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Dal vangelo secondo Matteo
Mt 1,16.18-21.24

 

16 Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.

17 In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.

18 Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.

21Ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".

22Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

 

23 Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:

a lui sarà dato il nome di Emmanuele,

 

che significa Dio con noi. 24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; 25senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.

 

Commento storico

 

Introduzione

 

Vedere introduzione generale

 

L’opera degli scribi cristiani

 

Il versetto 16 conclude la genealogia di Gesù secondo Matteo, per rimarcare che Giuseppe discendeva dal re Davide, così che anche Gesù ha questa discendenza, secondo la legge.

Se confrontiamo le genealogie di Gesù riportate da Luca e da Matteo (Mt 1,1-25), notiamo subito che sono molto diverse.

C’era un motivo pratico. Gli scribi di Matteo non potevano ripetere le cose che sarebbero state contenute nel Vangelo di Luca. Però gli Evangelisti non si sono lasciati condizionare da questo.

La genealogia secondo Luca è quella reale, come si era costituita di generazione in generazione nella famiglia di Giuseppe.

La genealogia secondo Matteo, invece, è una genealogia secondo la linea pubblica.

Questo Vangelo era rivolto particolarmente ai maestri della Legge e ai capi ebrei e la genealogia è un gioiello d’arte degli scribi cristiani.

Il loro intento era di mostrare che Gesù era pienamente inserito nella storia e nella tradizione del popolo ebreo.

Le quattordici generazioni per ognuno dei tre periodi sono verosimili, seppure non esatte storicamente. Infatti ciascun periodo comprende tra gli ottocento e i cinquecento anni. Le generazioni più antiche, secondo la Bibbia, sono durate molto di più.

I tre numeri quattordici sono come delle cornici. Contengono ciascuna molte opere compiute da Dio per il popolo ebreo, con cui aveva stabilito l’Alleanza.

Tra gli antenati di Gesù, ci sono nomi di re che non  troviamo nel Vangelo di Luca, perché Matteo doveva evidenziare la discendenza diretta del Cristo dal re Davide, conformemente alle profezie.

Preoccupazioni e date

 

Il versetto 25 ha presentato difficoltà di traduzione. Sembra dire che Giuseppe non aveva rapporti coniugali con Maria soltanto fino alla nascita di Gesù.

Non sarebbe conveniente lasciar trasparire questo, mentre noi veneriamo la Madonna come sempre Vergine.

Tuttavia il versetto si deve proprio tradurre così: «E non la conosceva finché non partorì un figlio; ed egli lo chiamò Gesù».

Il Vangelo non dice altro e la difficoltà sembra insormontabile.

Se però ammettiamo che gli scribi di Matteo abbiano pubblicato il Vangelo nell’anno 43 (40), allorché Maria frequentava la comunità di Gerusalemme e probabilmente anche Giuseppe era ancora vivo, la difficoltà svanisce. Perché si può pensare che Giuseppe fosse ancora vivo? Perché in tutti e quattro i Vangeli, quando si parla di Giuseppe se ne parla al presente, come se appunto fosse ancora in vita quando gli stessi Vangeli sono stati scritti.

Matteo e i suoi scribi non avevano ancora rivolto l’attenzione alla verginità di Maria. In ogni modo non potevano scrivere di questo nel Vangelo.

Maria, cha aveva 58 anni e, secondo alcune tradizioni, sarebbe vissuta ancora circa venti, non poteva essere oggetto di venerazione da parte della Chiesa. Non c’era ancora stata l’Assunzione in cielo.

L’unica preoccupazione degli scribi evangelisti era dunque di certificare che Gesù non era figlio di Giuseppe, ma Figlio di Dio e di Maria. E nessuna preoccupazione, a causa di questo versetto evangelico, deve turbare noi che veneriamo la Vergine Maria.

 

 


Iniziativa personale di un laico cattolico, Giovanni Conforti  - Brescia - Italia.

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