Misteri gaudiosi 
                  (lunedì, sabato, domeniche d'Avvento e domeniche   dall'Epifania alla Quaresima) 
                  1° - 2° - 3° - 4° - 5°                            TORNA   A ROSARIO 
                  Maria a Fatima ha annunciato questo per il nostro tempo: 
                  — ...che continuiate a dire la Corona tutti i giorni alla Madonna   del Rosario per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra; perché   soltanto lei vi potrà soccorrere. 
                  Come ci potrà soccorrere? 
                  Attraverso la preghiera del Rosario e attraverso ciò che la   preghiera contiene. 
                  Notiamo, poi, in che modo vuole soccorrere l'umanità. Vuole   portare pace nel mondo e fine "della guerra", ciò che è possibile soltanto con   una adesione imponente a Gesù Cristo. 
                  Non possiamo certamente pretendere che Maria si metta a fare un   miracolo dietro l'altro per fermare le guerre e tutto il male che le anime   commettono nel mondo. Dobbiamo invece pensare che Lei si voglia servire di segni   che Gesù Cristo ha lasciato nel mondo, di segni che occorre riscoprire perché   dimenticati o rimasti "nascosti". Questi cambieranno il mondo. 
                  Prima di tutto ricordiamo che i "Misteri della gioia" non sono   altro che i fatti dell'incarnazione. Ma sono state fatte varie considerazioni   sul racconto evangelico di questi fatti, per mettere in dubbio la loro   storicità. Occorre perciò riscoprire la verità storica, perché realmente i Vangeli la   contengono. 
                  Poi dobbiamo renderci conto che Gesù Cristo continua la sua   redenzione, iniziata a Betlemme, attraverso l'azione della Chiesa, in   particolare con i Sacramenti e il Magistero. Egli ha pure pronunciato delle   profezie, per accompagnare la Chiesa nei secoli, e le troviamo sia nel Discorso   Escatologico dei tre Vangeli sinottici, sia nell'Apocalisse. 
                  Nessuna profezia catastrofica nell'Apocalisse, eccetto quella   della fine di Gerusalemme-Babilonia già contenuta nei Vangeli. Invece troviamo   la grande promessa di una "nuova città santa Gerusalemme" 
                  La nuova città santa Gerusalemme, che è preannunciata   dall'Apocalisse ed è già rappresentata nel mondo dalla Chiesa, si deve anche   costruire, non si deve soltanto attendere come intervento miracoloso di   Dio. 
                  L'Apocalisse (21,10) ci fa conoscere così la profezia di Gesù, non ricordata   dai Vangeli: «La città santa Gerusalemme che scende: 
                  — dal "cielo"...», cioè,   simbolicamente, dalle guide e dall'intero popolo di Dio, Chiesa ed   Ebrei, 
                  — e «... da Dio». Certamente è anche dono di Dio, in   particolare attraverso Maria. 
                  SU 
                    
                    
                  
                    
                      
                        Nel   primo Mistero Gaudioso si contempla:  | 
                       
                      
                        "L'annunciazione dell'Angelo Gabriele a   Maria"  | 
                        Dal Vangelo di Luca 1,26-38 e Matteo   1,18-25.  | 
                       
                      
                        Come ogni giorno, tutti sono intenti alle proprie   faccende, alcune gradite, altre più gravose. Arriva a Nazareth un angelo, con un   messaggio esclusivo per una ragazza... 
                            
                          Avvenimento   storico 
                          Giuseppe e   Maria 
                          "Fratelli di   Gesù"  | 
                        Contemplo... 
                          un momento storico    narrato dal Vangelo di Luca o di Matteo.  | 
                       
                      
                        Prego 
                          Recitando le Ave Maria mi   confronto con il momento storico scelto e mi esamino. 
                          Come vivo la fede? 
                          Ho cercato le ragioni che   sostengono la mia fede? Ne ho cercate che fossero valide anche per il mio   prossimo?  | 
                       
                      
                        Decido... 
                          non grandi decisioni; ma   «la fede, senza le opere, è senza calore» (Gc   2,20).  | 
                       
                    
                   
                  SU 
                    
                    
                  
                    
                      
                        Nel   secondo Mistero Gaudioso si contempla:  | 
                       
                      
                        "La visita di Maria a   Elisabetta"  | 
                        Dal Vangelo di Luca   1,39-56.  | 
                       
                      
                        Sembra un incontro normale tra due donne. Ma ecco   la sorpresa: comunicano tra loro i due bambini. Fatti mai visti in questo   mondo. 
                            
                          Il fatto: due mamme si   incontrano 
                          Maria visita la nostra   realtà 
                          Bambini appena   concepiti  | 
                        Contemplo... 
                          uno dei momenti   dell'incontro tra le due madri, segnati dall'intervento   soprannaturale.  | 
                       
                      
                        Prego 
                          Mi esamino   pregando. 
                          Come partecipo ai   Sacramenti?  | 
                       
                      
                        Decido... 
                          di aver più cari i   Sacramenti: 
                          attraverso essi, ciò che   Dio ha donato a Maria e a Elisabetta porta frutti nella mia vita   quotidiana.  | 
                       
                    
                   
                  SU 
                    
                    
                  
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                        Nel   quarto Mistero Gaudioso si contempla:  | 
                       
                      
                        "La presentazione di Gesù Bambino al Tempio e la   purificazione di Maria Santissima"  | 
                        Dal Vangelo di Luca   2,21-38.  | 
                       
                      
                        Chi conosceva il Bambino?  
                          Presentandolo al Tempio, Maria e   Giuseppe lo presentano al mondo.  
                            
                          Il fatto: Gesù e Maria obbedirono alla   legge ebraica 
                          La Legge e la   Testimonianza  | 
                        Contemplo... 
                          le azioni di Giuseppe e   Maria, o di Simeone, o di Anna: esprimono la realizzazione storica delle   promesse di Dio.  | 
                       
                      
                        Prego 
                          pensando alle profezie e   ai fatti; prego perché molti ricordino quale opera ha compiuto Dio in quei   momenti storici.  | 
                       
                      
                        Decido... 
                          come testimoniare ciò che   ho ricevuto.  | 
                       
                    
                   
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                        Nel   quinto Mistero Gaudioso si contempla:  | 
                       
                      
                        "Gesù tra i dottori nel Tempio"  | 
                        Dal Vangelo di Luca Luca 2,39-52.  | 
                       
                      
                        Chi era mai Gesù? 
                          Eccolo affermare, di fronte alle autorità, di   essere Figlio di Dio. 
                            
                          Il fatto: un ragazzo di sapienza   sovrumana 
                          Il dono della carità   divina  | 
                        Contemplo... 
                          un ragazzo che lascia   sbalorditi la mamma, il papà putativo e gli studiosi, nella casa dove suo Padre   aveva stabilito la propria presenza.  | 
                       
                      
                        Prego 
                          chiedendomi se ho fatto   attenzione alla carità del Padre che ha mandato il Figlio.  | 
                       
                      
                        Decido... 
                          di leggere qualche brano   del Vangelo di Giovanni, dove il Figlio di Dio rivela i segreti del Padre,   poiché «nessuno ha mai visto Dio». Leggo con l'intenzione di convincere me e   altri.  | 
                       
                    
                   
                  SU 
                    
                  
                    
                      
                        Avvenimento storico 
                            
                          È l'anno 2 a.C. È primavera, intorno al 25 marzo. 
                          Maria è una ragazza di quattordici anni compiuti,   abita a Nazareth e sta sbrigando le faccende di casa.  
                          Entra rispettosamente a casa sua l'angelo Gabriele,    rivolgendole un saluto insolito. Gli angeli, nei Vangeli, non hanno le ali,   appaiono come uomini vestiti di bianco. Lei non è conscia della grazia che   possiede fin dal suo concepimento. Ma l'angelo mette Maria in contatto con il   mondo di Dio e le annuncia che avrà un figlio, anche se lei «non conosce   uomo». 
                          Stiamo contemplando un fatto storico, certificato da   Luca e raccontato con ulteriori dettagli da Matteo. Non cerchiamo di spiegare   come sia potuto accadere, perché «nulla è impossibile a Dio». È il fatto   che cambia per sempre la storia degli uomini, perché non dovranno più cercare   Dio, dovranno solo avvicinarsi a lui, divenuto frutto di   concepimento. 
                          RITORNA A 1° MISTERO 
                            
                          Giuseppe e Maria 
                            
                          «E (Giuseppe) non la conosceva, finché non   partorì un figlio». Matteo scrive proprio così. Questo   non vuol dire che, dopo la nascita del figlio, Maria abbia avuto rapporti con   Giuseppe, ma che Gesù era figlio di Dio e non di un uomo. L'interesse per la   verginità perpetua di Maria non era ancora sorto. 
                          Giuseppe e Maria erano veri sposi, perciò dobbiamo   immaginare che il marito avesse per la moglie ogni espressione di amore   coniugale, eccetto l'unione sessuale. E così dobbiamo pensare che Maria avesse   per Giuseppe tutta l'attenzione che ha una sposa. C'era tra loro il mistero del   Figlio di Dio, che Maria aveva dato alla luce. Questo era evidentemente una tale   meraviglia, che Giuseppe sapeva trattenersi e Maria si dedicava profondamente a   esso. Ma ciò rendeva senz'altro più concreti e profondi gli atteggiamenti e i   sentimenti reciproci. 
                          RITORNA A 1°   MISTERO  | 
                       
                    
                   
                  SU 
                    
                  
                    
                      
                        Il fatto: due mamme si incontrano 
                            
                          Elisabetta era parente di Maria. 
                          Gesù, perciò, era parente di Giovanni. 
                          Il figlio appena concepito in Maria spinge la mamma   a uscire subito di casa, a muoversi in Israele per compiere opere degne di   lui. 
                          Giovanni, in grembo da sei mesi, riceve dalla   presenza di Gesù, appena concepito in Maria, lo Spirito Santo. 
                          Immaginiamo come è avvenuto l'incontro. Tra due   sensibilità materne. Di quattordici anni Maria, di diversi anni in più   Elisabetta. Rapite entrambe in molteplici pensieri suscitati dagli interventi   del Cielo, prese da profonda meraviglia per le realtà che portavano in se   stesse. Erano due donne del popolo, ma portavano il mistero di Dio. 
                          RITORNA A 2° MISTERO 
                            
                          Maria visita la nostra realtà 
                            
                          A Fatima Maria si è fatta vedere dai bambini ed essi   l'hanno descritta. Noi preghiamo Maria, ma è conveniente anche vederla insieme   ai tre bambini, attraverso l'immagine che è stata scolpita. 
                          Immaginiamo nella nostra realtà Maria, ragazza come   le altre di quattordici anni, ma senza peccato, madre del Figlio di Dio e   Vergine. Che cosa suggerirebbe alla nostra vita? 
                          Se accogliamo il soccorso della Regina del Rosario,   troveranno una soluzione insperata molti problemi che sono sorti nei nostri   tempi per i credenti in Dio. 
                          La scienza può aiutare molto a   essere concreti. Ad esempio il computer mi è stato di un'utilità enorme per   poter raccogliere e coordinare ciò che man mano ho scoperto. Questo e altri   strumenti sono spesso il risultato dello studio e della tenacia di persone   ebree. Tuttavia la scienza, quando si erge a verità, è ipocrita. Rappresenta i   nuovi farisei, ligia alle regole, alla realtà, magari a una fede atea, ma è   incapace di servire pienamente la vita perché vuole sostituirsi alla verità nata   a Betlemme: Gesù Cristo. 
                          Anche la filosofia contribuisce a impostare bene i   problemi e a sistemare le risposte trovate, ma le realtà ed entità nuove portate   da Gesù Cristo hanno bisogno di testimonianza storica. O sono fatti avvenuti o   la filosofia non può verificare nulla. 
                          La riflessione umana è molto importante   per applicare a tutta la realtà le parole e i frutti delle opere di Gesù Cristo.   È cosa buona, se raccoglie il pensiero dei millenni e lo collega alle parole e   opere di Gesù, così da ottenere una visione più vera della realtà e   atteggiamento più vero verso il Creatore. 
                          RITORNA A 2° MISTERO 
                             
                          Bambini appena concepiti  
                            
                          Gesù e Giovanni sono stati concepiti da poco e,   mentre sono nel grembo delle loro mamme, le loro anime si comunicano i disegni   di Dio. Egli ha su ciascun essere umano, dall'eternità, grandi disegni di   dignità, di libertà...; appena il bambino o la bambina sono concepiti, il   disegno inizia il suo svolgimento. 
                          Ai genitori tocca il compito di collaborare a esso,   fin dall'inizio della vita nel grembo, chiedendo a Dio e alla Madonna (al Cuore   di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria) le grazie per essere buoni   collaboratori. 
                          RITORNA A 2°   MISTERO  | 
                       
                    
                   
                  SU 
                    
                  
                    
                      
                        Il fatto: Dio nasce Bambino in una   stalla 
                            
                          Nacque a Betlemme, non in una casa, non in un   albergo, ma in un luogo in cui Maria, per adagiare il suo bambino, trovò   soltanto una mangiatoia (Luca 2,7-12). In campagna appena fuori Betlemme, nella   stessa zona in cui erano rimasti dei pastori con il gregge, ma certamente non   all'aperto, quindi in una stalla. 
                          Se Luca e Matteo si sono informati bene sulle   circostanze della nascita del Bambino, parlando con Maria, certamente le hanno   chiesto in che giorno era nato. Lo possono aver fatto molte altre persone. Così   ci è stata tramandata come data del Natale   quella del 25 dicembre. Era il 2 a.C. 
                          RITORNA A 3° MISTERO 
                            
                          Il Creatore Bambino 
                            
                          Gesù è nato in un luogo abbastanza preciso, in un   giorno e in un anno piuttosto precisi. È possibile saperlo anche oggi. La   nascita di Gesù Cristo è un fatto storico testimoniato dai Vangeli, documenti   storici. Ogni ulteriore riflessione di fede sul Natale ha queste basi solide e   non dobbiamo dimenticarle. Il Signore, per realizzare i suoi disegni di   misericordia sul mondo, non fece molto rumore, ma si fece carne proprio come   noi, nella realtà quotidiana. Il Creatore era presente lì, a Betlemme, in quel   Bambino. 
                          Dio e noi 
                          Da quando il Cristo è venuto nel mondo   a parlare e a compiere le opere di Dio il nostro atteggiamento verso Dio è   determinato concretamente dall'atteggiamento del Figlio. 
                          Per conoscere poi meglio Dio, occorre   seguire i discorsi del Figlio e provare a fare quello che   dice. 
                          Finché il Signore Dio non si era fatto   vedere, pronunciare il suo nome non era possibile e non aveva senso, ma da   quando Gesù ha rivelato Dio e ha attribuito a se stesso il nome di Dio, Io Sono (Gv 8,24.28.58; 13,19), non è   più irriverente dire che Dio si chiama così. 
                            
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                          Il punto di vista di chi ha fatto   il mondo 
                            
                          Molti hanno faticato a cercare di capire il senso   della natura, del mondo. Molti hanno cercato il modo di dominare la natura, la   vita. Ma la malinconia, il senso di smarrimento, la coscienza della nostra   nullità nell'universo immenso, tutto questo sparisce di fronte a Gesù Cristo, a   questo Bambino che è «la via, la verità, la vita», poesia concreta della natura,   dell'intero universo e di ogni singola creatura. 
                          Nostro riferimento non sono tutte le cose   impersonali e numerosissime, che ci disintegrerebbero. Il nostro riferimento è   un fatto storico, questo Bambino che, come Figlio di Dio, ha creato ogni cosa.   Esprimerà da adulto la bellezza e la bontà delle creature con le sue parole e   opere, in particolare nelle parabole. Presenterà le creature con il punto di   vista del Creatore, "orgoglioso" della bontà della sua opera; e con semplicità,   perché la domina perfettamente. Offrirà così questo dominio semplice anche a noi   sue creature coscienti. Per noi è il contatto con chi ci ha fatto. 
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                          Un cristiano veramente fedele a   Cristo è un vero laico 
                            
                          La realtà della nascita di Dio Bambino è   particolarmente coinvolgente per i laici cristiani. 
                          Una persona laica ha dalla Chiesa il compito di   vivere nella realtà del mondo la verità e la carità di Gesù Cristo. Ma per poter   fare questo ha bisogno di ragioni convincenti per ogni persona. Gli altri   possono credere o no, ma le ragioni devono essere valide per tutti. Le ragioni   valide per tutti sono i fatti storici della vita di Cristo, da riscoprire nel   modo più rigoroso, e le opere dei seguaci di Lui, anch'esse da riscoprire tra la   confusione delle informazioni oggi disponibili. 
                          D'altra parte la verità e la carità di Cristo   permettono proprio di essere "laici" nel modo più incondizionato. 
                          Sapendo da dove veniamo, perché viviamo e quale è il   nostro destino, un cristiano può valorizzare ogni rapporto con altre persone,   culture e religioni, perché è in grado di aver cara ogni persona e di   incontrarla nel modo più vero e profondo. Questa è la vera laicità, che non ha   altro interesse fuorché la dignità di ciascuno e che attraverso ogni interesse   persegue la dignità di tutti. 
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                  SU 
                    
                  
                    
                      
                        Il fatto: Gesù e Maria obbedirono   alla legge ebraica 
                            
                          Il Bambino destinato a instaurare la Nuova Alleanza   passa per tutte le regole e leggi dell'Antica. Gesù Cristo è stato pienamente   ebreo e ha obbedito nel modo più autentico alla Legge di Mosè.  
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                          La Legge e la Testimonianza 
                            
                          Gesù venne presentato al Tempio, ai custodi della   Legge di Mosè. Era inaccettabile, per la fede ebraica, che il Dio invisibile e   unico avesse un Figlio e lo avesse fatto nascere uomo nel grembo di una donna.   Tuttavia, in quel momento, un uomo timorato di Dio e una profetessa riconobbero   il bambino come il Messia. Al Tempio il Messia bambino venne riconosciuto   ufficialmente. Per questo Luca, pubblico ufficiale, ribadisce di aver scritto   parola per parola il racconto ufficiale che Maria conservava a memoria con   precisione: «Maria, da parte sua, custodiva tutte queste parole, raccolte nel   suo cuore» (Lc 2,19.51). 
                          Nonostante tutte le dissidenze nate nei secoli tra   Cristiani ed Ebrei, i Cristiani son tenuti a osservare pienamente lo spirito   della Legge di Mosè e gli Ebrei non hanno niente da perdere nell'accettare «la testimonianza di   Gesù Cristo». 
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                        Il fatto: un ragazzo   di sapienza sovrumana 
                            
                          Era l'anno 12 d.C. 
                          I dottori della Legge, i saggi che dovevano guidare   tutto il popolo, sapevano tante cose, ma dovevano lasciare insoluti molti   problemi. Il ragazzo Gesù, appena entrato nel mondo degli adulti, meravigliava i   dottori: egli sapeva ciò che ha in cuore ogni persona e conosceva realmente   l'universo. 
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                          Il dono della carità   divina 
                            
                          Ciò che prometteva lui non si costruiva con la   sapienza e la potenza ma era dono della sua carità divina. 
                          Le sofferenze, le strettezze, le condanne che ci   sono addossate dalla vita, nella realtà quotidiana, sono già state conosciute e   vinte dalla carità con cui Gesù ci ha avuti cari, così che possiamo anche noi   esercitare carità verso il prossimo. 
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                  SU 
                  Giovanni   Conforti  
                  Aggiornato il 4 luglio 2009 
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