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Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 18,1-19,42

 

1 Dopo aver detto queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cedron, dove c'era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. 2Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. 3Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. 4Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: "Chi cercate?". 5Gli risposero: "Gesù, il Nazareno". Disse loro Gesù: "Sono io!". Vi era con loro anche Giuda, il traditore. 6Appena disse loro "Sono io", indietreggiarono e caddero a terra. 7Domandò loro di nuovo: "Chi cercate?". Risposero: "Gesù, il Nazareno". 8Gesù replicò: "Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano", 9perché si compisse la parola che egli aveva detto: "Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato". 10Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. 11Gesù allora disse a Pietro: "Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?".

12Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono 13e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell'anno. 14Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: "È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo".

15Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. 16Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. 17E la giovane portinaia disse a Pietro: "Non sei anche tu uno dei discepoli di quest'uomo?". Egli rispose: "Non lo sono". 18Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.

19Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. 20Gesù gli rispose: "Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. 21Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto". 22Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: "Così rispondi al sommo sacerdote?". 23Gli rispose Gesù: "Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?". 24Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.

25Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: "Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?". Egli lo negò e disse: "Non lo sono". 26Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: "Non ti ho forse visto con lui nel giardino?". 27Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.

28Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. 29Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: "Che accusa portate contro quest'uomo?". 30Gli risposero: "Se costui non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato". 31Allora Pilato disse loro: "Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!". Gli risposero i Giudei: "A noi non è consentito mettere a morte nessuno". 32Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.

33Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: "Sei tu il re dei Giudei?". 34Gesù rispose: "Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?". 35Pilato disse: "Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?". 36Rispose Gesù: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù". 37Allora Pilato gli disse: "Dunque tu sei re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce". 38Gli dice Pilato: "Che cos'è la verità?".

E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: "Io non trovo in lui colpa alcuna. 39Vi è tra voi l'usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?". 40Allora essi gridarono di nuovo: "Non costui, ma Barabba!". Barabba era un brigante.

 

1 Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. 2E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. 3Poi gli si avvicinavano e dicevano: "Salve, re dei Giudei!". E gli davano schiaffi.

4Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: "Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna". 5Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: "Ecco l'uomo!".
6Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: "Crocifiggilo! Crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa". 7Gli risposero i Giudei: "Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio".

8All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. 9Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: "Di dove sei tu?". Ma Gesù non gli diede risposta. 10Gli disse allora Pilato: "Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?". 11Gli rispose Gesù: "Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande".

12Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: "Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare". 13Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. 14Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: "Ecco il vostro re!". 15Ma quelli gridarono: "Via! Via! Crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Metterò in croce il vostro re?". Risposero i capi dei sacerdoti: "Non abbiamo altro re che Cesare". 16Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso

Essi presero Gesù 17ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, 18dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù in mezzo. 19Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei". 20Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. 21I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: "Non scrivere: "Il re dei Giudei", ma: "Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei"". 22Rispose Pilato: "Quel che ho scritto, ho scritto".

23I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato -, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. 24Perciò dissero tra loro: "Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca". Così si compiva la Scrittura, che dice:

 

Si sono divisi tra loro le mie vesti
e sulla mia tunica hanno gettato la sorte
.

 

E i soldati fecero così.

25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco tuo figlio!". 27Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!". E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.

28Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: "Ho sete". 29Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: "È compiuto!". E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

31Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 32Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro che erano stati crocifissi insieme con lui. 33Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. 35Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso . 37E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

38Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. 39Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. 40Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. 41Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. 42Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

 

 

Commento storico

 

Introduzione

 

Vedere introduzione generale

 

Correzioni della traduzione dal greco

 

I verbi della narrazione sono spesso al presente, perché Giovanni scriveva al momento, per cui richiedono un raccordo con i brevi commenti in tempo passato, aggiunti in seguito.

 

[1]Dopo aver detto queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c’era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. [2]Anche Giuda, colui che l’ha tradito, conosceva il posto, perché Gesù vi si era recato spesso con i suoi discepoli. [3]Giuda dunque, avuto il distaccamento di soldati e guardie dei sommi sacerdoti e dei farisei, si reca là con lanterne, torce e armi.

[4]Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si è fatto innanzi e dice loro: «Chi cercate?».

[5]Gli hanno risposto: «Gesù, il Nazareno». Dice loro Gesù: «Sono io!».

Era presente anche Giuda, colui che l’ha tradito, insieme a loro. [6]Appena ha detto «Sono io», sono indietreggiati e sono caduti a terra.

[7]Ha domandato loro di nuovo: «Chi cercate?». Hanno risposto: «Gesù, il Nazareno».

[8]Gesù ha replicato: «Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano». [9]Perché s’adempisse la parola che egli ha detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato».

[10]Allora Simon Pietro, avendo una spada, la sguainò e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Il nome del servo era Malco.

[11]Gesù allora ha detto a Pietro: «Metti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?».

[12]Allora il distaccamento con il tribuno militare e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono [13]e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell’anno. [14]Caifa poi era quello che ha consigliato ai Giudei: «È meglio che un uomo solo muoia per il popolo».

[15]Intanto Simon Pietro e un altro discepolo seguivano Gesù. Quel discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; [16]Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro. [17]E la ragazzina portinaia dice a Pietro: «Forse anche tu sei dei discepoli di quest’uomo?». Egli risponde: «Non lo sono».

[18]Erano presenti i servi e le guardie che avevano fatto della brace, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava. [19]Il sommo sacerdote ha dunque interrogato Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina.

[20]Gesù gli risponde: «Io ho parlato apertamente al mondo; io ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e di nascosto non ho mai parlato di nulla. [21]Che cosa domandi a me? Domanda a quelli che hanno ascoltato di che cosa ho parlato loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto io».

[22]Appena detto questo, una delle guardie presenti ha dato uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?».

[23]Gli ha risposto Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?».

[24]Allora Anna lo mandò legato a Caifa, il sommo sacerdote. [25]Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli hanno detto: «Non sei anche tu dei suoi discepoli?». Egli l’ha negato e ha detto: «Non lo sono».

[26]Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, dice: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». [27]Pietro di nuovo ha negato, e subito un gallo ha cantato.

[28]Allora conducono Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non sono entrati nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. [29]È uscito dunque Pilato verso di loro e domanda: «Che accusa portate contro quest’uomo?».

[30]Gli hanno risposto: «Se questi non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato».

[31]Allora Pilato ha detto loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!». Gli hanno risposto i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». [32]Perché si adempissero le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire.

[33]Pilato allora è rientrato nel pretorio, ha fatto chiamare Gesù e gli ha detto: «Tu sei il re dei Giudei?».

[34]Gesù ha risposto: «Dici questo da te oppure altri te l’hanno detto sul mio conto?».

[35]Pilato ha risposto: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?».

[36]Ha risposto Gesù: «Il mio regno non viene da questo mondo; se il mio regno venisse da questo mondo, le mie guardie avrebbero lottato perché non fossi consegnato ai Giudei; or dunque il mio regno non viene da qui».

[37]Allora Pilato gli ha detto: «Tu sei, dunque, re?».

Ha risposto Gesù: «Tu lo dici: sono re! Io sono nato e sono venuto nel mondo per questo: per rendere testimonianza alla verità; chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

[38]Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?». E detto questo è uscito di nuovo verso i Giudei e dice loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa». [39]«Vi è tra voi l’usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?».

[40]Allora si sono messi a gridare di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.

 

[1]Allora Pilato ha fatto prendere Gesù e lo ha fatto flagellare.

[2]E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliel’hanno posta sul capo e gli hanno messo addosso un mantello di porpora; quindi venivano verso di lui e gli dicevano: [3]«Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.

[4]Pilato intanto è uscito di nuovo e dice loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa».

[5]È uscito allora Gesù, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E (Pilato) dice loro: «Ecco l’uomo!».

[6]Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie si sono messi a gridare: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Dice loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io infatti non trovo colpa in lui».

[7]Gli hanno risposto i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo questa legge è necessario che muoia, perché si è fatto Figlio di Dio».

[8]All’udire questa ragione, Pilato ha avuto più paura, [9]è entrato di nuovo nel pretorio e dice a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli ha dato risposta.

[10]Gli dice allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?».

[11]Ha risposto Gesù: «Non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato prima concesso. Per questo chi mi ha consegnato a te ha una colpa più grande».

[12]Da questo momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei si sono messi a gridare: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare».

[13]Udite queste parole, Pilato ha fatto condurre fuori Gesù e si è seduto in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. [14]Era la Parasceve della Pasqua, era circa l’ora sesta. (Pilato) dice ai Giudei: «Ecco il vostro re!».

[15]Ma quelli si son messi a gridare: «Via, via, crocifiggilo!». Dice loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». I sommi sacerdoti hanno risposto: «Non abbiamo alcun re all’infuori di Cesare».

[16]Allora l’ha consegnato loro perché fosse crocifisso. [17]Presero dunque Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, che si dice in ebraico Gòlgota, [18]dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù nel mezzo. [19]Pilato compose anche un’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».

[20]Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; ed era scritta in ebraico, in latino e in greco. [21]I sommi sacerdoti dei Giudei dicevano allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei».

[22]Pilato rispose: «Ciò che ho scritto, ho scritto».

[23]I soldati intanto, dopo aver crocifisso Gesù, hanno preso le sue vesti e ne hanno fatto quattro parti, a ciascun soldato una parte, e la tunica. La tunica era senza cuciture, tessuta in un sol pezzo da cima (a fondo).

[24]Perciò si son detti tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte di chi sarà». Perché si adempisse la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. I soldati hanno fatto proprio così.

[25]Stavano presso la croce di Gesù sua madre e la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. [26]Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli aveva caro, dice alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». [27]Poi dice al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese con sé.

[28]Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, perché si adempisse la Scrittura, dice: «Ho sete».

[29]Vi era lì un vaso pieno d’aceto; sistemata perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna gliel’ hanno accostata alla bocca. [30]E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù ha detto: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, ha reso lo spirito.

[31]Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. [32]Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. [33]Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, [34]ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.

[35]E chi ha visto ne ha dato testimonianza - e la sua testimonianza è vera e quegli sa che (egli) dice il vero - perché anche voi crediate. [36]Questo infatti è avvenuto perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. [37]E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

[38]Dopo questi fatti, Giuseppe d’Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. [39]Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. [40]Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in lini insieme con gli aromi, com’è usanza seppellire per i Giudei. [41]Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. [42]Là dunque deposero Gesù, a motivo della Parasceve dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino.

 

Gesù ha il controllo della situazione

 

Il Maestro e Signore non viene arrestato contro la sua volontà e libera i discepoli dalla squadra armata.

 

Il Regno di Gesù e del Padre

 

«Il Regno di Dio è in mezzo a voi!» (Lc 17,21), ma non ha origine da questo mondo.

 

Importanza storica del Vangelo di Giovanni

 

Per ora notiamo soltanto che c'è, in particolare, un inciso, neil versetto 19,35, dove il greco indica chiaramente che a testimoniare è un altro, una personalità autorevole. Si tratta di una delle varie certificazioni presenti nel Vangelo di Giovanni.

Qui un'autorità certifica la morte di Gesù. In seguito Luca certifica, per Giovanni, la risurrezione, dato che il corpo del Signore è uscito dalla sindone senza slegare il legaccio che c'era intorno al collo: "Giunge intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed è entrato nel sepolcro e vede i lini appiattiti, e il sudario, che era (legato) sul suo capo, non appiattito tra i lini, ma avvolto in rilievo, pressoché ne(lla) posizione primitiva" (Gv 20, 6-7 in Gesù, il Cristo).

 

 


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