Betsàida, dove gli conducono un cieco pregandolo di
toccarlo.
[23]Allora preso il cieco per mano, lo condusse fuori del villaggio e,
dopo avergli sputato sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi
qualcosa?».
[24]Quegli, alzando gli occhi, disse: «Vedo gli uomini, poiché vedo come
degli alberi che camminano».
[25]Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide
chiaramente e fu sanato e vedeva a distanza ogni cosa.
[26]E lo rimandò a casa dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
Nella regione di Cesarea di Filippo, Gesù chiede che cosa pensi di lui la
gente; Pietro, a nome dei Dodici, dice: «Il Cristo di Dio»
Mt 16
[13]Essendo giunto Gesù nella regione
di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il
Figlio dell’uomo?».
Lc 9
[18]E avvenne mentre egli era in
preghiera in un luogo appartato. I discepoli erano con lui e pose loro questa
domanda: «Le folle chi dicono sia io?».
[19]Essi risposero: «Alcuni che sei
Giovanni il Battista, altri Elia, altri che è risorto uno degli antichi
profeti».
[20]Allora domandò: «Ma voi chi dite
che io sia?». Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio».
[21]Egli allora rimproverandoli
ordinò di non riferirlo a nessuno
[22]dicendo: «Il Figlio dell’uomo
deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e
dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno».[221]
[23]Poi, a tutti, diceva: «Se
qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce[222] ogni giorno e mi segua.
[24]Chi vorrà salvare la propria
anima, la perderà, ma chi perde la propria anima per causa mia, la salverà.
[25]Che giova all’uomo guadagnare il
mondo intero, se perde o danneggia se stesso?
[26]Chi si vergognerà di me e delle
mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo, quando verrà nella gloria
sua e del Padre e degli angeli santi.
[27]In
verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non proveranno la morte prima
di aver visto il regno di Dio».
Circa otto giorni dopo, trasfigurazione
sul Tabor; Gesù prepara i discepoli al compimento della sua missione che sta
per realizzare a Gerusalemme
Mc 9
[2a]Dopo
sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un
monte alto,[223] in un luogo
appartato, loro soli.
[28]Avvenne circa otto giorni dopo
questi discorsi: prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a
pregare.
[29]E avvenne che, mentre pregava, il
suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida sfolgorante.
[30]Ed ecco due
uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia,
[31]che, apparsi nella gloria,
parlavano del compimento (della sua missione)[224] che stava per realizzare a Gerusalemme.
[32]Pietro e i suoi compagni erano
oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due
uomini che stavano con lui.
[33]E avvenne che, mentre questi si
separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui.
Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia», non sapendo quel
che diceva.
[34]Mentre parlava così, venne una
nube e li avvolse; all’entrare in quella nube, ebbero paura.
[35]E dalla nube uscì una voce, che
diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo».
[36]Quando si udì la voce, c’era Gesù
solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno[225] ciò che avevano visto.
[37]Avvenne il giorno seguente,
quando furono discesi dal monte: una gran folla gli venne incontro.
[38]Ecco che dalla folla un uomo si
mise a gridare: «Maestro, ti prego di volgere lo sguardo a mio figlio, perché è
l’unico che ho.
[39]Ecco, uno spirito lo afferra e
subito egli grida, lo scuote ed egli dà schiuma e solo a fatica se ne allontana
lasciandolo sfinito.
[40]Ho pregato i tuoi discepoli di
scacciarlo, ma non ci sono riusciti».
[41]Gesù rispose: «O generazione
incredula e sviata, fino a quando dovrò stare con voi e vi dovrò sostenere?
Conducimi qui tuo figlio».
[42]Anche mentre questi si
avvicinava, il demonio lo aggredì e lo tormentò. Gesù minacciò lo spirito
immondo, risanò il fanciullo e lo consegnò a suo padre.
[43a]E tutti furono
stupiti per la grandezza di Dio.
Mc 9
[30]Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli
non voleva che alcuno lo sapesse.
Lc 9
[43b]Mentre tutti erano sbalorditi
per tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli:
[44]«Fissatevi nelle orecchie queste
parole: “Il Figlio dell’uomo sta per esser consegnato in mano agli uomini”».
[45]Ma essi rifiutavano di pensare a
questa frase; per loro restava così misteriosa che non ne comprendevano il
senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento. [226]
[46]Frattanto ebbe origine una
valutazione tra loro, chi di essi fosse il più grande.
[33]Giunsero a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa
stavate discutendo lungo la via?».
[34]Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi
fosse il più grande.
[35]Sedutosi, chiamò i Dodici; e dice loro: «Se uno vuol essere il primo,
sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti».
[36]E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro:
[37]«Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi
accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
[47]Allora Gesù, conoscendo il dubbio
del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse:
[48]«Chi accoglie questo fanciullo
nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato.
Infatti colui che pare più piccolo tra tutti voi, questi è grande».[227]
[49]Giovanni prese la parola dicendo:
«Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo
abbiamo impedito, perché non ti segue con noi».
[50]Ma Gesù gli rispose: «Non glielo
impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Quaranta mesi ebraici, ossia tre anni e mezzo, dopo il Battesimo nel
Giordano, Gesù assume giuridicamente il suo ruolo regale; stabilisce un
vessillo, per accedere ufficialmente a Gerusalemme, Capitale di Israele
Gv 1
[1]In principio[228] era il Verbo[229], il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
[2]Egli era in principio presso Dio:
[3]tutto è sorto per mezzo di lui, e
senza di lui niente è sorto. Ciò che è sorto
[4]era vita in lui, e la vita era la
luce degli uomini;
[5]la luce splende nelle tenebre, ma
le tenebre non l’hanno ricevuta.
[6]È venuto un uomo mandato da Dio,
di nome Giovanni[230].
[7]Egli è venuto come testimone per
rendere testimonianza riguardo alla luce, perché tutti credessero[231] per mezzo di lui.
[8]Egli non era la luce, ma doveva
render testimonianza riguardo alla luce:
[9]stava venendo nel mondo la luce
vera, quella che illumina ogni uomo![232]
[10]Egli era nel mondo, e il mondo era
sorto per mezzo di lui, eppure il mondo non l’ha riconosciuto.
[11]È venuto nella sua proprietà[233],
ma i suoi non l’hanno accolto.
[12]A quanti però l’hanno accolto[234], ha dato potere di diventare figli di Dio: a
quelli che credono nel suo nome.
[13]I quali non da sangue, né da
volere di carne, né da volere di uomo,[235]
ma da Dio sono stati generati.
[14]E il Verbo si è fatto carne e ha
posto la sua tenda in mezzo a noi; e noi abbiamo visto la sua gloria, gloria
come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
[15]Giovanni rende testimonianza
riguardo a lui e ha sostenuto a gran voce: «Era lui quello di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me».
[16]Perché dalla sua pienezza noi
tutti abbiamo anche ricevuto grazia su grazia:[236]
[17]infatti la legge fu data per
mezzo di Mosè, la grazia e la verità[237] sono venute per mezzo di Gesù Cristo.
[18]Nessuno ha mai visto Dio: un
Unigenito Dio, colui che è fin nel seno del Padre, lui lo ha mostrato.
Lc 9[238]
[51]Avvenne quando si compirono i
giorni[239] per
assumere (ufficialmente) il suo incarico:[240] egli stabilì[241]
(il vessillo con) lo stemma (della sua regalità)[242] per andare[243] a Gerusalemme.
[52]E mandò dei messaggeri davanti al
suo stemma. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani
per fare i preparativi per lui.
[53]Ma
essi non vollero riceverlo, perché il suo stemma era diretto a Gerusalemme.
[54]Quando videro ciò, i discepoli
Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?».
[55]Ma Gesù si voltò e li rimproverò.
[56]E si avviarono verso un altro
villaggio.
[57]Mentre andavano per la strada, un
tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada».
[58]Gesù gli rispose: «Le volpi hanno
le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha
dove posare il capo».
[59]A un altro disse: «Seguimi». E
costui rispose: «Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre».
[60]Gesù replicò: «Lascia che i morti
seppelliscano i loro morti; tu va’ e annunzia il regno di Dio».[244]
[61]Un altro disse: «Ti seguirò,
Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa».
[62]Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che
ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di
Dio».
Gesù invia settantadue discepoli, a due a due, a precedere il suo
vessillo nei luoghi in cui sta per passare
Lc 10
[1]Dopo questi fatti il Signore
designò altri settantadue e li inviò a due a due,[245]
davanti al suo stemma, in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
[2]Diceva loro: «Mentre la messe è
molta, gli operai sono pochi: pregate dunque il padrone della messe perché
mandi operai per la sua messe.
[3]Andate: ecco mando voi come
agnelli in mezzo a lupi;
[4]non portate borsa, né bisaccia, né
sandali e non salutate nessuno lungo la strada.
[5]In qualunque casa entriate, prima
dite: Pace a questa casa.
[6]Se vi sarà un figlio della pace,
la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
[7]Restate ospiti in quella casa,
mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua
mercede. Non passate di casa in casa.
[8]Quando
entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo
dinanzi,
[9]curate i malati che vi si trovano,
e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio.
[10]Ma quando entrerete in una città
e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite:
[11]Anche la polvere della vostra
città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo via per voi;
tuttavia sappiate questo: il regno di Dio si è avvicinato.
[12]Io vi dico che in quel giorno
Sòdoma sarà trattata meno rigorosamente di quella città.
[13]Guai
a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché
se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da
tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere.
[14]Intanto nel giudizio Tiro e
Sidone saranno trattate meno rigorosamente di voi.
[15]E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo? Fino agli
inferi sarai precipitata!
[16]Chi ascolta voi ascolta me, chi
disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha
mandato».
Al ritorno dei settantadue, lezione sulla benevolenza, che è sorta nel
mondo dinanzi al Padre, e sulla misericordia che ne consegue
[17]I settantadue tornarono dicendo
con gioia: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
[18]Allora disse loro: «Vedevo satana
cadere dal cielo come folgore.
[19]Ecco, vi ho dato il potere di
camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico[246] e nulla vi potrà danneggiare.
[20]Soltanto non rallegratevi in
questo: che gli spiriti si sottomettono a voi; ma rallegratevi che i vostri
nomi sono scritti nei cieli».[247]
[21]In quello stesso momento esultò
nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e
della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli scaltri e le
hai rivelate ai semplici. Sì, Padre, perché così è sorta benevolenza dinanzi a
te.[248]
[22]Tutto mi è stato affidato dal
Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se
non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».
[23]E volgendosi ai discepoli, in
disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che vedete.
[24]Vi dico infatti che molti profeti
e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non l’hanno visto, e udire
ciò che voi udite, ma non l’hanno udito».
[25]Ed ecco, un dottore della legge
si alzò per metterlo alla prova, dicendo: «Maestro, facendo che cosa erediterò
vita eterna?».
[26]Gesù gli disse: «Nella Legge che
cosa è scritto? In che modo lo leggi?».
[27]Costui rispose: «Avrai caro il Signore Dio tuo con tutto il
tuo cuore, in tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua
mente e il prossimo tuo come te stesso».[249]
[28]E Gesù: «Hai risposto bene; fa’
questo e vivrai».
[29]Ma quegli, volendo giustificarsi,
disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?».[250]
[30]Gesù riprese:[251]
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo
spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
[31]Per caso, un sacerdote scendeva
per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte (della
strada).[252]
[32]Anche un levita, giunto in quel
luogo, lo vide e passò oltre dall’altra parte.
[33]Invece un Samaritano, che era in
viaggio, giunse presso di lui e, vedendolo, sentì compassione.[253]
[34]Gli si fece vicino, gli fasciò le
ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò
a una locanda e si prese cura di lui.
[35]Il giorno seguente, estrasse due
denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che
spenderai in più, te lo rifonderò quando torno su.
[36]Chi di questi tre ti sembra sia
diventato prossimo di colui che è incappato nei briganti?».
[37]Quegli rispose: «Quello che ha
instaurato la misericordia nei suoi confronti». Gesù gli disse: «Va’ e fai allo
stesso modo tu».
A Betania da Marta e Maria: c’è necessità soltanto del Regno di Dio
Lc 10
[38]Mentre erano in cammino, entrò in
un villaggio; una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa.
[39]Essa aveva una sorella, di nome
Maria,[254] la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava
il suo insegnamento;
[40]Marta invece era tutta presa dai
molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia
sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi dia una mano».
[41]Ma il Signore
le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose,
[42]ma di una sola cosa c’è
necessità;[255] Maria infatti si è scelta la parte che vale,[256]
che non le sarà tolta».
A Gerusalemme per la festa di pellegrinaggio di Pentecoste dell’anno 32,
ai primi di giugno; poi ci andrà per ogni festa
Il Figlio di Dio insegna come pregare il Padre e questa è la preghiera
originale, insegnata forse in greco
Lezione sulla preghiera
Lc 11
[1]E avvenne mentre egli si trovava
in un luogo a pregare.[257] Quando ebbe finito, uno dei discepoli gli disse:
«Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi
discepoli».
[2]Ed egli disse loro: «Quando
pregate, dite:[258]
Padre,[259]
sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regno;[260]
[3]dacci ogni
giorno il nostro pane necessario,[261]
[4]e perdona a noi i nostri peccati,
infatti anche noi condoniamo a ogni
nostro debitore,
e fa’ che non entriamo in
tentazione».[262]
[5]E disse loro:
«(Ammettiamo che) uno di voi abbia un amico, vada da lui a mezzanotte e gli
dica: Amico, prestami tre pani,
[6]perché è giunto da me un mio amico
da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti;
[7]e che quegli dall’interno
risponda: “Non m’importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a
letto con me, non posso alzarmi per darteli”.
[8]Vi dico che, se anche non si
alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono
almeno per la sua sfacciataggine.
[9]E io vi dico: Chiedete e vi sarà
dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.
[10]Infatti chiunque chiede ottiene,
chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
[11]Quale padre tra voi, se il figlio
gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe?
[12]O se gli chiede un uovo, gli darà
uno scorpione?
[13]Se dunque voi, che siete cattivi,
sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre celeste darà lo
Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!».[263]
Lezioni diverse del Cristo Re
[14]Gesù stava scacciando un demonio
che era muto. Avvenne che, uscito il demonio, il muto si mise a parlare e le
folle rimasero meravigliate.
[15]Ma alcuni di loro dissero: «In
nome di Beelzebùl, capo dei demòni, egli scaccia i demòni».
[16]Altri poi, per metterlo alla
prova, gli domandavano un segno dal cielo.
[17]Egli, conoscendo i loro pensieri,
disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra.
[18]Ora, se anche satana è diviso in
se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Poiché dite che io scaccio i
demòni in nome di Beelzebùl.
[19]Ma se io scaccio i demòni in nome
di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò saranno
essi i vostri giudici.
[20]Se invece io scaccio i demòni con
il dito di Dio, certamente vi ha raggiunto il regno di Dio.
[21]Quando il forte, bene armato, fa
la guardia alla sua abitazione, i suoi beni sono al sicuro.
[22]Ma se arriva uno più forte di lui
e lo vince, gli strappa via l’armatura nella quale confidava e ne distribuisce
il bottino.
[23]Chi non è con me, è contro di me;
e chi non accumula con me, sperpera.[264]
[24]Quando lo spirito immondo esce
dall’uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo, senza trovarlo;
allora dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito.
[25]Venuto, la trova spazzata e
adorna.
[26]Allora va, prende con sé altri
sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e si stanziano lì; e la
condizione finale di quell’uomo diventa peggiore della prima».
[27]Avvenne che, mentre diceva
questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre
che ti ha portato e i seni che hai succhiato!».
[28]Ma egli disse: «Beati piuttosto
coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
[29]Mentre le folle si accalcavano,
cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; cerca un
segno, ma non le sarà dato alcun segno se non il segno di Giona.
[30]Come infatti Giona fu segno per
quelli di Nìnive, così sarà anche il Figlio dell’uomo per questa generazione.
[31]Una regina del sud sorgerà nel
giudizio tra gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa
venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed
ecco, ben più di Salomone c’è qui.
[32]Uomini di Nìnive sorgeranno nel
giudizio in mezzo a questa generazione e la condanneranno; perché essi si
convertirono alla predicazione di Giona. Ed ecco, ben più di Giona c’è qui.
[33]Nessuno,
che abbia acceso una lucerna,[265]
la mette in luogo nascosto né sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché
quelli che entrano vedano la luce.
[34]La lucerna del corpo è il tuo
occhio. Se il tuo occhio è sano, anche tutto il tuo corpo è nella luce; ma se è
malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre.
[35]Controlla, allora, se la luce che
è in te è oscurità.
[36]Se dunque il tuo corpo è tutto
luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come
quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore».
[37]Finito che ebbe di parlare, un
fariseo lo invitò a pranzare presso di lui. Egli entrò e si sedette.
[38]Avendolo osservato, il fariseo si
meravigliò che prima non avesse fatto le abluzioni in preparazione al pranzo.
[39]Ma il Signore gli disse: «Orbene
voi, farisei, purificate l’esterno della coppa e del piatto: ma il vostro
interno è pieno di rapina e di iniquità.
[40]Stolti! Chi fa ciò che è esterno
non fa anche ciò che è interno?
[41]Soltanto date in elemosina[266] quel che è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà
mondo.
[42]Ma guai a voi, farisei, che
pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite
la giustizia e la carità di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare
le altre.
[43]Guai a voi, farisei, che avete
cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze.
[44]Guai a voi, perché siete come
quei sepolcri che non si vedono e gli uomini che vi passano sopra (rendendosi
impuri) non ne sono consapevoli».
[45]Uno dei dottori della legge
intervenne: «Maestro, dicendo questo, offendi anche noi».
[46]Egli rispose: «Anche a voi,
dottori della legge, guai, perché caricate gli uomini di pesi insopportabili, e
quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!
[47]Guai a voi, che costruite i
sepolcri dei profeti, mentre i vostri padri li hanno uccisi.
[48]Così date testimonianza e
approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi fabbricate.
[49]Per questo anche la sapienza di
Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e
perseguiteranno;
[50]perché sia chiesto conto a questa
generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dalla creazione del
mondo,
[51]dal sangue di Abele fino al
sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, vi dico, ne
sarà chiesto conto a questa generazione.
[52]Guai a voi, dottori della legge,
che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che
volevano entrare l’avete impedito».
[53]Quando egli fu uscito di là, gli
scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su
molti argomenti,
[54]tendendogli insidie, per
sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua bocca.
«Non temete»
Lc 12
[1]Nel frattempo, radunatesi migliaia
di persone che si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli:
«Guardatevi a vicenda[267] dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia.[268]
[2]Non c’è nulla di nascosto che non
sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto.
[3]Pertanto ciò che avete detto nelle
tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avete detto all’orecchio nelle
stanze più interne, sarà annunziato sui tetti.
[4]Dico a voi, miei amici: Non temete
coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla.
[5]Vi indicherò invece chi dovete
temere: temete Colui che, oltre uccidere, ha il potere di gettare nella Geenna.[269]
Sì, ve lo dico, temete Costui.
[6]Non si vendono cinque passeri per
due soldi? E nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio.
[7]Ma anche i capelli del vostro capo
sono tutti contati. Non temete: voi valete più di molti passeri.
[8]Inoltre vi dico: Chiunque è in
accordo con me davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo sarà in accordo
con lui davanti agli angeli di Dio;
[9]ma chi mi rifiuta davanti agli
uomini sarà rifiutato davanti agli angeli di Dio.
[10]Chiunque parlerà contro il Figlio
dell’uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà
perdonato.[270]
[11]Quando vi condurranno davanti
alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come o con che
cosa vi difenderete o che cosa dovrete dire;
[12]perché lo Spirito Santo vi
insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
Ritorno in Galilea dopo la Pentecoste
Gv 7
[1]Dopo questi fatti Gesù se ne
andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i
Giudei cercavano di ucciderlo.
Estate dell’anno 32
Lezione sulla giustizia umana al confronto con la giustizia divina, nel
mistero della natura creata (Lc 12,13-21)
Lc 12
[13]Uno della folla gli disse:
«Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità».
[14]Ma egli rispose: «O uomo, chi mi
ha costituito sopra di voi giudice o spartitore?».
[15]E disse loro:[271] «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni avidità,
perché non secondo l’abbondanza che uno ha, egli vive dei suoi beni».[272]
[16]Raccontò quindi loro una
parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto.
[17]Egli ragionava tra sé: Che farò,
poiché non ho dove riporre i miei frutti?
[18]E disse: Farò così: demolirò i
miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i
miei beni.
[19]Poi dirò alla mia anima:[273]
Anima (mia), hai molti beni, a disposizione per molti anni; riposati, mangia,
bevi e datti alla gioia.
[20]Ma Dio gli disse: Stolto, questa
notte stessa ti sarà richiesta la tua anima.[274] E quello che hai preparato, di chi sarà?
[21]È così chi accumula beni per sé,
senza arricchire di fronte a Dio».
[22]Poi disse ai discepoli: «Per
questo vi dico[275]: Non angustiatevi nell’anima per che
cosa mangerete;[276]
né nel corpo per che cosa indosserete.
[23]L’anima infatti vale più del cibo
e il corpo più del vestito.[277]
[24]Osservate[278]
che i corvi non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio
li nutre.[279] Quanto
più degli uccelli voi valete![280]
[25]E chi di voi, angustiandosi, può
aggiungere un solo cubito alla sua statura?
[26]Se dunque non avete potere
neanche per la cosa più piccola,[281]
perché vi angustiate per quelle altre?[282]
[27]Osservate[283] come
crescono i gigli: non filano, non tessono;[284] eppure
vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di
loro.
[28]Se dunque Dio veste così l’erba
che oggi è nel campo e domani si getta nel forno, quanto più (ornerà) voi, poco
credenti!
[29]Anche voi non cercate che cosa
mangiare e che cosa bere e non mettetevi in ansia:
[30]è vero che tutte le genti del
mondo cercano di provvedere a queste cose, e il Padre vostro sa che ne avete
bisogno.
[31]Cercate soltanto il suo regno, e
queste cose vi saranno date di conseguenza.[285]
[32]Non
temere, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha disposto di darvi il regno.
[33]Vendete ciò che avete e datelo in
elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro che non può essere
rubato, nei cieli dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma.
[34]Dove infatti è il vostro tesoro,
là sarà anche il vostro cuore.[286]
[35]I vostri fianchi siano cinti e le
lucerne accese;
[36]e voi siate come uomini che
aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, perché quando arriva e
bussa, possano aprirgli subito.
[37]Beati quei servi, che il padrone
tornando troverà svegli: in verità vi dico, li cingerà con la veste e li farà
mettere a tavola, verrà da loro e li servirà.[287]
[38]E se giungerà al secondo o al
terzo turno di guardia e li troverà così, beati sono quelli!
[39]Ora, sappiate questo: se il
padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe mettere
sottosopra la casa.
[40]Anche voi tenetevi pronti, perché
nell’ora che non pensate il Figlio dell’uomo viene».[288]
[41]Allora Pietro disse: «Signore,
questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
[42]Il Signore rispose: «Qual è,
appunto, l’amministratore fedele e saggio che il signore stabilirà al suo
servizio per distribuire a tempo debito la razione di grano?
[43]Quel servo beato che il suo
padrone, arrivando, troverà a fare così.
[44]In verità vi dico che lo metterà
a capo di tutti i suoi averi.
[45]Se invece quel servo dirà in cuor
suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e si metterà a maltrattare i bambini e le
bambine,[289] a
mangiare, a bere e a ubriacarsi,
[46]giungerà il padrone di quel servo
nel giorno in cui meno se l’aspetta e in un’ora che non sa, lo isolerà e gli
assegnerà la sua parte fra gli infedeli.
[47]Quel servo che, conoscendo la
volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà
molte percosse;
[48]quello invece che, non
conoscendola, avrà fatto tuttavia cose meritevoli di percosse, ne riceverà
poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi hanno affidato
molto, richiederanno molto di più.
[49]Sono venuto a gettare un fuoco
sulla terra; e come vorrei che fosse già appiccato!
[50]E c’è un battesimo con cui devo
essere immerso; e come sono angosciato, finché non sia compiuto!
[51]Pensate che io sia venuto a
portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione.[290]
[52]D’ora innanzi cinque persone in
una casa si divideranno, tre da due e due da tre;
[53]di divideranno padre da figlio e figlio da padre, madre contro la figlia
e figlia contro la madre, suocera
contro la sua nuora e nuora contro la
suocera».
[54]Diceva ancora alle folle: «Quando
vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così
accade.
[55]E quando soffia lo scirocco,
dite: Ci sarà caldo, e così accade.
[56]Ipocriti! Sapete giudicare
l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo?[291]
[57]E perché non giudicate da voi
stessi ciò che è giusto? [292]
[58]Quando vai con il tuo avversario
davanti al magistrato, lungo la strada datti da fare per accordarti con lui,
perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni
all’esecutore e questi ti getti in prigione.
[59]Ti assicuro, non ne uscirai
finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».[293]
Lc 13
[1]In quello stesso tempo si
presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva
mescolato con quello dei loro sacrifici.
[2]Prendendo la parola, Gesù rispose:
«Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver
subito tale sorte?
[3]No, vi dico, ma se non vi
convertite, perirete tutti allo stesso modo.
[4]O quei diciotto, sopra i quali
rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di
tutti gli abitanti di Gerusalemme?
[5]No, vi dico, ma se non vi
convertite, perirete tutti allo stesso modo».[294]
[6]E diceva questa parabola: «Un tale
aveva un fico piantato nella propria vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne
trovò.
[7]Allora disse al vignaiolo: Ecco,
son tre anni[295] che
vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo allora. Perché
deve sfruttare il terreno?
[8]Ma quegli
rispose: Signore, lascialo ancora quest’anno finché io gli zappi attorno e vi
metta il concime,
[9](per vedere) se porterà frutto per
l’avvenire; se no, lo taglierai».
[10]Una volta stava insegnando in una
sinagoga il giorno di sabato.
[11]C’era là una donna che aveva da
diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva
drizzarsi in nessun modo.
[12]Gesù la vide, la chiamò a sé e le
disse: «Donna, sei libera dalla tua infermità»,
[13]e le impose le mani. Subito
quella si raddrizzò e glorificava Dio.
[14]Ma il capo della sinagoga,
sdegnato perché Gesù aveva operato la guarigione di sabato, rivolgendosi alla
folla disse: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque
venite a farvi curare e non nel giorno di sabato».
[15]Il Signore replicò: «Ipocriti,
non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l’asino dalla
mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?
[16]E questa figlia di Abramo, che
satana ha tenuto legata diciott’anni, non doveva essere sciolta da questo
legame in giorno di sabato?».
Prosegue la lezione riguardo alla giustizia: il Regno di Dio valorizza il
piccolo orticello personale e le piccole faccende domestiche
Lc 13
[17]Quando egli diceva queste cose,
tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per
tutte le meraviglie da lui compiute.
[18]Diceva dunque: «A che cosa è
simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò?[296]
[19]È simile a un granello di senape,
che un uomo ha preso e gettato nell’orto; poi è cresciuto e diventato un
albero, e gli uccelli del cielo si sono
posati tra i suoi rami».[297]
[20]E ancora: «A che cosa
rassomiglierò il regno di Dio?
[21]È simile al lievito che una donna
ha preso e nascosto in tre sata[298]
di farina, finché sia tutta fermentata».
Festa delle Capanne, anno 32, a Gerusalemme: lezioni di Gesù dettate
all’apostolo Giovanni in greco (Gv 7,2-10,21)
Gv 7
[2]Si avvicinava intanto la festa dei
Giudei, detta delle Capanne.
[3]I suoi fratelli, dunque, gli
dissero: «Parti di qui e va’ nella Giudea perché anche i tuoi discepoli[299] vedano le opere che tu fai.
[4]Nessuno infatti fa qualcosa di
nascosto e poi cerca di essere riconosciuto pubblicamente. Se fai cose tali,
manifèstati al mondo!».
[5]Neppure i suoi fratelli infatti
credevano in lui.[300]
[6]Gesù allora dice loro: «Il mio
tempo non è ancora venuto, il vostro invece è sempre a portata di mano.
[7]Il mondo non può odiare voi, ma
odia me, perché di lui io attesto che le sue opere sono cattive.
[8]Voi andate alla festa; io non vado
a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto».
[9]Dette loro queste cose, restò
nella Galilea.
[10]Ma andati i suoi fratelli alla
festa, allora vi andò anche lui; non apertamente però: di nascosto.
[11]I Giudei intanto lo cercavano
alla festa e dicevano: «Dov’è quel tale?».
[12]E si mormorava molto su di lui
nelle folle; gli uni infatti dicevano: «È buono!». Altri invece: «No, inganna
la gente!».
[13]Nessuno però ne parlava in
pubblico, per paura dei Giudei.
[14]Quando ormai si era a metà della
festa, Gesù salì al tempio e insegnava.
[15]I Giudei ne erano stupiti e
dicevano: «Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?».
[16]Gesù rispose loro: «La mia
dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato.
[17]Se uno vuol fare la sua volontà,
conoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso.
[18]Chi parla da se stesso, cerca la
propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l’ha mandato è vero (Figlio
di Dio), e in lui non c’è ingiustizia.
[19]Mosè non vi ha dato la Legge?
Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?».
[20]Rispose la folla: «Tu hai un
demonio! Chi cerca di ucciderti?».
[21]Rispose loro Gesù: «Un’opera sola
ho compiuto, e tutti ne siete stupiti.[301]
[22]Mosè vi ha dato la circoncisione
- non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi - e anche di sabato
circoncidete un uomo.
[23]Ora se un uomo riceve la
circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè, voi vi
sdegnate contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato?
[24]Non giudicate secondo le
apparenze, ma giudicate con giusto giudizio!».
[25]Intanto alcuni di Gerusalemme
dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere?
[26]Ecco, egli parla liberamente, e
non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è
il Cristo?
[27]Ma costui sappiamo di dov’è; il
Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
[28]Gesù allora, mentre insegnava nel
tempio, esclamò: «Voi mi conoscete e sapete di dove sono: eppure non sono
venuto da me, ma è (Dio) vero colui che mi ha mandato e che voi non conoscete.
[29]Io lo conosco, perché vengo da
lui ed egli mi ha mandato».
[30]Allora cercarono di arrestarlo,
ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la
sua ora.
[31]Molti della folla invece
credettero in lui, e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, farà segni più grandi
di quelli che ha fatto costui?».
[32]I farisei udirono che la gente
sussurrava queste cose di lui e i sommi sacerdoti e i farisei mandarono delle
guardie per arrestarlo.
[33]Disse allora Gesù: «Per poco
tempo ancora rimango con voi, poi vado da colui che mi ha mandato.
[34]Voi mi cercherete, e non mi
troverete; e dove sono io, voi non potete venire».
[35]Dissero dunque tra loro i Giudei:
«Dove mai sta per andare costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà forse
nella diaspora dei Greci e ammaestrerà i Greci?[302]
[36]Che discorso è questo che ha
fatto: Mi cercherete e non mi troverete e dove sono io voi non potete venire?».
[37]Nell’ultimo giorno, il giorno
grande della festa, Gesù si levò in piedi ed esclamò ad alta voce: «Se uno ha
sete venga a me e beva.
[38]Dal seno di chi crede in me -
come dice la Scrittura - sgorgheranno fiumi di acqua viva».[303]
[39]Questo egli disse riferendosi
allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c’era ancora
Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato.
[40]All’udire questi discorsi, alcuni
fra la gente dicevano: «Questi è davvero il profeta!».
[41]Altri dicevano: «Questi è il
Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea?
[42]Non dice forse la Scrittura che
il Cristo verrà dalla stirpe di Davide
e da Betlemme, il villaggio di
Davide?».
[43]E nacque dissenso tra la gente
riguardo a lui.
[44]Alcuni di loro volevano
arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso.
[45]Le guardie tornarono quindi dai
sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete
condotto?».
[46]Risposero le guardie: «Mai un
uomo ha parlato come questo uomo!».
[47]Ma i farisei replicarono loro:
«Forse vi siete lasciati ingannare anche voi?
[48]Forse gli ha creduto qualcuno fra
i capi, o fra i farisei?
[49]Ma questa folla, che non conosce
la Legge, è maledetta!».
[50]Dice allora Nicodèmo - colui che
era venuto precedentemente da Gesù -, essendo uno di loro:
[51]«La nostra Legge giudica forse un
uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?».
[52]Gli risposero: «Sei forse anche
tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea».
[53][[E tornarono ciascuno a casa
sua.
Gv 8
[1]Gesù si avviò allora verso il
monte degli Ulivi.
[2]Ma all’alba si recò di nuovo nel
tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.
[3]Allora gli scribi e i farisei gli
conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo,
[4]gli dicono: «Maestro, questa donna
è stata sorpresa in flagrante adulterio.
[5]Ora Mosè, nella Legge, ci ha
comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?».
[6]Questo dicevano per metterlo alla
prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col
dito per terra.[304]
[7]E siccome insistevano
nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato,
scagli per primo la pietra contro di lei».
[8]E chinatosi di nuovo, scriveva per
terra.
[9]Ma quelli, udito ciò, se ne
andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo
Gesù con la donna là in mezzo.
[10]Alzatosi allora Gesù le disse:
«Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?».
[11]Ed essa rispose: «Nessuno,
Signore». E Gesù le disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non
peccare più».]].
[12]Di nuovo Gesù parlò loro: «Io
sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la
luce della vita».
[13]Gli dissero allora i farisei: «Tu
dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera».
[14]Gesù rispose loro: «Anche se io
rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da
dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado.
[15]Voi giudicate secondo la carne;
io non giudico nessuno.
[16]E anche se giudico, il mio
giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato.
[17]Nella vostra Legge sta scritto
che la testimonianza di due persone è vera:
[18]sono io che do testimonianza di
me stesso, e mi dà testimonianza il Padre che mi ha mandato».[305]
[19]Gli dicevano allora: «Dov’è tuo
padre?». Rispose Gesù: «Non conoscete né me né il Padre; se conosceste me,
conoscereste anche il Padre mio». [306]
[20]Queste parole Gesù le pronunziò
nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché
non era ancora giunta la sua ora.
[21]Di nuovo disse loro: «Io vado e
voi mi cercherete, e morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete
venire».
[22]Dicevano allora i Giudei: «Forse
si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?».
[23]E diceva loro: «Voi siete (=
dipendete) dalle cose di quaggiù, io sono (= dipendo) dalle cose di lassù; voi dipendete
da questo mondo, io non dipendo da questo mondo.
[24]Vi ho detto dunque che morirete
nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono,[307]
morirete nei vostri peccati».
[25]Gli dicevano allora: «Tu chi
sei?». Gesù disse loro: «Prima di tutto, perché dovrei dirvelo ancora?
[26](Sono uno) che ha molte cose da
dire e da giudicare sul vostro conto, ma colui che mi ha mandato è vero,[308] e io dico al mondo le cose che ho udito da lui».
[27]Non capirono che egli parlava
loro del Padre.
[28]Disse allora Gesù: «Quando avrete
innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da
me stesso, ma dico queste cose come mi ha insegnato il Padre.
[29]Colui che mi ha mandato è con me
e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono
gradite».
[30]Mentre diceva queste cose, molti
credettero in lui.
[31]Gesù allora diceva a quei Giudei
che avevano creduto in lui: «Se rimanete (ospiti) nella mia parola, siete
davvero miei discepoli;
[32]conoscerete la verità e la verità[309]
vi libererà».
[33]Gli risposero: «Noi siamo
discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu
dire: Diventerete liberi?».[310]
[34]Gesù rispose loro: «In verità, in
verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato.
[35]Ora lo schiavo non resta per
sempre nella casa, il figlio vi resta sempre;[311]
[36]se dunque il Figlio vi libererà,
sarete liberi davvero.
[37]So che siete discendenza di
Abramo. Ma cercate di uccidermi perché la mia parola non prende piede tra voi.
[38]Io dico quello che ho visto
presso il Padre e voi, intanto, fate quello che avete ascoltato dal padre
[vostro]».
[39]Gli risposero: «Il nostro padre è
Abramo». Dice loro Gesù: «Se siete figli di Abramo, dovreste compiere le opere
di Abramo.
[40]Ora invece cercate di uccidere
me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l’ha fatto.
[41]Voi fate le opere del padre
vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un
solo Padre, Dio!».
[42]Disse loro Gesù: «Se Dio fosse
vostro Padre, avreste caro me; io da Dio sono uscito e vengo; infatti non sono
venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato.
[43]Perché non comprendete il mio
parlare? Perché non potete dare ascolto alla mia parola:
[44]voi avete per padre il diavolo, e
siete intenti a compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da
principio e non ha perseverato nella verità: non c’è verità in lui. Se uno dice
il falso, parla delle cose di casa sua, perché è menzognero anche il padre suo.
[45]Poiché invece io dico la verità,
a me non credete.
[46]Chi di voi mi può rimproverare
per un peccato?[312] Se dico la verità, perché non mi credete?
[47]Chi è da Dio ascolta le parole di
Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non siete da Dio».
[48]Gli risposero i Giudei: «Non
diciamo con ragione noi che sei un Samaritano e hai un demonio?».[313]
[49]Rispose Gesù: «Io non ho un
demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate.
[50]Io non cerco la mia gloria; vi è
chi la cerca e giudica.
[51]In verità, in verità vi dico: se
uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte».
[52]Gli dissero i Giudei: «Ora
sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici:
“Se uno osserva la mia parola non conoscerà mai la morte”.
[53]Sei tu più grande del nostro
padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di
essere?».
[54]Rispose Gesù: «Se io glorificassi
me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio,
del quale voi dite: “È nostro Dio!”,
[55]e non lo conoscete. Io invece lo
conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo
conosco e osservo la sua parola.
[56]Abramo, vostro padre, esultò
nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò».
[57]Gli dissero allora i Giudei: «Non
hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?».
[58]Rispose loro Gesù: «In verità, in
verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».[314]
[59]Allora raccolsero pietre per
scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Gv 9
[1]Passando vide un uomo cieco dalla
nascita
[2]e i suoi discepoli lo
interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli
nascesse cieco?».
[3]Rispose Gesù: «Né lui ha peccato
né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.
[4]Noi dobbiamo compiere le opere di
colui che mi ha mandato finché è giorno; viene la notte, quando nessuno può più
operare.
[5]Finché sono nel mondo, sono la
luce del mondo».
[6]Detto questo sputò per terra, fece
del fango con la saliva, spalmò il fango[315]
sugli occhi del cieco
[7]e gli disse: «Va’ a lavarti nella
piscina di Sìloe (che significa Inviato)». Quegli andò, si lavò e tornò che ci
vedeva.
[8]Allora i vicini e quelli che lo
avevano visto prima, poiché era un mendicante, dicevano: «Non è egli quello che
stava seduto a chiedere l’elemosina?».
[9]Alcuni dicevano: «È lui»; altri
dicevano: «No, ma gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!».
[10]Allora gli chiesero: «Come dunque
ti furono aperti gli occhi?».
[11]Egli rispose: «Quell’uomo che si
chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Va’ a
Sìloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista».
[12]Gli dissero: «Dov’è questo
tale?». Dice: «Non lo so».
[13]Intanto conducono dai farisei
quello che era cieco:
[14]era infatti sabato il giorno in
cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi.
[15]Di nuovo dunque anche i farisei
gli chiesero come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha posto
del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo».
[16]Allora alcuni dei farisei
dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri
dicevano: «Come può un peccatore compiere tali segni?». E c’era dissenso tra di
loro.
[17]Allora dicono di nuovo al cieco:
«Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È
un profeta!».
[18]Così i Giudei non furono sicuri
riguardo a lui, che fosse stato cieco e avesse riacquistato la vista, finché
non ebbero chiamato i genitori di lui, che aveva ricuperato la vista,
[19]e li ebbero interrogati: «È
questo il vostro figlio, che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?».
[20]I genitori risposero: «Sappiamo
che questo è il nostro figlio e che è nato cieco;
[21]come poi ora ci veda, non lo
sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi; chiedetelo a lui, ha l’età,
parlerà lui di se stesso».
[22]Questo dissero i suoi genitori,
perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se
uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga.
[23]Per questo i suoi genitori
dissero: «Ha l’età, chiedetelo a lui!».
[24]Allora chiamarono per la seconda
volta l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Dà gloria a Dio! Noi sappiamo
che quest’uomo è un peccatore».
[25]Quegli rispose: «Se sia un
peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo».
[26]Allora gli dissero di nuovo: «Che
cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?».
[27]Rispose loro: «Ve l’ho già detto
e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare
anche voi suoi discepoli?».
[28]Allora lo insultarono e gli
dissero: «Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè!
[29]Noi sappiamo infatti che a Mosè
ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia».
[30]Rispose loro quell’uomo: «Proprio
questo è strano, che voi non sapete di dove sia, e mi ha aperto gli occhi.
[31]Ora, noi sappiamo che Dio non
ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, egli lo
ascolta.
[32]Da che mondo è mondo, non s’è mai
sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato.
[33]Se costui non fosse da Dio, non
avrebbe potuto far nulla».
[34]Gli replicarono: «Sei nato tutto
nei peccati e vuoi insegnare a noi?». E lo cacciarono fuori.
[35]Gesù seppe che l’avevano cacciato
fuori, e incontratolo gli disse: «Tu credi nel Figlio dell’uomo?».
[36]Egli rispose: «E chi è, Signore,
perché io creda in lui?».
[37]Gli disse Gesù: «Tu l’hai visto;
e colui che parla con te è proprio lui».
[38]Ed egli disse: «Io credo,
Signore!». E gli si prostrò innanzi.
[39]Gesù allora disse: «Io sono
venuto in questo mondo per un giudizio: perché coloro che non vedono vedano e
quelli che vedono diventino ciechi».
[40]I farisei che erano con lui
udirono queste parole e gli dissero: «Siamo forse ciechi anche noi?».
[41]Gesù rispose loro: «Se foste
ciechi, non avreste alcun peccato,[316] ma siccome dite: “Noi vediamo”,[317] il vostro peccato rimane».
Gv 10
[1]«In verità, in verità vi dico: chi
non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un’altra parte,
è un ladro e un brigante.
[2]Chi invece entra per la porta, è
il pastore delle pecore.[318]
[3]Il guardiano gli apre e le pecore
ascoltano la sua voce: egli chiama per nome le sue pecore una per una e le
conduce fuori.
[4]E quando ha condotto fuori tutte
le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono
la sua voce.
[5]Un estraneo invece non lo
seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli
estranei».
[6]Questa similitudine disse loro
Gesù; ma essi non capirono che cosa significasse ciò che diceva loro.
[7]Allora Gesù disse loro di nuovo:
«In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.[319]
[8]Tutti coloro che sono venuti prima
di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.
[9]Io
sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato[320]
e entrerà e uscirà e troverà pascolo.
[10]Il ladro non viene se non per
rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano vita e l’abbiano
in abbondanza.
[11]Io sono il buon pastore. Il buon
pastore offre l’anima[321] per le pecore.
[12]Il mercenario invece, che non è
pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona
le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde;
[13]perché è un mercenario e non gli
importa delle pecore.
[14]Io sono il buon pastore, conosco
le mie pecore e le mie conoscono me
[15]come il Padre conosce me e io
conosco il Padre; e offro la mia anima per le pecore.
[16]E ho altre pecore che non sono di
questo recinto;[322] anche queste io devo condurre e ascolteranno la
mia voce; e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
[17]Il Padre mi tiene caro[323] per questo: perché offro io la mia anima, per riprenderla di nuovo. [18]Nessuno me la porta via, ma la offro io da me stesso. Ho il potere di offrirla e ho il potere di prenderla di nuovo. Dal Padre mio ho ricevuto questo comando».
[19]Sorse di nuovo dissenso tra i
Giudei per questi discorsi.
[20]Molti di essi dicevano: «Ha un
demonio ed è fuori di sé; perché lo state ad ascoltare?».
[21]Altri dicevano: «Queste parole
non sono di un indemoniato; può forse un demonio aprire gli occhi dei ciechi?».
Dopo la Festa delle Capanne, Gesù attraversa città e villaggi, in Giudea
e in Galilea,
ma per la Festa della Dedicazione dell’anno 32 è di nuovo a Gerusalemme
Lc 13
[22]E attraversava città e villaggi,
insegnando e compiendo un[324]
viaggio a Gerusalemme.
Gv 10
[22]In quel tempo ricorreva a
Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno.
Non è stabilito chi si salva: la salvezza è una gara di opere di
giustizia
Lc 13
[23]Un tale gli chiese: «Signore,
sono pochi quelli che si salvano?». Egli disse agli ascoltatori:
[24]«Fate a gara[325] per entrare dalla stretta porta, perché molti,
vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
[25]Da quando il padrone di casa si
alzerà e chiuderà la porta, comincerete a restare fuori e busserete alla porta,
dicendo: “Signore, aprici”, e vi risponderà: “Non so di dove siete voi”.[326]
[26]Allora comincerete a dire:
“Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre
piazze”.
[27]Ma egli dichiarerà: “Non so di
dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d’ingiustizia!”.
[28]Allora ci sarà pianto e stridore
di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno
di Dio e voi cacciati fuori.
[29](Quando) verranno da oriente e da
occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di
Dio.
[30]Ed ecco, ci sono ultimi che
saranno primi e primi che saranno ultimi».[327]
[31]In quel momento si avvicinarono
alcuni farisei a dirgli: «Esci, vattene via di qui,[328] perché Erode ti vuole uccidere».
[32]Egli rispose: «Andate a dire a
quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il
terzo giorno avrò finito.
[33]È necessario soltanto che io me
ne vada oggi, domani e il giorno seguente: a un profeta non è concesso di
morire fuori Gerusalemme».[329]
[34]«Gerusalemme, Gerusalemme,[330] che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono
mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina
la sua covata sotto le ali, e non avete voluto!
[35]Ecco, la vostra casa viene abbandonata a voi![331]
Vi dico infatti: non possiate vedermi finché venga il tempo in cui diciate: Benedetto colui che viene nel nome del
Signore!».
Durante la Festa, lezione di Gesù ai Giudei, dettata al discepolo
Giovanni
Gv 10
[23]E Gesù passeggiava nel tempio,
sotto il portico di Salomone.
[24]Allora i Giudei gli si fecero
attorno e gli dicevano: «Fino a quando terrai l’animo nostro sospeso? Se tu sei
il Cristo, dillo a noi apertamente».
[25]Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto
e non credete: le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno
testimonianza;
[26]ma voi non credete, perché non
siete mie pecore.
[27]Le mie pecore ascoltano la mia
voce e io le conosco ed esse mi seguono,
[28]io do loro vita eterna e non
andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano.
[29]Il Padre mio che me le ha date è
più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre.
[30]Io e il Padre siamo una cosa
sola».
[31]I Giudei portarono di nuovo delle
pietre per lapidarlo.
[32]Gesù rispose loro: «Vi ho fatto
vedere molte opere buone da parte del Padre; per quale opera tra queste mi
lapidate?».
[33]Gli risposero i Giudei: «Non ti
lapidiamo per un’opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti
fai Dio».
[34]Rispose loro Gesù: «Non è forse
scritto nella vostra Legge: Io ho detto:
voi siete dei?
[35]Se essa ha chiamato dei coloro ai
quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata),
[36]a colui che il Padre ha
consacrato e mandato nel mondo, voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono
Figlio di Dio”?
[37]Se non compio le opere del Padre
mio, non credetemi;
[38]ma se le compio, anche se non
volete credere a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il
Padre è in me e io nel Padre».
[39]Cercavano allora di prenderlo di
nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Gv 10
[40]E ritornò al di là del Giordano,[332] nel luogo dov’era prima Giovanni a battezzare, e
qui rimase ospite.
Il Cristo Re cerca ogni persona, oltre le leggi e le apparenze
Lc 14
[1]E accadde quando egli un sabato
era entrato in casa di uno dei capi dei farisei a mangiar pane, ed essi stavano
vicino a osservarlo.
[2]Ecco, davanti a lui c’era un uomo
idropico
[3]e Gesù, rivolgendosi ai dottori
della legge e ai farisei, disse: «È lecito curare di sabato o no?».
[4]Ma essi tacquero. Egli lo
raggiunse, lo guarì e lo congedò.
[5]A loro disse: «Chi di voi, se un
figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di
sabato?».
[6]E non potevano controbattere a
questo.
[7]Disse poi agli invitati una
parabola, osservando come sceglievano i primi posti; disse loro:
[8]«Quando fossi invitato da qualcuno
a nozze, non metterti al primo posto, nell’eventualità che sia stato invitato
da lui uno più ragguardevole di te
[9]e colui che ha invitato te e lui
venga a dirti: “Cedigli il posto!” Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo
posto.
[10]Invece quando fossi invitato, va’
a metterti all’ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica:
“Amico, vieni più in su”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.
[11]Perché chiunque si innalza sarà umiliato,
e chi si umilia sarà innalzato».
[12]E anche a colui che l’aveva
invitato disse: «Qualora offrissi un pranzo o una cena, non invitare i tuoi
amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché
anch’essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.
[13]Al contrario, quando dai un
banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi;
[14]e sarai beato perché non hanno da
ricambiarti. Infatti ti sarà ricambiato nella risurrezione dei giusti».[333]
[15]Uno dei commensali, avendo udito
ciò, gli disse: «Beato chiunque mangerà pane nel regno di Dio!».
[16]Ma egli rispose a lui: «Un uomo
diede una grande cena e invitò molti
[17]e mandò il suo servo, all’ora
della cena, a dire agli invitati: “Venite, perché è già pronto”.
[18]Ma cominciarono tutti, allo
stesso modo, a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo
uscire a vederlo; ti prego, considerami giustificato”.
[19]Un altro disse: “Ho comprato
cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato”.
[20]E un altro disse: “Ho preso
moglie e perciò non posso venire”.
[21]Al suo ritorno il servo riferì
questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al suo servo:
“Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri,
storpi, ciechi e zoppi”.
[22]E disse il servo: “Signore, è
stato fatto come hai ordinato, e ancora c’è posto”.
[23]Il
padrone disse al servo: “Esci per i vicoli e gli anfratti e costringili a
entrare, perché si riempia la mia casa”.
[24]Vi dico che certamente nessuno di
quegli uomini che erano stati invitati gusterà la mia cena».
Gv 10
[41]Molti andarono da lui e dicevano:
«Mentre Giovanni non ha fatto segno alcuno, tutto quello che Giovanni ha detto
di costui era vero».[334]
[42]E in quel luogo molti credettero
in lui.
Lezione
su come essere discepoli di Gesù e del suo Regno: non dipende da questo mondo,
anzi ne porta la croce
Lc 14
[25]Siccome molta gente andava con
lui, egli si voltò e disse loro:
[26]«Se uno viene presso a me[335]
e non odia[336] suo padre, la madre, la moglie, i figli, i
fratelli, le sorelle e perfino la propria anima, non può essere mio discepolo.
[27]Chiunque non porta la propria
croce e viene dietro di me, non può essere mio discepolo.
[28]Chi di voi, infatti, volendo
costruire una torre,[337]
non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a
compimento?
[29]Per evitare che, se getta le
fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a
deriderlo, dicendo:
[30]Quest’uomo ha iniziato a
costruire, ma non è stato capace di finire.
[31]Oppure quale re, andando a far
guerra contro un altro re, non siederà prima a consultarsi se in diecimila c’è
forza per contrastare colui che gli viene contro con ventimila?
[32]Se no, mentre l’altro è ancora
lontano, gli manda un’ambasceria a esaminare la possibilità di una pace.
[33]Così dunque[338] ognuno di voi che non si distacca da tutti i
propri beni, non può essere mio discepolo.
[34]Ora: il sale[339]
è buono, però se anche il sale perderà il sapore, con che cosa lo si combinerà?
[35]Non è ben posto né nella terra né
nel concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere, intenda».
Lezione del Cristo Re sulla misericordia del Regno di Dio
Lc 15
[1]Gli stavano vicini tutti i
pubblicani e i peccatori ad ascoltarlo.
[2]I farisei[340] e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i
peccatori e mangia con loro».
[3]Allora egli disse loro questa
parabola:[341]
[4]«Quale uomo[342]
tra voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel
recinto e va dietro a quella perduta, finché non la trova?
[5]E trovatala,
se la mette in spalla tutto contento,
[6]va a casa, chiama gli amici e i
vicini dicendo loro: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora
perduta.[343]
[7]Così, vi dico, ci sarà più gioia
in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno
bisogno di conversione.
[8]O quale donna, se ha dieci dramme
e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente
finché non la trova?
[9]E dopo averla trovata, chiama
insieme le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho
ritrovato la dramma che avevo perduto.
[10]Così, vi dico, c’è gioia davanti
agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
[11]Disse ancora: «Un uomo aveva due
figli.
[12]Disse il più giovane al padre:
Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro
le sostanze.
[13]E dopo non molti giorni, raccolte
tutte le cose, il figlio più giovane partì per un paese lontano e là sperperò
le sue sostanze vivendo da dissoluto.
[14]Quando egli ebbe speso tutto, in
quel paese venne una forte carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
[15]Allora andò alle dipendenze di
uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i
porci.
[16]Avrebbe voluto saziarsi con le
carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.
[17]Rientrato in se stesso e disse:
“Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio
di fame!”.
[18]Mi alzerò e andrò da mio padre e
gli dirò: “Padre, ho peccato contro il Cielo e di fronte a di te;
[19]non sono più degno di esser
chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”.
[20]Si alzò e si incamminò verso suo
padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide, si commosse e corse a
gettarglisi al collo e lo baciò.
[21]E il figlio gli disse: “Padre, ho
peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato
tuo figlio”.
[22]Ma il padre disse ai servi:
“Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al
dito e i calzari ai piedi.
[23]Portate il
vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,
[24]perché questo mio figlio era
morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a
far festa.
[25]Intanto il figlio maggiore si
trovava nei campi e mentre tornando si avvicinava alla casa, udì la musica e le
danze;
[26]chiamò un servo e gli domandò che
cosa fosse ciò.
[27]Ed egli rispose a lui: “È venuto
tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha
riavuto sano e salvo”.
[28]Si arrabbiò e non voleva entrare.
Il padre allora uscì e lo chiamò vicino.
[29]Ma lui rispose a suo padre:
“Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu
non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.
[30]E ora che questo tuo figlio, che
ha divorato i tuoi averi con le prostitute, è arrivato, per lui hai ammazzato
il vitello grasso”.
[31]Gli rispose: “Figlio, tu sei
sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;
[32]ma bisognava far festa e
rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era
perduto ed è stato trovato”». [344]
La Legge e i Profeti contenevano già ogni cosa ma non facevano entrare
nel Regno di Dio;
dal Battista in poi è annunciato il Regno, in cui siamo spinti a forza
Lc 16
[1]Diceva anche ai discepoli:[345]
«C’era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi
a lui di sperperare i suoi averi.
[2]Lo chiamò e gli disse: Perché
sento dire questo di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi
più essere amministratore.
[3]L’amministratore disse tra sé: Che
farò ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ho forza;
mendicare, mi vergogno.
[4]So cosa farò perché, quando sarò
stato allontanato dall’amministrazione, mi accolgano in casa loro.
[5]Chiamò uno per uno i debitori del
suo padrone e diceva al primo:
[6]Tu quanto devi al mio padrone?
Quello rispose: Cento barili d’olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti
e scrivi subito cinquanta.
[7]Poi disse a un altro: Tu quanto
devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e
scrivi ottanta.[346]
[8]E il padrone lodò l’amministratore
disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo secolo,
infatti, verso la loro stirpe sono più scaltri dei figli della luce.
[9]E io vi dico: Fatevi degli amici
con la ricchezza disonesta perché, quando finirà, vi accolgano nelle dimore
eterne.
[10]Chi è affidabile nel più
insignificante, è affidabile anche nel molto; e chi è disonesto in ciò che è
più insignificante, è disonesto anche nel molto.
[11]Se dunque nella disonesta
ricchezza non siete stati affidabili, chi vi affiderà quella vera?
[12]E se non siete stati affidabili
nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
[13]Nessun servo può servire a due
padroni: infatti, o odierà l’uno e amerà l’altro oppure sosterrà l’uno e
disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e mammona».
[14]Ascoltavano tutte queste cose i
farisei, che erano amanti del denaro, e si beffavano di lui.
[15]Disse loro: «Voi siete quelli che
si fanno giusti di fronte agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che
tra gli uomini è grande è cosa detestabile davanti a Dio.
[16]La Legge e i Profeti fino a
Giovanni; da allora in poi viene annunziato il regno di Dio e ognuno vi è
spinto a forza.[347]
[17]È più facile che abbiano fine il
cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge.[348]
[18]Chiunque ripudia la propria
moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata
dal marito, commette adulterio.
[19]C’era un uomo ricco, che vestiva
di porpora e di bisso banchettando tutti i giorni lautamente.
[20]Un
mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe,
[21]bramoso di sfamarsi di quello che
cadeva dalla mensa del ricco. Ma perfino i cani venivano a leccare le sue
piaghe.
[22]Avvenne che il povero morì e fu
portato dagli angeli nel seno di Abramo; ma morì anche il ricco e fu sepolto.
[23]Nell’Ade alzando i suoi occhi in
mezzo ai tormenti, vide Abramo da lontano e Lazzaro in sua compagnia.
[24]Egli gridando disse: “Padre
Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del
dito e bagnarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma”.
[25]Ma Abramo rispose: “Figlio,
ricordati che nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni, così come Lazzaro i
mali; ora qui è consolato e tu sei tormentato.
[26]Per di più, tra noi e voi è stabilito[349] un grande abisso, così che coloro che di qui vogliono passare da voi non possano, né di costì attraversino fino a noi”.
[27]E quegli replicò: “Allora, padre,
ti prego di mandarlo a casa di mio padre -
[28]infatti ho cinque fratelli -,
perché li ammonisca così che non vengano anch’essi in questo luogo di
tormento”.
[29]Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e
i Profeti; ascoltino loro”.
[30]E lui: “No, padre Abramo, però se
qualcuno dai morti andrà da loro, si convertiranno”.
[31]Abramo rispose: “Se non ascoltano
Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti sarebbero persuasi”».
Lc 17
Carità severa verso chi rischia di dare scandalo
Il perdono cristiano
[1]Disse ancora ai suoi discepoli:
«Non è possibile[350]
far sì che non avvengano scandali, tuttavia guai a colui[351]
per cui avvengono.
[2]È meglio per lui se gli viene
messa al collo una pietra da mulino e viene gettato nel mare, piuttosto che
possa scandalizzare uno di questi piccoli.
[3]Siate attenti gli uni agli altri.[352] Se tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si
pente, perdonagli.
[4]E se pecca sette volte al giorno
contro di te e sette volte ti dice: “Mi pento”, tu gli perdonerai».
La fede non è servile
[5]Gli apostoli dissero al Signore:
[6]«Accresci la nostra fede!». Il
Signore rispose: «Se avete fede quanto un grano di senape, potreste dire a
questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, e vi ascolterebbe.[353]
[7]Però[354] chi di voi, se ha un servo ad arare o a
pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: “Vieni subito qui e
mettiti a tavola”,
[8]ma non gli dirà piuttosto: “Preparami
qualcosa da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e
bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu”?
[9]Ha forse riguardo per il servo,
perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
[10]Così anche voi, quando aveste fatto tutto quello che
vi è stato ordinato,[355]
dite: Siamo servi inutili, abbiamo fatto quanto dovevamo fare».
All’inizio dell’anno 33, Gesù si dirige per l’ultima volta dalla Galilea,
passando per la Perea, verso Gerusalemme
Lc 17
[11]E avvenne nel recarsi a
Gerusalemme; egli procedeva tra la Samaria e la Galilea.[356]
[12]Entrando in
un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali si fermarono a
distanza
[13]e alzarono la voce, dicendo:
«Gesù maestro, abbi pietà di noi!».
[14]Appena li vide, disse loro:
«Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
[15]Uno di loro però, vedendosi
guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce;
[16]e si gettò ai piedi di Gesù per
ringraziarlo; ed era un Samaritano.
[17]Ma Gesù osservò: «Non sono stati
guariti in dieci? E gli altri nove dove sono?
[18]Non si sono visti tornare a
render gloria a Dio, eccetto questo straniero?». E gli disse:
[19]«Alzati e va’; la tua fede ti ha
salvato!».
[20]Interrogato dai farisei: «Quando
verrà il regno di Dio?», rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo
spiabile,
[21]e non diranno: Ecco è qui, o: è
là. Infatti, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
[22]E ai discepoli disse: «Giorni
verranno in cui desidererete vedere uno[357] dei giorni del Figlio dell’uomo, e non lo
vedrete.
[23]E vi diranno: Ecco è là, o: ecco
è qui; non partite e non seguiteli.
[24]Infatti come il lampo, balenando
da una parte all’altra del cielo, risplende, così sarà il Figlio dell’uomo[358] nel suo giorno.
[25]Ma prima è necessario che egli
patisca molte cose e venga ripudiato da questa generazione.[359]
[26]Come avvenne nei giorni di Noè,
così sarà anche nei giorni del Figlio dell’uomo:
[27]mangiavano, bevevano, si
ammogliavano, si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne
il diluvio e fece perire tutti.
[28]Come avvenne anche nei giorni di
Lot: mangiavano, bevevano,[360]
compravano, vendevano, piantavano, costruivano;
[29]ma nel giorno che Lot uscì da
Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e fece perire tutti.
[30]Conforme a queste cose accadrà
nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si rivelerà.[361]
[31]In quel giorno, chi si troverà
sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi
si troverà nel campo, non torni indietro.[362]
[32]Ricordatevi della moglie di Lot.
[33]Chi cercherà di conservare la
propria anima la perderà, chi invece la perderà la salverà.[363]
[34]Vi dico: in quella notte due si
troveranno in un letto: l’uno verrà assunto[364] e l’altro lasciato;
[35]due donne staranno a macinare
nello stesso luogo: l’una verrà assunta e l’altra lasciata».
[36].
[37]Gli chiesero: «Dove, Signore?».
Ed egli disse loro: «Dove sarà il corpo, là si raduneranno anche gli avvoltoi».
Lc 18
[1]E diceva ai suoi discepoli una
parabola per ribadire la necessità che essi preghino sempre e che non lo
trascurino:[365]
[2]«C’era in una città un giudice,
che non temeva Dio e non guardava in faccia a uomo alcuno.
[3Ma c’era una vedova in quella
città, e andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario.
[4]Per un certo tempo egli non
voleva; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di alcun
uomo,
[5]poiché questa vedova mi procura
estenuazione, le farò giustizia perché finalmente non venga a tormentarmi».
[6]E il Signore soggiunse: «Avete
udito ciò che dice il giudice disonesto.
[7]E Dio non fa forse giustizia ai
suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e (non) è magnanimo verso
di loro?
[8]Vi dico che renderà loro giustizia
presto. Ma il Figlio dell’uomo, venendo, troverà la fede sulla terra?».[366]
[9]Disse ancora questa parabola per
alcuni che avevano del loro gruppo[367] l’opinione di esser giusti e consideravano un
niente tutti gli altri:
[10]«Due uomini salirono al tempio a
pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
[11]Il fariseo, stando in piedi,
pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini,
ladri, ingiusti, adulteri, o anche come questo pubblicano.
[12]Digiuno due volte la settimana e
pago le decime di quanto possiedo.
[13]Il pubblicano invece, fermatosi a
distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto
dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore.
[14]Io vi dico: questi tornò a casa
sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e
chi si umilia sarà esaltato».
[15]Gli presentavano anche i bambini
perché li accarezzasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano.
[16]Allora Gesù li chiamò vicino e
disse: «Lasciate che i bambini vengano a me e non tratteneteli, infatti di
quelli come loro è il regno di Dio.
[17]In verità vi dico: Chi non riceve
il regno di Dio come un bambino, non può entrare in esso».[368]
[18]Un notabile lo interrogò:
«Maestro buono, facendo che cosa erediterò vita eterna?».
[19]Gesù gli rispose: «Perché mi dici
buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio.
[20]Conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non
rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e la madre».
[21]Costui disse: «Tutte queste cose
le ho osservate fin dalla mia giovinezza».
[22]Udito ciò, Gesù gli disse:
«Ancora una cosa ti manca: vendi tutto quello che hai e distribuiscilo ai
poveri: avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi».
[23]Ma quegli, udite queste parole,
divenne assai triste, perché era molto ricco.
[24]Gesù, vedendo che era diventato
triste, disse: «Quanto a malincuore, coloro che possiedono ricchezze, si
accostano al regno di Dio.
[25]Infatti è più agevole per un
cammello passare per la cruna di un ago[369]
che per un ricco entrare nel regno di Dio!».
[26]Quelli che ascoltavano dissero:
«E chi potrà essere salvato?».
[27]Egli rispose: «Ciò che è
impossibile agli uomini, è possibile presso Dio».
[28]Pietro allora disse: «Noi abbiamo
lasciato le nostre cose e ti abbiamo seguito».
[29]Ed egli rispose: «In verità vi
dico che non c’è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori
o figli a motivo del regno di Dio,
[30]che
non riceva molto di più in questo momento e vita eterna nel tempo che viene».
Gv 11
[1]Era malato un certo Lazzaro, di
Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella.
[2]Maria era quella che (alcuni
giorni dopo) ha[370]
cosparso di olio profumato il Signore e gli ha asciugato i piedi con i suoi
capelli; Lazzaro, il malato, era suo fratello.
[3]Le sorelle mandarono dunque a
dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato».
[4]All’udire questo, Gesù disse:
«Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché il Figlio
di Dio venga glorificato per essa».
[5]Gesù aveva cari Marta, sua sorella
e Lazzaro.
[6]Quand’ebbe dunque sentito che era
malato, si trattenne ancora due giorni nel luogo dove si trovava.[371]
[7]Dopodiché dice ai discepoli:
«Andiamo di nuovo in Giudea!».
[8]I discepoli gli dicono: «Rabbì,
poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?».
[9]Gesù ha risposto: «Non sono forse
dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede
la luce di questo mondo;
[10]ma se invece uno cammina di
notte, inciampa, perché non c’è la luce in lui».[372]
[11]Così ha parlato e poi soggiunge
loro: «Il nostro amico Lazzaro s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo».
[12]Gli hanno detto allora i
discepoli: «Signore, se si è addormentato, guarirà».
[13]Gesù ha parlato della morte di
lui, essi invece hanno pensato che si riferisse al riposo del sonno.
[14]Allora Gesù ha detto loro
apertamente: «Lazzaro è morto
[15]e sono contento per voi di non
essere stato là perché possiate credere. Ma andiamo da lui!».
[16]Allora Tommaso, chiamato Dìdimo,
ha detto ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
[17]Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro
che era già da quattro giorni nel sepolcro.
[18]Betània era vicina a Gerusalemme,
alla distanza di circa quindici stadi[373]
[19]e molti Giudei erano venuti da
Marta e Maria per consolarle per il loro fratello.
[20]Marta dunque, come seppe che Gesù
veniva, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
[21]Marta allora ha detto a Gesù:
«Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!
[22]Ma anche ora so che qualunque
cosa chiederai a Dio, Dio te la concederà».
[23]Gesù le dice: «Tuo fratello
risusciterà».
[24]Gli risponde Marta: «So che
risusciterà nella risurrezione, nell’ultimo giorno».
[25]Gesù le ha detto: «Io sono la
risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;
[26]e chiunque vive e crede in me,
non morirà in eterno. Credi tu questo?».
[27]Gli risponde: «Sì, o Signore, io
ho creduto che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
[28]Dopo queste parole se ne andò a
chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti
chiama».
[29]Quella, udito ciò, si alzò in
fretta e s’incamminò verso di lui.
[30]Gesù non era entrato nel
villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro.
[31]Allora i Giudei che erano in casa
con lei e la consolavano, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la
seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là».
[32]Maria, dunque, quando è giunta
dov’era Gesù e lo ha visto si è gettata ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu
fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!».
[33]Gesù allora quando l’ha vista
piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si è commosso
nello spirito, si è turbato e ha detto:
[34]«Dove l’avete posto?». Gli
dicono: «Signore, vieni a vedere!».
[35]Gesù è scoppiato in pianto.[374]
[36]Dicevano allora i Giudei: «Vedi
come gli era amico!».
[37]Ma alcuni di loro hanno detto:
«Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non
morisse?».
[38]Intanto Gesù, ancora
profondamente commosso, si reca al sepolcro; era una grotta e contro vi era
posta una pietra.
[39]Dice Gesù: «Togliete la pietra!».
Gli risponde Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore,
poiché è di quattro giorni».
[40]Le dice Gesù: «Non ti ho detto
che, se credi, vedrai la gloria di Dio?».
[41]Hanno dunque tolto la pietra.
Gesù allora ha alzato gli occhi e ha detto: «Padre, ti ringrazio che mi hai
ascoltato.
[42]Io sapevo che sempre mi dai
ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che mi
hai mandato tu».
[43]E, detto questo, ha gridato a
gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!».[375]
[44]Il morto è uscito, con i piedi e
le mani impediti da fettucce, e il suo volto era legato intorno da un sudario.
Dice loro Gesù: «Scioglietelo e lasciatelo andare».
[45]Molti dei Giudei che erano venuti
da Maria e avevano visto quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.
[46]Ma alcuni di loro andarono dai
farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto.
[47]Allora i sommi sacerdoti e i
farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo, poiché quest’uomo
compie molti segni?
[48]Se lo lasciamo fare così, tutti
crederanno in lui e verranno i Romani[376] e distruggeranno sia il nostro luogo che la
nostra nazione».
[49]Ma uno di loro, di nome Caifa,
che era sommo sacerdote in quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla
[50]e non considerate come sia meglio
per voi che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera».
[51]Questo però non lo disse da se
stesso, ma essendo sommo sacerdote in quell’anno, profetizzò che Gesù doveva
morire per la nazione
[52]e non per la nazione soltanto, ma
anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.[377]
[53]Da quel giorno dunque decisero di
ucciderlo.
Poi si ritira a Efraim, a nord di Gerusalemme, presso il deserto
Gv 11
[54]Gesù pertanto non si faceva più
vedere in pubblico tra i Giudei, ma si ritirò di là nella zona vicina al
deserto, in una città chiamata Efraim, e là rimase ospite con i discepoli.
Viene il momento decisivo e il Cristo Re si dirige verso Gerusalemme per
la Pasqua, ma prima scende alla città di Gerico, da cui Giosuè era entreto
nelle terra promessa
Lc 18
[31]Prese con sé i Dodici e disse
loro: «Ecco, andiamo a Gerusalemme, e si compirà tutto ciò che fu scritto per
mezzo dei profeti riguardo al Figlio dell’uomo:
[32]infatti sarà consegnato ai
pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi
[33]e, dopo averlo flagellato, lo
uccideranno e il terzo giorno risorgerà».
[34]Ed essi non fecero attenzione a
nulla di questo; quel parlare era oscuro per loro e non capivano ciò che veniva
detto.[378]
Gv 11
[55]Era vicina la Pasqua dei Giudei e
molti andarono a Gerusalemme dalla regione prima della Pasqua per purificarsi.
[56]Cercavano dunque Gesù e dicevano
tra di loro stando nel tempio: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».
[57]I sommi sacerdoti e i farisei
avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunziasse, perché
potessero prenderlo.
Da questo momento i Vangeli permettono di seguire i fatti giorno per
giorno
1° giorno, “venerdì”
27 marzo
dell’anno 33 d.C., a Gerico
Lc 18
[35]Accadde mentre egli si avvicinava
a Gerico: un[379] cieco era seduto a mendicare lungo la strada.
[36]Sentendo passare la gente,
domandò che cosa fosse.
[37]Gli riferirono: «Passa Gesù il
Nazareno!».
[38]Allora gridò: «Gesù, figlio di
Davide, abbi pietà di me!».
[39]Quelli che camminavano avanti lo
rimproveravano, perché tacesse; ma lui gridò molto più forte: «Figlio di
Davide, abbi pietà di me!».
[40]Gesù allora si fermò e ordinò che
fosse condotto presso di lui. Quando gli fu vicino, gli domandò:
[41]«Che vuoi che io faccia per te?».
Egli rispose: «Signore, che io riabbia la vista».
[42]E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo
la vista! La tua fede ti ha salvato».
[43]Subito ci vide di nuovo e
cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede
lode a Dio.
Lc 19
[1]Entrato in Gerico, attraversava la
città.[380]
[2]Ed ecco un uomo di nome Zaccheo;
era capo dei pubblicani e ricco;
[3]cercava di vedere chi fosse Gesù,
ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura.
[4]Allora corse avanti e, per poterlo
vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là.
[5]Quando giunse sul luogo, Gesù alzò
lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a
casa tua».
[6]In fretta scese e lo accolse pieno
di gioia.
[7]Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È
andato ad alloggiare da un peccatore!».
2° giorno, sabato
28 marzo: da Gerico a Betania
A Gerico: Zaccheo e parabola delle dieci mine
Lc 19
[8]Ma Zaccheo, alzatosi, disse al
Signore: «Ecco, la metà dei miei beni, Signore, la do ai poveri; e se ho
estorto qualcosa a qualcuno con false accuse, restituisco quattro volte tanto».
[9]Gli rispose allora Gesù: «Oggi la
salvezza è venuta in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo;
[10]il Figlio dell’uomo infatti è
venuto a cercare e a salvare ciò che è perduto».[381]
[11]Mentre ascoltavano queste cose,
Gesù in aggiunta disse una parabola[382] perché era vicino a Gerusalemme ed essi
ritenevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
[12]Disse dunque: «Un uomo di nobile
stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi
ritornare.
[13]Chiamati dieci servi, consegnò
loro dieci mine, dicendo: Impiegatele intanto che ritorno.
[14]Ma i suoi cittadini lo odiavano e
gli mandarono dietro un’ambasceria a dire: Non vogliamo che costui regni su di
noi.
[15]E avvenne quando egli tornò, dopo
aver ottenuto la regalità: fece chiamare quei servi ai quali aveva consegnato
il denaro, per vedere che affari avessero fatto.
[16]Si presentò il primo e disse:
Signore, la tua mina ha fruttato dieci mine.
[17]Gli disse: Bene, bravo servitore;
poiché sei stato affidabile nel poco, ricevi il potere sopra dieci città.
[18]Poi si presentò il secondo e
disse: La tua mina, Signore, ha fruttato cinque mine.
[19]Anche a questo disse: Anche tu
sii a capo di cinque città.
[20]E venne l’altro e disse: Signore,
ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto;
[21]avevo paura di te che sei un uomo
severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai
seminato.
[22]Gli rispose: Dalle parole della
tua bocca ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che
prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato:
[23]e
perché non hai consegnato il mio denaro a una banca? Io al ritorno l’avrei
riscosso con gli interessi.
[24]Disse poi ai presenti:
Toglietegli la mina e datela a colui che ha le dieci mine.
[25]Gli risposero: Signore, ha dieci
mine!
[26]Vi dico: A chiunque ha sarà dato;
ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.[383]
[27]Ma quei miei nemici[384]
che non volevano che io regnassi su di loro, conduceteli qui e uccideteli
davanti a me».
[28]Detto questo, (Gesù)
s’incamminava avanti agli altri salendo verso Gerusalemme.
Lc 19
[29a]E avvenne quando fu vicino a
Bètfage e a Betània, davanti al monte detto degli Ulivi.
A Betania: Maria, sorella di Lazzaro, cosparge di unguento i piedi di
Gesù
Gv 12
[1]Gesù dunque, sei giorni prima
della Pasqua, andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che (Gesù) aveva
risuscitato dai morti.