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I DOMENICA DI AVVENTO

 

- Anno B -

 

indice delle feste

 

Dal vangelo secondo Marco.

Mc 13,33-37

 

33State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. 34È come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare. 35Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, 36perché non giunga all'improvviso, trovandovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!".

 

 

Commento storico

 

Introduzione

 

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Prospettiva

 

Timore cosmico o ardimento?

Ansia caotica o vigilanza accorta e lieta?

Presagi da scongiurare o valorizzazione di tutte le nostre capacità?

È solo questione di prospettiva, quando si legge questo brano evangelico, o si affrontano quelli paralleli di Matteo e Luca.

Se molti giovani vegliano la notte per poter stare al ritmo della vita, come è stata organizzata dal mercato, perché non vegliare di giorno, con l’interesse per tutto ciò che vale veramente, nella pace del Cristo Re?

Si dirà che occorre almeno conoscerlo bene, per fidarsi di lui. Cambiamo la frase: si crede in qualcuno che si conosce bene e merita fiducia.

Possiamo, allora, concederci la libertà di indagare sulla storicità di ciò che dicono i Vangeli, senza rimanere legati a percorsi che non hanno condotto sinora ad alcuna sicurezza?

Non è addirittura colpevole, dopo che la Chiesa con l’enciclica Divino Afflante Spiritu di Pio XII ha autorizzato a rivedere la traduzioni della Bibbia, dopo che è stato ricostruito criticamente il testo greco dei Vangeli, continuare a studiare i libri della nostra fede in traduzioni insicure? (a) 

Ma, se possiamo conoscere le parole più precise del Figlio di Dio e le situazioni in cui le ha pronunciate, ci rendiamo conto che Gesù dà soltanto prospettive di vita e di vita senza fine, indicando come agire in ogni momento per non perdere niente del dono che ci ha portato sulla Terra.

 

Perché Marco più semplice degli altri?

 

Anche in questo caso il racconto di Marco è una combinazione sintetica di ciò che leggiamo nei passi paralleli di Matteo e Luca.

Il Vangelo secondo Matteo situa il discorso di Gesù nei giorni precedenti la passione, quando insegnando usò diverse parabole. Mt 25,13-15: «Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora. Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì».

Invece nel Vangelo secondo Luca, che racconta in ordine cronologico, Gesù racconta una parabola molto simile, quella delle mine, prima di salire da Gerico a Gerusalemme, "venerdì" 27 aprile dell'anno 33 (Lc 19,12-13). (b)

Ma il resto del discorso è desunto da Lc 12,38-40: «E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate».

Marco, dunque ha fatto sì che in poche parole si potesse leggere quel che in Matteo è sintetizzato da discorsi diversi del Maestro.

 

 


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