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Misteri gaudiosi

(lunedì, sabato, domeniche d'Avvento e domeniche dall'Epifania alla Quaresima)

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Maria a Fatima ha annunciato questo per il nostro tempo:

— ...che continuiate a dire la Corona tutti i giorni alla Madonna del Rosario per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra; perché soltanto lei vi potrà soccorrere.

Come ci potrà soccorrere?

Attraverso la preghiera del Rosario e attraverso ciò che la preghiera contiene.

Notiamo, poi, in che modo vuole soccorrere l'umanità. Vuole portare pace nel mondo e fine "della guerra", ciò che è possibile soltanto con una adesione imponente a Gesù Cristo.

Non possiamo certamente pretendere che Maria si metta a fare un miracolo dietro l'altro per fermare le guerre e tutto il male che le anime commettono nel mondo. Dobbiamo invece pensare che Lei si voglia servire di segni che Gesù Cristo ha lasciato nel mondo, di segni che occorre riscoprire perché dimenticati o rimasti "nascosti". Questi cambieranno il mondo.

Prima di tutto ricordiamo che i "Misteri della gioia" non sono altro che i fatti dell'incarnazione. Ma sono state fatte varie considerazioni sul racconto evangelico di questi fatti, per mettere in dubbio la loro storicità. Occorre perciò riscoprire la verità storica, perché realmente i Vangeli la contengono.

Poi dobbiamo renderci conto che Gesù Cristo continua la sua redenzione, iniziata a Betlemme, attraverso l'azione della Chiesa, in particolare con i Sacramenti e il Magistero. Egli ha pure pronunciato delle profezie, per accompagnare la Chiesa nei secoli, e le troviamo sia nel Discorso Escatologico dei tre Vangeli sinottici, sia nell'Apocalisse.

Nessuna profezia catastrofica nell'Apocalisse, eccetto quella della fine di Gerusalemme-Babilonia già contenuta nei Vangeli. Invece troviamo la grande promessa di una "nuova città santa Gerusalemme"

La nuova città santa Gerusalemme, che è preannunciata dall'Apocalisse ed è già rappresentata nel mondo dalla Chiesa, si deve anche costruire, non si deve soltanto attendere come intervento miracoloso di Dio.

L'Apocalisse (21,10) ci fa conoscere così la profezia di Gesù, non ricordata dai Vangeli: «La città santa Gerusalemme che scende:

— dal "cielo"...», cioè, simbolicamente, dalle guide e dall'intero popolo di Dio, Chiesa ed Ebrei,

— e «... da Dio». Certamente è anche dono di Dio, in particolare attraverso Maria.

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Nel primo Mistero Gaudioso si contempla:

"L'annunciazione dell'Angelo Gabriele a Maria"

Dal Vangelo di Luca 1,26-38 e Matteo 1,18-25.

Come ogni giorno, tutti sono intenti alle proprie faccende, alcune gradite, altre più gravose. Arriva a Nazareth un angelo, con un messaggio esclusivo per una ragazza...

 

Avvenimento storico

Giuseppe e Maria

"Fratelli di Gesù"

Contemplo...

un momento storico  narrato dal Vangelo di Luca o di Matteo.

Prego

Recitando le Ave Maria mi confronto con il momento storico scelto e mi esamino.

Come vivo la fede?

Ho cercato le ragioni che sostengono la mia fede? Ne ho cercate che fossero valide anche per il mio prossimo?

Decido...

non grandi decisioni; ma «la fede, senza le opere, è senza calore» (Gc 2,20).

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Nel secondo Mistero Gaudioso si contempla:

"La visita di Maria a Elisabetta"

Dal Vangelo di Luca 1,39-56.

Sembra un incontro normale tra due donne. Ma ecco la sorpresa: comunicano tra loro i due bambini. Fatti mai visti in questo mondo.

 

Il fatto: due mamme si incontrano

Maria visita la nostra realtà

Bambini appena concepiti

Contemplo...

uno dei momenti dell'incontro tra le due madri, segnati dall'intervento soprannaturale.

Prego

Mi esamino pregando.

Come partecipo ai Sacramenti?

Decido...

di aver più cari i Sacramenti:

attraverso essi, ciò che Dio ha donato a Maria e a Elisabetta porta frutti nella mia vita quotidiana.

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Nel terzo Mistero Gaudioso si contempla:

"La nascita di Gesù nella stalla di Betlemme"

Dal Vangelo di Luca 2,1-20 e Matteo 2,1-23.

Che cosa conta un bambino in un mondo così grande e movimentato?

Ma un bambino intenerisce i cuori più cattivi; questo Bambino fa vedere il mondo sotto una luce sicura...

 

Il fatto: Dio nasce Bambino in una stalla

Il Creatore Bambino

Il punto di vista di chi ha fatto il mondo

Un cristiano veramente fedele a Cristo è un vero laico

 

 

Contemplo...

il Re dei Giudei atteso da molti, nato in un luogo semplice e senza comodità; chi lo va a trovare per primo, chi accoglie per primo il dono storico.

Prego

chiedendomi perché Dio ha voluto questo.

Decido...

il modo di stare più vicino al Bambino che non pretende niente e porta il Cielo tra gli uomini.

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Nel quarto Mistero Gaudioso si contempla:

"La presentazione di Gesù Bambino al Tempio e la purificazione di Maria Santissima"

Dal Vangelo di Luca 2,21-38.

Chi conosceva il Bambino?

Presentandolo al Tempio, Maria e Giuseppe lo presentano al mondo.

 

Il fatto: Gesù e Maria obbedirono alla legge ebraica

La Legge e la Testimonianza

Contemplo...

le azioni di Giuseppe e Maria, o di Simeone, o di Anna: esprimono la realizzazione storica delle promesse di Dio.

Prego

pensando alle profezie e ai fatti; prego perché molti ricordino quale opera ha compiuto Dio in quei momenti storici.

Decido...

come testimoniare ciò che ho ricevuto.

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Nel quinto Mistero Gaudioso si contempla:

"Gesù tra i dottori nel Tempio"

Dal Vangelo di Luca Luca 2,39-52.

Chi era mai Gesù?

Eccolo affermare, di fronte alle autorità, di essere Figlio di Dio.

 

Il fatto: un ragazzo di sapienza sovrumana

Il dono della carità divina

Contemplo...

un ragazzo che lascia sbalorditi la mamma, il papà putativo e gli studiosi, nella casa dove suo Padre aveva stabilito la propria presenza.

Prego

chiedendomi se ho fatto attenzione alla carità del Padre che ha mandato il Figlio.

Decido...

di leggere qualche brano del Vangelo di Giovanni, dove il Figlio di Dio rivela i segreti del Padre, poiché «nessuno ha mai visto Dio». Leggo con l'intenzione di convincere me e altri.

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Avvenimento storico

 

È l'anno 2 a.C. È primavera, intorno al 25 marzo.

Maria è una ragazza di quattordici anni compiuti, abita a Nazareth e sta sbrigando le faccende di casa. 

Entra rispettosamente a casa sua l'angelo Gabriele,  rivolgendole un saluto insolito. Gli angeli, nei Vangeli, non hanno le ali, appaiono come uomini vestiti di bianco. Lei non è conscia della grazia che possiede fin dal suo concepimento. Ma l'angelo mette Maria in contatto con il mondo di Dio e le annuncia che avrà un figlio, anche se lei «non conosce uomo».

Stiamo contemplando un fatto storico, certificato da Luca e raccontato con ulteriori dettagli da Matteo. Non cerchiamo di spiegare come sia potuto accadere, perché «nulla è impossibile a Dio». È il fatto che cambia per sempre la storia degli uomini, perché non dovranno più cercare Dio, dovranno solo avvicinarsi a lui, divenuto frutto di concepimento.

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Giuseppe e Maria

 

«E (Giuseppe) non la conosceva, finché non partorì un figlio». Matteo scrive proprio così. Questo non vuol dire che, dopo la nascita del figlio, Maria abbia avuto rapporti con Giuseppe, ma che Gesù era figlio di Dio e non di un uomo. L'interesse per la verginità perpetua di Maria non era ancora sorto.

Giuseppe e Maria erano veri sposi, perciò dobbiamo immaginare che il marito avesse per la moglie ogni espressione di amore coniugale, eccetto l'unione sessuale. E così dobbiamo pensare che Maria avesse per Giuseppe tutta l'attenzione che ha una sposa. C'era tra loro il mistero del Figlio di Dio, che Maria aveva dato alla luce. Questo era evidentemente una tale meraviglia, che Giuseppe sapeva trattenersi e Maria si dedicava profondamente a esso. Ma ciò rendeva senz'altro più concreti e profondi gli atteggiamenti e i sentimenti reciproci.

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Il fatto: due mamme si incontrano

 

Elisabetta era parente di Maria.

Gesù, perciò, era parente di Giovanni.

Il figlio appena concepito in Maria spinge la mamma a uscire subito di casa, a muoversi in Israele per compiere opere degne di lui.

Giovanni, in grembo da sei mesi, riceve dalla presenza di Gesù, appena concepito in Maria, lo Spirito Santo.

Immaginiamo come è avvenuto l'incontro. Tra due sensibilità materne. Di quattordici anni Maria, di diversi anni in più Elisabetta. Rapite entrambe in molteplici pensieri suscitati dagli interventi del Cielo, prese da profonda meraviglia per le realtà che portavano in se stesse. Erano due donne del popolo, ma portavano il mistero di Dio.

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Maria visita la nostra realtà

 

A Fatima Maria si è fatta vedere dai bambini ed essi l'hanno descritta. Noi preghiamo Maria, ma è conveniente anche vederla insieme ai tre bambini, attraverso l'immagine che è stata scolpita.

Immaginiamo nella nostra realtà Maria, ragazza come le altre di quattordici anni, ma senza peccato, madre del Figlio di Dio e Vergine. Che cosa suggerirebbe alla nostra vita?

Se accogliamo il soccorso della Regina del Rosario, troveranno una soluzione insperata molti problemi che sono sorti nei nostri tempi per i credenti in Dio.

La scienza può aiutare molto a essere concreti. Ad esempio il computer mi è stato di un'utilità enorme per poter raccogliere e coordinare ciò che man mano ho scoperto. Questo e altri strumenti sono spesso il risultato dello studio e della tenacia di persone ebree. Tuttavia la scienza, quando si erge a verità, è ipocrita. Rappresenta i nuovi farisei, ligia alle regole, alla realtà, magari a una fede atea, ma è incapace di servire pienamente la vita perché vuole sostituirsi alla verità nata a Betlemme: Gesù Cristo.

Anche la filosofia contribuisce a impostare bene i problemi e a sistemare le risposte trovate, ma le realtà ed entità nuove portate da Gesù Cristo hanno bisogno di testimonianza storica. O sono fatti avvenuti o la filosofia non può verificare nulla.

La riflessione umana è molto importante per applicare a tutta la realtà le parole e i frutti delle opere di Gesù Cristo. È cosa buona, se raccoglie il pensiero dei millenni e lo collega alle parole e opere di Gesù, così da ottenere una visione più vera della realtà e atteggiamento più vero verso il Creatore.

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Bambini appena concepiti

 

Gesù e Giovanni sono stati concepiti da poco e, mentre sono nel grembo delle loro mamme, le loro anime si comunicano i disegni di Dio. Egli ha su ciascun essere umano, dall'eternità, grandi disegni di dignità, di libertà...; appena il bambino o la bambina sono concepiti, il disegno inizia il suo svolgimento.

Ai genitori tocca il compito di collaborare a esso, fin dall'inizio della vita nel grembo, chiedendo a Dio e alla Madonna (al Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria) le grazie per essere buoni collaboratori.

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Il fatto: Dio nasce Bambino in una stalla

 

Nacque a Betlemme, non in una casa, non in un albergo, ma in un luogo in cui Maria, per adagiare il suo bambino, trovò soltanto una mangiatoia (Luca 2,7-12). In campagna appena fuori Betlemme, nella stessa zona in cui erano rimasti dei pastori con il gregge, ma certamente non all'aperto, quindi in una stalla.

Se Luca e Matteo si sono informati bene sulle circostanze della nascita del Bambino, parlando con Maria, certamente le hanno chiesto in che giorno era nato. Lo possono aver fatto molte altre persone. Così ci è stata tramandata come data del Natale quella del 25 dicembre. Era il 2 a.C.

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Il Creatore Bambino

 

Gesù è nato in un luogo abbastanza preciso, in un giorno e in un anno piuttosto precisi. È possibile saperlo anche oggi. La nascita di Gesù Cristo è un fatto storico testimoniato dai Vangeli, documenti storici. Ogni ulteriore riflessione di fede sul Natale ha queste basi solide e non dobbiamo dimenticarle. Il Signore, per realizzare i suoi disegni di misericordia sul mondo, non fece molto rumore, ma si fece carne proprio come noi, nella realtà quotidiana. Il Creatore era presente lì, a Betlemme, in quel Bambino.

Dio e noi

Da quando il Cristo è venuto nel mondo a parlare e a compiere le opere di Dio il nostro atteggiamento verso Dio è determinato concretamente dall'atteggiamento del Figlio.

Per conoscere poi meglio Dio, occorre seguire i discorsi del Figlio e provare a fare quello che dice.

Finché il Signore Dio non si era fatto vedere, pronunciare il suo nome non era possibile e non aveva senso, ma da quando Gesù ha rivelato Dio e ha attribuito a se stesso il nome di Dio, Io Sono (Gv 8,24.28.58; 13,19), non è più irriverente dire che Dio si chiama così.

 

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Il punto di vista di chi ha fatto il mondo

 

Molti hanno faticato a cercare di capire il senso della natura, del mondo. Molti hanno cercato il modo di dominare la natura, la vita. Ma la malinconia, il senso di smarrimento, la coscienza della nostra nullità nell'universo immenso, tutto questo sparisce di fronte a Gesù Cristo, a questo Bambino che è «la via, la verità, la vita», poesia concreta della natura, dell'intero universo e di ogni singola creatura.

Nostro riferimento non sono tutte le cose impersonali e numerosissime, che ci disintegrerebbero. Il nostro riferimento è un fatto storico, questo Bambino che, come Figlio di Dio, ha creato ogni cosa. Esprimerà da adulto la bellezza e la bontà delle creature con le sue parole e opere, in particolare nelle parabole. Presenterà le creature con il punto di vista del Creatore, "orgoglioso" della bontà della sua opera; e con semplicità, perché la domina perfettamente. Offrirà così questo dominio semplice anche a noi sue creature coscienti. Per noi è il contatto con chi ci ha fatto.

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Un cristiano veramente fedele a Cristo è un vero laico

 

La realtà della nascita di Dio Bambino è particolarmente coinvolgente per i laici cristiani.

Una persona laica ha dalla Chiesa il compito di vivere nella realtà del mondo la verità e la carità di Gesù Cristo. Ma per poter fare questo ha bisogno di ragioni convincenti per ogni persona. Gli altri possono credere o no, ma le ragioni devono essere valide per tutti. Le ragioni valide per tutti sono i fatti storici della vita di Cristo, da riscoprire nel modo più rigoroso, e le opere dei seguaci di Lui, anch'esse da riscoprire tra la confusione delle informazioni oggi disponibili.

D'altra parte la verità e la carità di Cristo permettono proprio di essere "laici" nel modo più incondizionato.

Sapendo da dove veniamo, perché viviamo e quale è il nostro destino, un cristiano può valorizzare ogni rapporto con altre persone, culture e religioni, perché è in grado di aver cara ogni persona e di incontrarla nel modo più vero e profondo. Questa è la vera laicità, che non ha altro interesse fuorché la dignità di ciascuno e che attraverso ogni interesse persegue la dignità di tutti.

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Il fatto: Gesù e Maria obbedirono alla legge ebraica

 

Il Bambino destinato a instaurare la Nuova Alleanza passa per tutte le regole e leggi dell'Antica. Gesù Cristo è stato pienamente ebreo e ha obbedito nel modo più autentico alla Legge di Mosè.

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La Legge e la Testimonianza

 

Gesù venne presentato al Tempio, ai custodi della Legge di Mosè. Era inaccettabile, per la fede ebraica, che il Dio invisibile e unico avesse un Figlio e lo avesse fatto nascere uomo nel grembo di una donna. Tuttavia, in quel momento, un uomo timorato di Dio e una profetessa riconobbero il bambino come il Messia. Al Tempio il Messia bambino venne riconosciuto ufficialmente. Per questo Luca, pubblico ufficiale, ribadisce di aver scritto parola per parola il racconto ufficiale che Maria conservava a memoria con precisione: «Maria, da parte sua, custodiva tutte queste parole, raccolte nel suo cuore» (Lc 2,19.51).

Nonostante tutte le dissidenze nate nei secoli tra Cristiani ed Ebrei, i Cristiani son tenuti a osservare pienamente lo spirito della Legge di Mosè e gli Ebrei non hanno niente da perdere nell'accettare «la testimonianza di Gesù Cristo».

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Il fatto: un ragazzo di sapienza sovrumana

 

Era l'anno 12 d.C.

I dottori della Legge, i saggi che dovevano guidare tutto il popolo, sapevano tante cose, ma dovevano lasciare insoluti molti problemi. Il ragazzo Gesù, appena entrato nel mondo degli adulti, meravigliava i dottori: egli sapeva ciò che ha in cuore ogni persona e conosceva realmente l'universo.

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Il dono della carità divina

 

Ciò che prometteva lui non si costruiva con la sapienza e la potenza ma era dono della sua carità divina.

Le sofferenze, le strettezze, le condanne che ci sono addossate dalla vita, nella realtà quotidiana, sono già state conosciute e vinte dalla carità con cui Gesù ci ha avuti cari, così che possiamo anche noi esercitare carità verso il prossimo.

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Giovanni Conforti

Aggiornato il 4 luglio 2009

 


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