il primo martire cristiano
Il primo martire cristiano è stato Stefano, uno dei sette Diaconi scelti dalla Chiesa di Gerusalemme per aiutare gli Apostoli. I sette appartenevano alla sinagoga degli ellenisti, ebrei o proseliti di lingua greca (Atti 6,5ss).
Stefano:
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istruito ed educato nelle Scritture antiche;
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diacono, cioè servitore;
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ha il coraggio di parlare chiaro perché rende testimonianza ai fatti della vita di Gesù Cristo, che sono avvenuti da poco e hanno compiuto le Scritture, e perché rende testimonianza a ciò che vede egli stesso;
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lapidato proprio perché testimonia di vedere il Figlio dell'uomo (Gesù Cristo) alla destra di Dio, cioè per un fatto concreto di rilievo soprannaturale;
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ha perdonato chi lo uccideva.
Il suo martirio ci deve servire da insegnamento, perché sappiamo credere ai semplici fatti storici in cui Dio ha operato, alle autentiche e semplici testimonianze storiche, più che ai nostri profondi studi. Deve servire di monito perché i nostri studi più approfonditi ritornino a casa: sulla semplice realtà storica in cui è intervenuto Dio.
A questo ci invita la terza parte del segreto di Fatima. La Madonna ha mostrato la sua preoccupazione per i molti che tengono un comportamento degno dell'inferno. Ha detto che vanno all'inferno perché nessuno prega per loro, ma possiamo aggiungere, alla luce del "segreto": anche perché non c'è chi fa risplendere loro la verità di Gesù Cristo.
Molti altri sono stati testimoni di Cristo con tutta la loro vita.
Nel XX secolo i martiri cristiani sono stati circa 45 milioni, più di due terzi di quanti ce ne sono stati in tutti i venti secoli del Cristianesimo.
E tutti questi martiri non chiedono alcuna vendetta. Nemmeno lo si può immaginare.
Testimoniano semplicemente che Gesù Cristo, incontrato, vale tutta la vita di una persona e che «senza di Lui non possiamo far nulla» (Gv 15,5).
Osservazioni o domande?